Uccidono un capriolo denunciati 2 cacciatori
Civitella Casanova, si inoltrano nel bosco e sparano all’animale in zona vietata ma il rumore fa scattare i controlli della forestale: sequestrati fucile e proiettili
CIVITELLA CASANOVA. Sono stati individuati e denunciati i due cacciatori che nel fine settimana hanno ucciso un capriolo di appena quattro anni nel territorio di Civitella Casavona, in un’area dove l’attività venatoria è vietata. Poco dopo aver sparato, i due bracconieri sono stati intercettati dal personale del corpo forestale dello Stato: i cacciatori di frodo si erano già infilati in macchina e si stavano allontanando con la preda ma l’intervento immediato della forestale ha impedito la fuga e ha comportato la denuncia della coppia all’autorità giudiziaria.
L’episodio si è verificato in località Santanello, nel territorio di Civitella Casanova, in prossimità del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Era notte fonda quando i cacciatori, che hanno un regolare porto d’armi, hanno sparato alcuni colpi. Il rumore è stato sentito distintamante dagli agenti del comando forestale di Montebello di Bertona che erano impegnati in un servizio notturno e hanno impiegato pochissimo tempo a raggiungere la zona da cui provenivano gli spari. Hanno intercettato un’auto sospetta e l’hanno fermata: a bordo c’erano due uomini: R.O., residente a Villa Celiera, e S.P., residente a Civitella Casanova, che avevano a disposizione tutto il necessario per la caccia. Nella vettura c’erano, infatti, una carabina, cartucce, un faro per illuminare le zone in cui muoversi e la carcassa ancora calda di un capriolo maschio di circa 4 anni e del peso di una trentina di chili. Prove schiaccianti, quindi, nei confronti dei due che dopo essere stati identificati sono stati segnalati all’autorità giudiziaria e ora rischiano da tre mesi a un anno di reclusione, la confisca dell’arma e la possibile sospensione del porto d'armi.
La carcassa del capriolo è stata consegnata al servizio veterinario della Asl di Pescara per gli accertamenti e poi interverrrà l’Istituto Zooprofilattico di Teramo, mentre tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.
Quello dell’altra notte è solo uno dei servizi predisposti contro la caccia illegale dal corpo forestale dello Stato, assicura il comandate provinciale di Pescara, Mauro Macino. «Stiamo prestando particolare attenzione all'attività di contrasto e repressione del bracconaggio», dice, «e il nostro obiettivo è duplice: tutelare la fauna e quindi l’ambiente e sopratutto salvaguardare l'incolumità dei cittadini ed evitare tragici incidenti».
Flavia Buccilli
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