Un secolo di Tito Acerbo: «Da queste aule è passato chi ha costruito Pescara» 

Inaugurate le celebrazioni per l’istituto tecnico fondato nel 1923 Un anno di iniziative per gli oltre 1.200 alunni e 180 professori

PESCARA. Esattamente cento anni fa suonava la prima campanella al Tito Acerbo. Era il primo ottobre del 1923 e, l’edificio costruito tra il 1880 e il 1883 come residenza di villeggiatura del convitto di Chieti, inaugurava il primo anno da istituto tecnico per ragionieri e geometri. Un centenario che la scuola attualmente diretta dal preside Carlo Di Michele, la più antica di Pescara, festeggia con un programma di eventi presentato ieri nell’aula magna della storica sede di via Pizzoferrato, alla presenza di autorità militari e civili, docenti, alunni ed ex studenti.
LA STORIA
Come nacque l’Acerbo, ieri lo ha raccontato lo storico Licio Di Biase. All’epoca Castellammare Adriatico non solo non era ancora unita a Pescara, ma rischiava anche di separarsi tra la zona collinare, storico centro vitale del Comune, e quella costiera, in pieno sviluppo grazie alla costruzione della ferrovia. Fu l’allora sindaco Leopoldo Muzii a promuovere, con la realizzazione del convitto estivo, lo sviluppo urbanistico di una zona che facesse da cerniera tra le due anime di Castellammare. Quando nel 1923 venne deciso di istituirvi una scuola, le si diede il nome di Tito Acerbo, patriota morto nel giugno del 1918 sul fronte della Grande guerra e fratello di Giacomo Acerbo, figura emergente del fascismo abruzzese.
LA SCUOLA OGGI
Il potenziamento della rete ferroviaria che attraversa Pescara ha privato l’Acerbo del suo ingresso monumentale, la scalinata alla quale si accedeva da un viale alberato. Per ricordare quella scalinata, qualche anno fa gli studenti l’hanno disegnata sul muro di contenimento che costeggia via del Santuario. Attualmente l’istituto, che non ha più la denominazione “per ragionieri e geometri”, conta oltre 1.200 studenti, 66 classi e un corpo docente di 180 insegnanti. Da tempo i computer hanno sostituito le vecchie macchine da scrivere, l’offerta formativa viene costantemente innovata, come ad esempio con l’introduzione del nuovo corso di edilizia sostenibile che sta partendo in collaborazione con l’Its dell’Aquila, gli allievi svolgono stage di formazione all’estero, grazie al Pnrr stanno per partire i lavori per realizzare una nuova palestra e una sala convegni.
LO SGUARDO AL FUTURO
«1923-2023. Nel futuro da un secolo» è lo slogan scelto per celebrare il centenario con una serie di eventi che, come ha spiegato il preside Di Michele, racconteranno «quello che questo istituto è stato e quello che vuole essere». Un istituto che «ha segnato la storia della città perché ha segnato le singole persone, centinaia di ragazzi che qui hanno trovato la loro strada», e che ha formato, tra i tanti, «quei geometri che nel Dopoguerra hanno ricostruito una città distrutta».
IL SALUTO DELLA CITTÀ
All’evento che ha aperto le celebrazioni del centenario hanno presenziato le principali autorità civili e militari di Pescara. Dal prefetto Giancarlo Di Vincenzo («Avete la responsabilità di preservare questa storia») al presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri («Chi di noi non ha un ricordo legato all’Acerbo?»). Il sindaco Carlo Masci ha esordito citando una frase del filosofo Ludwig Wittgenstein: «“Cercavo i contorni di un’isola e ho trovato i confini dell’oceano”, perché questa scuola è un oceano di opportunità che permette a ogni ragazzo di navigare nella propria vita». Hanno poi preso la parola i rappresentanti di questura, carabinieri e finanza, il responsabile dell’Ufficio scolastico regionale Massimiliano Nardocci, il consigliere provinciale Davide Berardinucci che al posto del presidente Ottavio De Martinis, i rappresentanti di Ordine dei commercialisti e di Poste italiane.
NON SOLO AUTORITÀ
Un caloroso applauso ha accompagnato il saluto di Di Michele ad Annateresa Rocchi, la preside che l’ha preceduto, presente in platea. Hanno preso la parola Maria Rita Amato, rappresentante dei genitori nel consiglio di istituto, ed Ezio Agresti, presidente dell’associazione “Amici dell’Acerbo”, fondata negli anni ’90 da ex alunni e ancor oggi attiva, che ha auspicato che il centenario dell’Acerbo possa essere finalmente l’occasione per ricordare degnamente, da parte della città, l’economista Federico Caffè, una delle menti più illuminate che ha frequentato le aule dell’istituto Acerbo.
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