Una targa allo stadio per D’Alberto 

Campione di lancio del martello, è morto per il coronavirus lo scorso gennaio

PESCARA. Una targa nello stadio Adriatico Cornacchia ricorda, da ieri, «la figura esemplare di uomo e di sportivo», come scrive il Comune, di Alessandro D’Alberto, tra i protagonisti del lancio del martello. Scomparso lo scorso gennaio vittima del Covid, ieri avrebbe compiuto 64 anni. E proprio in occasione del suo compleanno, ieri l’amministrazione comunale, nel corso di una breve cerimonia gli ha voluto intitolare il campo lanci dello stadio. Alla cerimonia, hanno preso parte, oltre al sindaco Carlo Masci e all’assessore comunale allo sport Patrizia Martelli, il presidente della commissione Sport Adamo Scurti, che ha sostenuto l’iniziativa, e il presidente regionale del Coni Enzo Imbastaro, che fu allenatore dell’atleta scomparso. Nella circostanza è stato posto a dimora, per mano dello stesso sindaco, un arbusto di pungitopo dal significativo valore simbolico.
Con l’Us Aterno Pescara D’Alberto ha gareggiato per oltre trenta anni, sin dalle categorie giovanili; è ancora suo il record regionale Juniores del lancio del martello con la misura di 57,14 metri, che resiste dal lontano 1977. È stato anche il primo atleta della categoria Allievi (under 18) a superare la soglia dei 50 metri, con 53,38 metri nel 1975. Da adulto ha continuato a esprimersi ad alti livelli, figurando sempre tra i migliori atleti in Italia nelle graduatorie del lancio del martello. Pure in piena attività lavorativa, D’Alberto ha coltivato la passione per l’atletica continuando ad allenarsi. La sua grande esperienza si è espressa anche nell'attività di tecnico nella società Nuova Atletica Lanciano, dove è stato uno degli artefici dell'avvio del settore lanci.