Un mese di Covid: 50 morti e quasi 21mila nuovi casi
Sono 5.919 negli ultimi sette giorni. Oltre 16.300 gli attualmente positivi
PESCARA. La crescita dei casi di Covid è consistente. Il report settimanale diffuso ieri pomeriggio ci dice che i nuovi malati sono quasi 6mila e che il totale, nelle ultime quattro settimane, è a un passo dai 21mila contagi. Per di più il saldo tra il primo lasso di tempo che va dal 29 ottobre al 4 novembre rispetto agli ultimi sette giorni, dal 19 al 25 novembre, fa segnare un più 1.471 positivi.
A questi si aggiungono ben 50 vittime del virus nell’arco di meno di un mese cominciato con 16 decessi, scesi a 8 quindi risaliti a 14 e infine nuovamente diminuiti a 12. In sintesi, il Covid aumenta di settimana in settimana con un incremento che però è in frenata. Il dato degli ultimi sette giorni infatti è in aumento solo del 4 per cento rispetto alla settimana precedente.
Nel periodo dal 12 al 18 novembre, i nuovi casi erano 5.697, mentre negli ultimi sette giorni sono stati 5.919. Mettendo però a confronto i contagi di due settimane fa con quelli di sette giorni prima (4.783) riscontriamo una crescita maggiore del 19,11 per cento. Oltre alla crescita che frena si registrano 19.291 guariti, nell’arco delle quattro settimane, che vanno a compensare i 20.847 casi.
ALTRI DATI DELL’ANALISI.
Cresce ancora l'incidenza dei contagi per centomila abitanti, che è ora a 465 (una settimana fa 447) mentre è in calo il tasso di positività, la cui media nell'ultima settimana è pari al 16,7%, contro il 18,4% della settimana precedente. Una flessione probabilmente dovuta al brusco aumento dei test antigenici, che nell'ultima settimana sono stati oltre 30mila.
Anche sul fronte decessi, analizzando i dati contenuti nel bollettino della Regione, si registra una recente lieve riduzione: nell'ultima settimana le vittime sono state 12, contro le 14 di quella precedente.
In aumento invece ricoveri, sia in rianimazione sia in area medica: il tasso di occupazione dei posti letto è al 3% per le terapie intensive e al 13% per l'area non critica, dati comunque al di sotto delle soglie di allarme. A livello territoriale, i numeri crescono ovunque tranne che nella provincia di Pescara, dove si registra una lieve riduzione. In testa c'è la provincia di Teramo, che ha un'incidenza settimanale di nuovi casi per centomila abitanti pari a 478 (la settimana prima era 435), seguita dal Pescarese, con 474 (da 486). Poi ci sono l'Aquilano, con 452 (449) e il Chietino, con 416 (412).
IL BOLLETTINO.
I 5.919 nuovi casi di Covid-19 accertati dal 19 al 25 novembre sono emersi dall'analisi di 5.105 tamponi molecolari e 30.286 test antigenici. Le reinfezioni sono 27.267 (+746 rispetto a venerdì 18 novembre). Le 12 vittime avevano tra 73 e 97 anni e portano il totale dei decessi a 3.757. Gli attualmente positivi sono 16.311 (+1.491): 182 pazienti (+3 rispetto a venerdì della settimana scorsa) sono ricoverati in ospedale in area medica e 6 (+1) sono in terapia intensiva, mentre i restanti 16.123 sono in isolamento domiciliare. I guariti sono 587.292 (+4.416).
PROVINCE E CITTÀ.
Il totale dei casi da inizio pandemia sale a 607.360: 124.358 sono residenti o domiciliati in provincia dell'Aquila (+1.305 rispetto a venerdì 18 novembre), 173.034 in provincia di Chieti (+1.550), 143.843 in provincia di Pescara (+1.484), 144.527 in provincia di Teramo (+1.430) e 12.816 fuori regione (+56), mentre per 8.782 (+94) sono in corso verifiche sulla provenienza.
