Un altro canale, un’altra tragedia

Luco: un pensionato resta imprigionato nell’auto, i passanti salvano la moglie e la nipote

LUCO DEI MARSI. Sull’asfalto ci sono un paio di scarpe da donna, vestiti fradici e infangati, fazzoletti macchiati di sangue. Dal ponte gli automobilisti, mani nei capelli, guardano l’auto nell’acqua del canale. I rottami dell’altra sono sulla sponda. Poco più giù il corpo senza vita di un uomo, morto annegato.

Fotogrammi di dolore e disperazione troppe volte visti sulle strade del Fucino. Ancora un’auto inghiottita dalle acque gelide di un canale nelle strade d’Abruzzo.

L’ennesima vittima dell’incidente stradale di ieri mattina si chiamava Fortunato Onofri, 80 anni, agricoltore in pensione residente a Gioia dei Marsi.

L’uomo è rimasto intrappolato nella Lancia Y10 catapultata nell’acqua dopo lo schianto con un’altra vettura. I soccorritori che con coraggio si sono calati nel canale non hanno fatto in tempo a tagliare la cintura di sicurezza che doveva proteggere Onofri. L’uomo, probabilmente tramortito dall’impatto, non ha avuto neanche il tempo di rendersi conto di quanto accaduto.

Però i soccorritori hanno evitato che la tragedia potesse avere un bilancio ben più pesante. Perché sono riusciti a tirare fuori dalla vettura la moglie del pensionato, Lucia Giannantoni, 77 anni, e la nipote Adelaide Di Cesare, 27 anni, residente a Venere di Pescina. Quest’ultima fa parte dello staff del sindaco Gianni Di Pangrazio, al Comune di Avezzano. La giovane e la nonna devono la vita a Giuseppe Cordovani, ai fratelli Agostino e Paride Zenobi, a Gianfranco Roselli e a Patrizia Sanità che, per diversi motivi, si trovavano nei pressi dell’incrocio fra Strada 40 e Strada 46 del Fucino, dove è avvenuto l’impatto. Cinque “eroi per caso”.

Lo schianto è accaduto intorno alle 9.30. Strada 40, in questo periodo, è particolarmente trafficata, diventata un’alternativa alla provinciale Marruviana dove sono aperti i cantieri per realizzare rotatorie e guard rail destinati a garantire una maggiore sicurezza. Quella sicurezza più volte invocata, che in altri rettilinei e incroci del Fucino non esiste.

Basta vedere il punto dell’incidente di ieri. Nessuna protezione ai bordi del canale e il guard rail sul ponte è malridotto e alto a malapena una trentina di centimetri. Così l’Y10 guidata dalla nipote della vittima, centrata in pieno da una Volkswagen Golf, è piombata nell’acqua, dopo avere sfiorato due alberi sulla sponda del canale. Alla guida della Golf c’era Bennaceur Rafiq, marocchino di 42 anni, in Italia con un regolare permesso di soggiorno. L’immigrato se l’è cavata con qualche ferita. Per ricostruire la dinamica dell’incidente sono arrivati i carabinieri di Luco dei Marsi. Tra i primi ad accorrere anche un nipote della coppia, Vincenzo Onofri, in servizio alla polizia stradale di Avezzano. Poco dopo sono arrivati anche i fratelli dell’uomo, Vincenzo e Giuseppe, e altri parenti.

«Stavano andando in ospedale ad Avezzano» racconta la cognata Rosina Cataldi. «Fortunato doveva sottoporsi a controlli settimanali» riprende «la nipote accompagnava sempre i nonni. È una tragedia che sconvolge. Speriamo solo che non abbia sofferto».

I vigili del fuoco di Avezzano e dell’Aquila hanno lavorato per ore per ripescare la vettura. Golf e Y10 sono state poste sotto sequestro per accertamenti.

La Procura di Avezzano ha deciso invece di restituire subito la salma dell’uomo alla famiglia, così la ditta Andrea Longo ha provveduto ad allestire la camera ardente nell’abitazione dei coniugi Onofri.

I funerali di Fortunato Onofri verranno celebrati oggi alle 15.30 nella chiesa di Santa Maria Assunta a Gioia dei Marsi.

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