Vaccinazioni: famiglie in fila alle Asl per chiedere informazioni
Corsa per mettere in regola gli alunni fino a 16 anni. Tempi stretti soprattutto per l’iscrizione a nidi e scuole d’infanzia
PESCARA. Code alle Asl, corsa per la messa a punto del servizio, informazioni a tappeto per le famiglie. Sono in corso le grandi manovre per mettersi in regola con la legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale, che, dopo 18 anni, torna in vigore per gli studenti che vanno dagli zero ai 16 anni. I numeri di coloro che ancora non si sono messi in regola, in Abruzzo, ancora non ci sono. La Regione sta aspettando - il termine è fissato al 4 settembre - la risposta delle Asl alla circolare inviata l’8 agosto scorso, in cui si chiede alle strutture sanitarie di indicare quale sia stata l’adesione alla campagna.
I numeri non dovrebbero essere bassi, visto che, come ha annunciato il ministero della Salute nei giorni scorsi, in tutt’Italia gli inadempienti al momento sono 600 mila circa (la Regione, entro il 10 settembre, dovrà inviare i propri dati al ministero della Salute). Anche se si attende una copertura più elevata rispetto alla media nazionale, visto che, di norma, in Abruzzo la percentuale dei vaccinati è abbastanza alta.
«Da noi si stanno formando delle file, per vaccinarsi, soprattutto per quanto riguarda i vaccini contro la rosolia», rimarca da Teramo il direttore del Servizio igiene e sanità pubblica, Antonio Santone, «ma siamo ben organizzati e stiamo facendo fronte alle richieste». Dall’Aquila il direttore del Servizio Igiene della Asl Enrico Giansante, evidenzia la collaborazione con i pediatri e la campagna di informazione «anche attraverso cartelli, manifesti e opuscoli». Mentre a Pescara, riferisce Carla Granchelli, direttrice dello stesso servizio «stiamo provvedendo in questi giorni all’organizzazione».
La legge - per la quale gli alunni che da zero a 6 anni non presenteranno la vaccinazione necessaria, non potranno essere iscritti a scuola (diversamente è per gli studenti dai 7 ai 16 anni) - dispone che siano somministrate dieci vaccinazioni, l’anti poliomelitica, l'anti difterica, l'anti tetanica, l'anti epatite b, l'anti pertosse, l'anti Haemophilus influenzae di tipo b, l'anti morbillo, l'anti parotite, l'anti rosolia e l'anti varicella, tutte gratuite e tutte obbligatorie per i minori di età compresa tra zero e sedici anni. Per certificare l’avvenuta vaccinazione, entro il 31 ottobre, per la scuola dell’obbligo, ed entro il 10 settembre, per i nidi e la scuola dell’infanzia, si dovrà presentare la relativa documentazione (come il libretto delle vaccinazioni o una certificazione della Asl), oppure un’autocertificazione. Lo stesso vale per l’omissione, il differimento e l’immunizzazione da malattia, per i quali dovrà essere presentata la relativa documentazione, e per coloro che sono in attesa di effettuare la vaccinazione. Per costoro si dovrà presentare una copia della prenotazione dell’appuntamento presso l’Asl competente, mentre entro il 10 marzo 2018, nel caso in cui sia stata precedentemente presentata l’autocertificazione, dovrà essere inoltrata documentazione che attesti l’avvenuta vaccinazione. Qualche malumore, in Regione, per la mancata sottoscrizione, da parte dell’Ufficio scolastico regionale, di una proposta della giunta regionale che anticipava quanto già stabilito dalla legge per il prossimo anno. In essa era prevista che fossero le Asl, anche per evitare confusioni sulla lettura delle certificazioni, ad inviare direttamente alle scuole i documenti relativi all’avvenuta vaccinazione. Ma l’Ufficio scolastico regionale, che avrebbe dovuto dare il mandato alle scuole di inviare alle Asl l’elenco degli studenti da vaccinare, ha ritenuto che «non sia più strettamente necessario procedere alla firma della convenzione».
I numeri non dovrebbero essere bassi, visto che, come ha annunciato il ministero della Salute nei giorni scorsi, in tutt’Italia gli inadempienti al momento sono 600 mila circa (la Regione, entro il 10 settembre, dovrà inviare i propri dati al ministero della Salute). Anche se si attende una copertura più elevata rispetto alla media nazionale, visto che, di norma, in Abruzzo la percentuale dei vaccinati è abbastanza alta.
«Da noi si stanno formando delle file, per vaccinarsi, soprattutto per quanto riguarda i vaccini contro la rosolia», rimarca da Teramo il direttore del Servizio igiene e sanità pubblica, Antonio Santone, «ma siamo ben organizzati e stiamo facendo fronte alle richieste». Dall’Aquila il direttore del Servizio Igiene della Asl Enrico Giansante, evidenzia la collaborazione con i pediatri e la campagna di informazione «anche attraverso cartelli, manifesti e opuscoli». Mentre a Pescara, riferisce Carla Granchelli, direttrice dello stesso servizio «stiamo provvedendo in questi giorni all’organizzazione».
La legge - per la quale gli alunni che da zero a 6 anni non presenteranno la vaccinazione necessaria, non potranno essere iscritti a scuola (diversamente è per gli studenti dai 7 ai 16 anni) - dispone che siano somministrate dieci vaccinazioni, l’anti poliomelitica, l'anti difterica, l'anti tetanica, l'anti epatite b, l'anti pertosse, l'anti Haemophilus influenzae di tipo b, l'anti morbillo, l'anti parotite, l'anti rosolia e l'anti varicella, tutte gratuite e tutte obbligatorie per i minori di età compresa tra zero e sedici anni. Per certificare l’avvenuta vaccinazione, entro il 31 ottobre, per la scuola dell’obbligo, ed entro il 10 settembre, per i nidi e la scuola dell’infanzia, si dovrà presentare la relativa documentazione (come il libretto delle vaccinazioni o una certificazione della Asl), oppure un’autocertificazione. Lo stesso vale per l’omissione, il differimento e l’immunizzazione da malattia, per i quali dovrà essere presentata la relativa documentazione, e per coloro che sono in attesa di effettuare la vaccinazione. Per costoro si dovrà presentare una copia della prenotazione dell’appuntamento presso l’Asl competente, mentre entro il 10 marzo 2018, nel caso in cui sia stata precedentemente presentata l’autocertificazione, dovrà essere inoltrata documentazione che attesti l’avvenuta vaccinazione. Qualche malumore, in Regione, per la mancata sottoscrizione, da parte dell’Ufficio scolastico regionale, di una proposta della giunta regionale che anticipava quanto già stabilito dalla legge per il prossimo anno. In essa era prevista che fossero le Asl, anche per evitare confusioni sulla lettura delle certificazioni, ad inviare direttamente alle scuole i documenti relativi all’avvenuta vaccinazione. Ma l’Ufficio scolastico regionale, che avrebbe dovuto dare il mandato alle scuole di inviare alle Asl l’elenco degli studenti da vaccinare, ha ritenuto che «non sia più strettamente necessario procedere alla firma della convenzione».