Una mano ai Comuni per pagare i progetti
Il bando della Regione mette a disposizione fino a 15mila euro per la stesura del piano urbanistico
L'AQUILA. Contributi ai Comuni per la redazione dei piani urbanistici. L'avviso, pubblicato dalla Regione Abruzzo, con scadenza 16 novembre prossimo, riguarda i piccoli centri con una popolazione compresa tra i 1.501 e i 5.000 abitanti e va incontro all'esigenza di adeguare la pianificazione generale.
Il contributo viene concesso, in particolare, per la redazione del Piano urbanistico comunale (Puc) o dei Piani urbanistici intercomunali (Pui) e sarà concesso per la copertura totale delle spese effettivamente sostenute, fino ad un massimo di 15mila euro. In particolare, come si legge sul sito della Regione, «con determinazione del 31 ottobre scorso, è stato approvato l’avviso pubblico Concessione di contributi ai comuni per la redazione dei piani urbanistici».
Le domande devono essere inoltrate, esclusivamente, attraverso l’utilizzo della piattaforma telematica Sportello della Regione Abruzzo. La procedura telematica prevede la selezione del tasto “Catalogo Servizi”, a seguire “Sportello Pianificazione, Territorio e Paesaggio” e, ancora, l'avviso pubblico “Concessione di contributi ai comuni per la redazione dei piani urbanistici".
Le istanze per accedere al finanziamento possono essere presentate fino alle ore 13 del 16 novembre prossimo. Gli interventi a sostegno dei piccoli Comuni fanno seguito anche alle difficoltà economiche, denunciate a più riprese da Anci, Uncem e Ali, le associazioni che raggruppano le amministrazioni locali, dovute alla mancanza di liquidità in cassa per i piccoli centri montani o, comunque, con pochi abitanti. L'Ali, di recente, ha denunciato come «sono almeno 80 i progetti già abbandonati, che fanno riferimento al Pnrr e al Masterplan Abruzzo a causa dei tempi eccessivi di rimborso delle somme anticipate», chiedendo «garanzie sulla regolarità dei pagamenti». Intanto, per contrastare lo spopolamento dei piccoli centri e il declino demografico nelle zone montane dove l'economia è più fragile, la Regione ha riproposto anche l'assegno di natalità: un bonus del valore di 2.500 euro per i nuclei familiari, che risiedono nei piccoli comuni di montagna, a cui è nato un bambino o che hanno figli fino a tre anni di età. (m.p.)
Il contributo viene concesso, in particolare, per la redazione del Piano urbanistico comunale (Puc) o dei Piani urbanistici intercomunali (Pui) e sarà concesso per la copertura totale delle spese effettivamente sostenute, fino ad un massimo di 15mila euro. In particolare, come si legge sul sito della Regione, «con determinazione del 31 ottobre scorso, è stato approvato l’avviso pubblico Concessione di contributi ai comuni per la redazione dei piani urbanistici».
Le domande devono essere inoltrate, esclusivamente, attraverso l’utilizzo della piattaforma telematica Sportello della Regione Abruzzo. La procedura telematica prevede la selezione del tasto “Catalogo Servizi”, a seguire “Sportello Pianificazione, Territorio e Paesaggio” e, ancora, l'avviso pubblico “Concessione di contributi ai comuni per la redazione dei piani urbanistici".
Le istanze per accedere al finanziamento possono essere presentate fino alle ore 13 del 16 novembre prossimo. Gli interventi a sostegno dei piccoli Comuni fanno seguito anche alle difficoltà economiche, denunciate a più riprese da Anci, Uncem e Ali, le associazioni che raggruppano le amministrazioni locali, dovute alla mancanza di liquidità in cassa per i piccoli centri montani o, comunque, con pochi abitanti. L'Ali, di recente, ha denunciato come «sono almeno 80 i progetti già abbandonati, che fanno riferimento al Pnrr e al Masterplan Abruzzo a causa dei tempi eccessivi di rimborso delle somme anticipate», chiedendo «garanzie sulla regolarità dei pagamenti». Intanto, per contrastare lo spopolamento dei piccoli centri e il declino demografico nelle zone montane dove l'economia è più fragile, la Regione ha riproposto anche l'assegno di natalità: un bonus del valore di 2.500 euro per i nuclei familiari, che risiedono nei piccoli comuni di montagna, a cui è nato un bambino o che hanno figli fino a tre anni di età. (m.p.)