Uomini adescati, narcotizzati e rapinatiArrestate due donne per tre rapine
Di nazionalità romena, le rapinatrici adescavano le loro vittime alla stazione, poi le addormentavano con sostanze narcotizzanti e infine le derubavano
PESCARA. Come le prostitute adescavano uomini alla stazione, ma li narcotizzavano e li derubavano. Due romene sono state arrestate per tre rapine commesse tra il 25 luglio e il 23 settembre. Dopo aver incontrato le donne, i tre rapinati (uno studente, un imprenditore e un pensionato) si sono risvegliati in un letto d’ospedale senza più il portafogli né gli oggetti di valore che indossavano. Dalle loro denunce è partita una complessa attività di indagini. Per risalire alle romene uno degli uomini della squadra mobile, coordinato da Nicola Zupo, ha passato alcune notti in stazione in borghese.
Ieri la polizia ha fermato Angela Costache, 31 anni, e Steluta Androne, di 19 anni. La prima, già conosciuta alla giustizia e ritenuta l’ideatrice delle rapine, è stata rintracciata in un hotel di Montesilvano. La seconda, incensurata, è stata presa nella stazione. Entrambe sono state arrestate e portate nella casa circondariale di Chieti.
LE RAPINE. Costache e Androne avvicinavano le vittime nel piazzale della stazione ferroviaria e poi le rapinavano secondo uno schema collaudato. Prima invitavano gli uomini a seguirli in un luogo appartato per consumare dei rapporti sessuali. Poi offrivano alle vittime delle bevande che contenevano sostanze narcotizzanti. In particolare usavano un flacone di gocce, ancora da analizzare, e una bomboletta spray narcotizzante. Una volta addormentate le vittime, le derubavano. I rapinati si svegliavano ore dopo all’ospedale civile.
LE VITTIME. Con questa tecnica, le due romene hanno messo a segno almeno tre colpi. Il primo a finire nel mirino è stato uno studente di 28 anni di Ascoli Piceno. Lo scorso 25 luglio è stato addormentato con un caffè narcotizzato e gli sono stati rubati 300 euro e un telefono cellulare. Il secondo colpo è stato messo a segno il 18 settembre. Questa volta, dopo aver bevuto un liquore, a cadere privo di coscienza è stato un imprenditore di 55 anni del Teatino. Le romene si sono impossessate di 2.400 euro, della fede nuziale, di un bracciale, un collier e un telefonino. È sempre del Teatino anche l’ultima vittima delle due “anestesiste”, 74 anni. Lo scorso 23 settembre, è stato addormentato con un’aranciata e gli sono stati rubati 75 euro, l’orologio, la fede e un altro anello in oro.
I RISCHI. «Alle vittime alla fine è andata bene, considerando come agivano le due romene è una fortuna che non ci sia scappato il morto», ha sottolineato Zupo. Le due donne non si curavano dello stato di salute degli uomini che rapinavano e li abbandonavano in strada. Lo studente si è svegliato in ospedale 30 ore dopo essere stato rapinato. Il pensionato è rimasto in stato di incoscienza per tre giorni nel luogo dove le donne lo avevano condotto. È affetto da una malattia che lo costringe a prendere quotidianamente dei farmaci e tuttora è ricoverato all’ospedale.
ALTRI COLPI. «È probabile che le vittime delle romene non siano solo tre», ha spiegato Zupo. Ad avvalorare l’ipotesi che vi siano altri rapinati ci sono catenine d’oro e un orologio ritrovati dagli agenti nelle case delle due donne. Gli oggetti non sono stati riconosciuti dai tre rapinati e potrebbero appartenere ad altri uomini. «Non è facile denunciare di essere rapinati da prostitute e con queste modalità», ha concluso il capo della Mobile.
Ieri la polizia ha fermato Angela Costache, 31 anni, e Steluta Androne, di 19 anni. La prima, già conosciuta alla giustizia e ritenuta l’ideatrice delle rapine, è stata rintracciata in un hotel di Montesilvano. La seconda, incensurata, è stata presa nella stazione. Entrambe sono state arrestate e portate nella casa circondariale di Chieti.
LE RAPINE. Costache e Androne avvicinavano le vittime nel piazzale della stazione ferroviaria e poi le rapinavano secondo uno schema collaudato. Prima invitavano gli uomini a seguirli in un luogo appartato per consumare dei rapporti sessuali. Poi offrivano alle vittime delle bevande che contenevano sostanze narcotizzanti. In particolare usavano un flacone di gocce, ancora da analizzare, e una bomboletta spray narcotizzante. Una volta addormentate le vittime, le derubavano. I rapinati si svegliavano ore dopo all’ospedale civile.
LE VITTIME. Con questa tecnica, le due romene hanno messo a segno almeno tre colpi. Il primo a finire nel mirino è stato uno studente di 28 anni di Ascoli Piceno. Lo scorso 25 luglio è stato addormentato con un caffè narcotizzato e gli sono stati rubati 300 euro e un telefono cellulare. Il secondo colpo è stato messo a segno il 18 settembre. Questa volta, dopo aver bevuto un liquore, a cadere privo di coscienza è stato un imprenditore di 55 anni del Teatino. Le romene si sono impossessate di 2.400 euro, della fede nuziale, di un bracciale, un collier e un telefonino. È sempre del Teatino anche l’ultima vittima delle due “anestesiste”, 74 anni. Lo scorso 23 settembre, è stato addormentato con un’aranciata e gli sono stati rubati 75 euro, l’orologio, la fede e un altro anello in oro.
I RISCHI. «Alle vittime alla fine è andata bene, considerando come agivano le due romene è una fortuna che non ci sia scappato il morto», ha sottolineato Zupo. Le due donne non si curavano dello stato di salute degli uomini che rapinavano e li abbandonavano in strada. Lo studente si è svegliato in ospedale 30 ore dopo essere stato rapinato. Il pensionato è rimasto in stato di incoscienza per tre giorni nel luogo dove le donne lo avevano condotto. È affetto da una malattia che lo costringe a prendere quotidianamente dei farmaci e tuttora è ricoverato all’ospedale.
ALTRI COLPI. «È probabile che le vittime delle romene non siano solo tre», ha spiegato Zupo. Ad avvalorare l’ipotesi che vi siano altri rapinati ci sono catenine d’oro e un orologio ritrovati dagli agenti nelle case delle due donne. Gli oggetti non sono stati riconosciuti dai tre rapinati e potrebbero appartenere ad altri uomini. «Non è facile denunciare di essere rapinati da prostitute e con queste modalità», ha concluso il capo della Mobile.