Università D'Annunzio, regolare l’assunzione dei prof vincitori di concorso

Il Consiglio di Stato dà ragione all'ateneo nel contenzioso contro il ministero dell’istruzione

PESCARA. Al termine di una vicenda giudiziaria durata due anni, il Consiglio di Stato, con sentenza depositata il 18 aprile, ha confermato pienamente e definitivamente la correttezza dell’entrata in servizio dei 37 professori vincitori di concorso pubblico ad ordinario, che nel marzo 2011 erano stati assunti dall'Università di Chieti-Pescara. La sentenza del Consiglio di Stato segue e ribadisce quella pronunziata nel gennaio 2012 dal Tar del Lazio, contro cui vanamente il Ministero dell'Università aveva presentato appello.

I concorsi, banditi nel giugno 2008 dopo anni di blocco, erano stati improvvisamente sospesi dal neo-ministro Mariastella Gelmini, che ne aveva modificato le regole di svolgimento, prevedendo il sorteggio dei commissari per garantire la massima obiettività delle valutazioni. Le procedure concorsuali erano quindi ripartite e si erano finalmente chiuse tra il 2010 e i primi del 2011, per cui l'Università d'Annunzio aveva nominato in ruolo i vincitori. Tuttavia pochi giorni dopo il Ministero dall'Università aveva posto in dubbio la regolarità delle assunzioni, muovendo rilievi del tutto formali, che però erano stati condivisi dal collegio dei revisori dei conti della d'Annunzio e di riflesso dal consiglio di amministrazione dell'Ateneo.

Di qui una lunga battaglia giudiziaria combattuta dall'Università di Chieti-Pescara e dai professori per far riconoscere la correttezza delle nomine. Dopo la prima vittoria davanti al Tar nel 2012, l'Ateneo e i 37 docenti ne hanno ottenuta un'altra, ancora più solida, dinanzi ai massimi giudici amministrativi. La sesta Sezione del Consiglio di Stato ha infatti riconosciuto l'assoluta legittimità delle assunzioni compiute nel 2011, scrivendo la parola fine a questa vicenda.

I trentasette professori straordinari esprimono ora «piena soddisfazione» nel vedere riconosciuto una volta per tutte il corretto operato dell'Università e il proprio diritto all'assunzione, che essi avevano sempre affermato «con convinzione e compattezza». Ringraziano inoltre «tutti coloro - presidi di facoltà, direttori di dipartimento, colleghi - che negli ultimi anni» ne hanno difeso le ragioni. In particolare il rettore dell'epoca Franco Cuccurullo, «autore di una scelta lungimirante», e il nuovo Rettore Carmine Di Ilio, «per il sostegno continuo anche nei momenti di difficoltà». Si dicono infine sicuri che, «voltata la pagina dei ricorsi, l'Ateneo di Chieti-Pescara possa proseguire in un clima di rinnovata serenità quel processo di crescita che l'ha portato ad essere la prima Università della Regione».