Veleni di Bussi, anche Razzi interroga il ministro dell’Ambiente

Il senatore di Forza Italia presenta un’interrogazione al governo per sapere “quali orientamenti intenda adottare in riferimento al disastro ambientale della discarica”

PESCARA

Il senatore Antonio Razzi (Fi) ha presentato una interrogazione al Ministro dell'Ambiente chiedendo «quali orientamenti intenda adottare, in riferimento al disastro ambientale della discarica di Bussi e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per porre rimedio all'annosa e gravosa questione della discarica dei veleni». «Il territorio abruzzese - ha dichiarato il senatore - vede, senza soluzione di continuità dal 2007 ad oggi, il perpetrarsi di inquinamenti gravissimi che affliggono l'Abruzzo. Per decenni, la discarica di Bussi sarebbe stata destinata a smaltire illegalmente oltre centomila tonnellate di scarti di lavorazione chimiche ed industriali quali il cloroformio, il tetracloruro di carbonio, l'esacloroetano, il tricloroetilene, il triclorobenzene, tanto da essere stata definita una delle più grandi discariche nascoste di sostanze tossiche e pericolose mai trovate. L'inquinamento - prosegue Razzi nella interrogazione - causato dai rifiuti tossici della discarica potrebbe aver compromesso per sempre le falde che alimentano le acque superficiali della Val Pescara dal momento che gli illeciti compiuti nella discarica suddetta sono stati scoperti nel 2007 e hanno condotto all'attuale rinvio a giudizio, per disastro ambientale, 19 imputati tra cui molti ex dirigenti e tecnici dell'allora Montedison». Razzi ricorda che la «discarica di Bussi è considerata fra le più grandi d'Europa e che i danni economici stimati ammonterebbero ad un miliardo e 880 milioni di euro, mentre il danno ambientale al momento è incalcolabile trattandosi di una contaminazione di circa due milioni di metri cubi di terreni».

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