Ubriachi e drogati alla guida, notti pescaresi ad alto rischio

I controlli della Stradale: un automobilista su dieci non potrebbe stare al volante. La dirigente Conti: "E quando li fermiamo ci dicono che limitiamo la loro libertà"

PESCARA. Una persona su dieci guida ubriaca o dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Ma c’è anche chi non si ferma per far attraversare i pedoni sulle strisce, chi sta spesso con il cellulare in mano e chi si avventura contromano, com’è successo l’altra notte lungo la rotatoria di piazza Italia. È questa la fotografia delle irregolarità più frequenti al volante che emerge dai controlli della polizia stradale di Pescara, diretta da Silvia Conti, che nella notte tra sabato e domenica è scesa in strada, in piazza Italia, per un servizio straordinario finalizzato a individuare chi si era messo in auto pur avendo bevuto troppo o assunto droga. Le pattuglie della stradale e della squadra volante, supportate dal medico della questura, Gianluigi Puliti, e dalle unità cinofile, hanno trascorso sei ore nella piazza che si trova al centro di Pescara, dall’una alle 7 del mattino, con un picco di controlli effettuati tra le 4 e le 6, e hanno ritirato dieci patenti, ad altrettanti automobilisti, per lo più giovani, di cui 8 per guida in stato di ebbrezza alcolica e due per guida sotto l'effetto di stupefacenti.

«Abbiamo intensificato i controlli», spiega la Conti, che l'altra notte ha partecipato personalmente al servizio, «per contrastare il fenomeno drammatico degli incidenti stradali provocati dall'assunzione di alcol o droga, che rappresentano un problema sociale». I risultati di queste iniziative, già promosse in estate, sembrano arrivare. «Se fino ad oggi il 10 per cento delle persone fermate risultava positivo rispetto all'alcol o alla droga, adesso il dato si sta abbassando. La percezione che abbiamo», prosegue la Conti, è che ci sia una maggiore consapevolezza da parte dell'utente medio della strada: chi guida sembra aver capito che non vale la pena rischiare mettendosi alla guida dopo aver assunto droga o alcol. E d'altronde parlano i fatti. Molte delle persone fermate l'altra sera erano integre, e rispetto al numero delle auto controllate la percentuale delle patenti ritirate è in discesa».

Colpisce, però, anche l'atteggiamento di molti automobilisti che non conoscono minimamente le conseguenze a cui vanno incontro se guidano brilli o dopo aver ingerito delle sostanze stupefacenti o psicotrope. «Molti ignorano di commettere un reato e di rischiare la sospensione della patente da tre mesi a un anno. Lascia senza parole, poi, che ritengano di essere delle vittime: ci accusano di accanirci contro di loro, che assicurano di non essere ubriachi e poi risultano positivi all'alcoltest. Si considerano perseguitati, dicono che la legge è ingiusta perché pone un limite alla loro libertà personale, limitandoli nella assunzione di alcol, e ci troviamo di fronte persone che piangono e cercano di impietosirci».

La risposta della stradale va sempre nella stessa direzione. Considerato che alcune di queste persone parlano senza essere completamente lucide, le pattuglie «invitano chi fa uso di alcol e droga a non mettersi alla guida, lasciando il posto a chi sta bene ed è in condizione di guidare».

L’incoscienza degli automobilisti ubriachi o sotto gli effetti degli stupefacenti resta un problema, perché chi guida in queste condizioni può «causare incidenti stradali mortali, e questo ovviamente è motivo di allarme, oggi come in passato» - aggiunge la Conti. Prima di salire in macchina è bene sapere che in caso di controllo si rischia non solo l’alcoltest ma anche il tampone che rileva l’assunzione di droghe e ha consentito di appurare, fino ad oggi, che «fino a trent’anni preferiscono la cannabis, i più grandi la cocaina».

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