OMICIDIO NERI

Un guanto e un accendino, due prove al vaglio dei Ris 

I carabinieri hanno trovato gli oggetti nel luogo dove fu lasciato il corpo di Ale. In settimana è atteso l’esito delle analisi condotte anche sulla Opel bruciata

PESCARA. Comincia una settimana importante, domani, per le indagini sull’omicidio di Alessandro Neri. Una settimana che dovrebbe portare le risposte chiave ai carabinieri che in due mesi hanno fatto l’impossibile per riuscire a imbastire il quadro investigativo su cui stanno lavorando. E se non sono arrivate risposte dai canali da cui si aspettavano (telecamere del Comune e tabulati relativi al telefonino di Alessandro), spunti importanti li ha forniti il materiale repertato dagli investigatori dopo aver battuto palmo a palmo la zona del ritrovamento del cadavere, lungo il greto del torrente Vallelunga. E lì, tra gli arbusti e il fango che dal 5 all’8 marzo hanno nascosto il corpo di Ale, i carabinieri hanno recuperato, oltre alle chiavi della macchina di Alessandro, due oggetti importanti. E cioé un guanto in lattice e un accendino colorato con delle stelline.

 

È da questi oggetti, inviati al Ris di Roma, che potrebbero arrivare importanti dettagli. Il guanto in lattice già ne ha dato uno importantissimo, vale a dire un profilo genetico ignoto che potrebbe anche non avere nulla a che fare con l’omicidio, ma che comunque va comparato con i trenta Dna acquisiti dai carabinieri su altrettante persone riconducibili alla sfera di amici e conoscenze che Alessandro frequentava per via dei suoi affari. Affari legati alle due società scoperte dalla Finanza attraverso le carte e i documenti sequestrati in casa di Alessandro. È lì che stanno battendo gli investigatori, su quegli affari, perlopiù compravendite che Alessandro aveva avviato per la merce che rilevava alle aste e che nell’ultimo periodo l’avevano portato a concentrarsi sul settore delle macchine.
È per questo che la prossima settimana si annuncia importante, perché potrebbe arrivare la svolta che investigatori e familiari, ma anche gli amici più stretti di Alessandro, aspettano dall’8 marzo quando, dopo due giorni di silenzio, il 29enne fu ritrovato senza vita, con due colpi di pistola, sul greto del Vallelunga. Ed è ancora per questo che i carabinieri del Nucleo investigativo diretti dal maggiore Massimiliano Di Pietro stanno cercando di focalizzare il più possibile gli ultimi movimenti di Alessandro. Quel lunedì 5 marzo il giovane che abitava con la madre nella casa di Villa Raspa, dopo aver passato quel lunedì e la domenica precedente a casa, a seguire le votazioni dal divano, aspettò che, intorno alle 18, la madre rientrasse con la 500 rossa dal supermercato. E dopo averle scaricato e rimesso a posto la spesa la salutò sulla porta della taverna. Dopo essere però risalito in camera a prendere “qualcosa”. Ma che cosa? È questo, anche, il punto. Presumibilmente qualcosa che gli sarebbe servito di lì a poco per l’incontro a cui era diretto. Un incontro di “affari” concluso con la morte di Alessandro, ucciso da qualcuno di cui il 29enne si fidava al punto da arrivare con lui in macchina fin là, nella zona del cimitero dove poco prima delle 19 la cella telefonica ha agganciato il suo telefonino.
Ecco, la chiave di questo maledetto giallo sta anche lì, in quegli attimi di apparente routine casalinga, quando Alessandro chiede alla madre delle saponette, ma intanto risale a prendere qualcosa che mette frettolosamente in auto prima di rientrare a salutare la madre sulla porta, quasi a fare in modo di non farla uscire. Quasi a nasconderle qualcosa. Pochi fotogrammi che Laura Lamaletto ha ripercorso con la memoria un’infinità di volte, anche con i carabinieri, che in questi giorni sono tornati a risentire le persone ritenute più vicine ad Alessandro alla ricerca anche del dettaglio più apparentemente insignificante, ma che incastrato in questo puzzle mezzo pronto e mezzo no potrebbe dare l’aggancio inaspettato. Come la Opel Meriva, la macchina bruciata la sera dopo l’omicidio e avviata alla rottamazione. Potrebbe rivelarsi una coincidenza banale. Oppure no. Anche questo, in settimana, dovranno svelare i Ris.
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