Ecco invece le prime dieci città abruzzesi con più casi in sette giorni: Pescara478, L'Aquila347, Chieti279, Teramo237, Vasto164, Montesilvano162, Avezzano146, Lanciano140, Roseto degli Abruzzi115 e Francavilla al mare102.
LE FASCE D’ETÀ.
L’andamento nelle quatto settimane è il seguente: over 80:369 casi dal 29 ottobre al 4 novembre; 384 dal 5 all’11 novembre;410 dal 12 al 18 novembre e infine 442 dal 19 al 25 novembre. Fascia 20-79 anni: dai 3.115 si passa ai 3.383, quindi a 3.821 e ora4.275. Fascia dai 12 ai 19 anni:155/161/231 e225. Infine la fascia under 12:185/188/229 e233.
Assistiamo dunque a un lieve calo solo nella fascia dei giovani che frequenta le scuole medie inferiori e superiori.
IL RAPPORTO DELL’ISS.
L’Abruzzo resta un vigilato speciale sul fronte Covid.
Anche se la situazione al momento è ancora sotto controllo, con l’ultimo report del monitoraggio settimanale pubblicato ieri, l’Istituto superiore di Sanità ha confermato un lento e continuo peggioramento della situazione sanitaria in regione. Resta innanzitutto di livello “moderato” il rischio di un repentino peggioramento della pressione ospedaliera nel prossimo mese.
Questo è dovuto soprattutto al fatto che il trend dei contagi risulta ancora in crescita. Ma gli esperti dell’Iss tornano anche a segnalare un’allerta per l’Abruzzo: quella sulla diffusione del virus nelle strutture sanitarie, che risulta in aumento. Restano invece stabili in regione, sempre secondo il report del monitoraggio settimanale dell’Iss, sia il numero dei focolai, sia l’indice di trasmissibilità del virus: questo in una settimana è passato da Rt0.94 a Rt0.93, restando quindi sotto alla soglia epidemica fissata a Rt1.
Ma ci sono timori degli esperti per le prossime settimane che anticipano il Natale: il freddo che favorisce la diffusione del virus, così come l’eventuale diffusione della nuova sottovariante Cerberus già arrivata in Abruzzo, possono far innalzare ancora i numeri di contagi, ricoveri e morti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
A questi si aggiungono ben 50 vittime del virus nell’arco di meno di un mese cominciato con 16 decessi, scesi a 8 quindi risaliti a 14 e infine nuovamente diminuiti a 12. In sintesi, il Covid aumenta di settimana in settimana con un incremento che però è in frenata. Il dato degli ultimi sette giorni infatti è in aumento solo del 4 per cento rispetto alla settimana precedente.
Nel periodo dal 12 al 18 novembre, i nuovi casi erano 5.697, mentre negli ultimi sette giorni sono stati 5.919. Mettendo però a confronto i contagi di due settimane fa con quelli di sette giorni prima (4.783) riscontriamo una crescita maggiore del 19,11 per cento. Oltre alla crescita che frena si registrano 19.291 guariti, nell’arco delle quattro settimane, che vanno a compensare i 20.847 casi.
ALTRI DATI DELL’ANALISI.
Cresce ancora l'incidenza dei contagi per centomila abitanti, che è ora a 465 (una settimana fa 447) mentre è in calo il tasso di positività, la cui media nell'ultima settimana è pari al 16,7%, contro il 18,4% della settimana precedente. Una flessione probabilmente dovuta al brusco aumento dei test antigenici, che nell'ultima settimana sono stati oltre 30mila.
Anche sul fronte decessi, analizzando i dati contenuti nel bollettino della Regione, si registra una recente lieve riduzione: nell'ultima settimana le vittime sono state 12, contro le 14 di quella precedente.
In aumento invece ricoveri, sia in rianimazione sia in area medica: il tasso di occupazione dei posti letto è al 3% per le terapie intensive e al 13% per l'area non critica, dati comunque al di sotto delle soglie di allarme. A livello territoriale, i numeri crescono ovunque tranne che nella provincia di Pescara, dove si registra una lieve riduzione. In testa c'è la provincia di Teramo, che ha un'incidenza settimanale di nuovi casi per centomila abitanti pari a 478 (la settimana prima era 435), seguita dal Pescarese, con 474 (da 486). Poi ci sono l'Aquilano, con 452 (449) e il Chietino, con 416 (412).
IL BOLLETTINO.
I 5.919 nuovi casi di Covid-19 accertati dal 19 al 25 novembre sono emersi dall'analisi di 5.105 tamponi molecolari e 30.286 test antigenici. Le reinfezioni sono 27.267 (+746 rispetto a venerdì 18 novembre). Le 12 vittime avevano tra 73 e 97 anni e portano il totale dei decessi a 3.757. Gli attualmente positivi sono 16.311 (+1.491): 182 pazienti (+3 rispetto a venerdì della settimana scorsa) sono ricoverati in ospedale in area medica e 6 (+1) sono in terapia intensiva, mentre i restanti 16.123 sono in isolamento domiciliare. I guariti sono 587.292 (+4.416).
PROVINCE E CITTÀ.
Il totale dei casi da inizio pandemia sale a 607.360: 124.358 sono residenti o domiciliati in provincia dell'Aquila (+1.305 rispetto a venerdì 18 novembre), 173.034 in provincia di Chieti (+1.550), 143.843 in provincia di Pescara (+1.484), 144.527 in provincia di Teramo (+1.430) e 12.816 fuori regione (+56), mentre per 8.782 (+94) sono in corso verifiche sulla provenienza.
Ecco invece le prime dieci città abruzzesi con più casi in sette giorni: Pescara478, L'Aquila347, Chieti279, Teramo237, Vasto164, Montesilvano162, Avezzano146, Lanciano140, Roseto degli Abruzzi115 e Francavilla al mare102.
LE FASCE D’ETÀ.
L’andamento nelle quatto settimane è il seguente: over 80:369 casi dal 29 ottobre al 4 novembre; 384 dal 5 all’11 novembre;410 dal 12 al 18 novembre e infine 442 dal 19 al 25 novembre. Fascia 20-79 anni: dai 3.115 si passa ai 3.383, quindi a 3.821 e ora4.275. Fascia dai 12 ai 19 anni:155/161/231 e225. Infine la fascia under 12:185/188/229 e233.
Assistiamo dunque a un lieve calo solo nella fascia dei giovani che frequenta le scuole medie inferiori e superiori.
IL RAPPORTO DELL’ISS.
L’Abruzzo resta un vigilato speciale sul fronte Covid.
Anche se la situazione al momento è ancora sotto controllo, con l’ultimo report del monitoraggio settimanale pubblicato ieri, l’Istituto superiore di Sanità ha confermato un lento e continuo peggioramento della situazione sanitaria in regione. Resta innanzitutto di livello “moderato” il rischio di un repentino peggioramento della pressione ospedaliera nel prossimo mese.
Questo è dovuto soprattutto al fatto che il trend dei contagi risulta ancora in crescita. Ma gli esperti dell’Iss tornano anche a segnalare un’allerta per l’Abruzzo: quella sulla diffusione del virus nelle strutture sanitarie, che risulta in aumento. Restano invece stabili in regione, sempre secondo il report del monitoraggio settimanale dell’Iss, sia il numero dei focolai, sia l’indice di trasmissibilità del virus: questo in una settimana è passato da Rt0.94 a Rt0.93, restando quindi sotto alla soglia epidemica fissata a Rt1.
Ma ci sono timori degli esperti per le prossime settimane che anticipano il Natale: il freddo che favorisce la diffusione del virus, così come l’eventuale diffusione della nuova sottovariante Cerberus già arrivata in Abruzzo, possono far innalzare ancora i numeri di contagi, ricoveri e morti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA