Veleni di Bussi, sì alla bonifica «Ma siamo in ritardo di 5 anni»
Il ministero dell’Ambiente scrive al Comune: gli interventi possono partire, subito il contratto Il sindaco: troppo tempo perso, un rischio per la salute. Marsilio: ora vogliamo aprire il cantiere
BUSSI SUL TIRINO. A quasi 5 anni dal bando, la bonifica della discarica di Bussi può partire. È quanto emerge da una lettera spedita dal ministero dell’Ambiente, a firma del dirigente Giuseppe Lo Presti, al Comune di Bussi. È un documento atteso perché mette fine alla annosa vicenda della bonifica delle discariche 2A e 2B del mega deposito di veleni chimici della Montedison di Bussi.
«Fermo restando la positività della notizia», dice il sindaco Salvatore Lagatta, «si registra già un ritardo di oltre 4 anni e mezzo per l'avvio delle attività di bonifica. Un ritardo incomprensibile determinato dall’atteggiamento del ministero dell’Ambiente e avallato anche da alcune forze politiche. Un ritardo non privo di rischi visto che si possono perdere i finanziamenti utili per la bonifica se non si darà avvio alle procedure necessario, un ritardo anche per la salute dei cittadini dell'intera provincia di Pescara. La mancata bonifica, come testimoniano le indagini dell’Arta, ha continuato a produrre l'inquinamento del territorio con i conseguenti effetti sulla salute».
Il bando per la bonifica vinto dalla società DecDeme nel 2017, a cui lo stesso ministero aveva dato uno stop successivo, può quindi partire. La giustizia amministrativa aveva sconfessato l’operato del ministero dell’Ambiente, e ora il recepimento delle sentenze chiude così una stagione di polemiche e ricorsi.
Parla di «anni di ritardo buttati al vento» il presidente della Regione Marco Marsilio: «L’iter procedurale di stipula del contratto con l’aggiudicatario può finalmente partire per cui si chiude una stagione di polemiche e ricorsi. Rimane l’amarezza per il tempo perduto inutilmente», dice il presidente, «un ritardo incomprensibile determinato dall’atteggiamento del ministero dell’Ambiente e da chi ha governato in questi ultimi anni. Abbiamo avuto almeno due anni di ritardo, buttati al vento, perché la gara era pronta all’inizio del 2019 e qualche mese dopo avremmo potuto aprire il cantiere. Purtroppo il ministero ha voluto annullare la gara e revocare quell’appalto. Insieme al Comune di Bussi», continua Marsilio, «abbiamo dovuto difendere i cittadini abruzzesi e il loro diritto di vedere bonificata la discarica vincendo due volte, prima di fronte al Tar e poi al Consiglio di stato. Oggi si conclude questo iter sperando che sia l’ultimo passaggio burocratico amministrativo e da domani si possa aprire il cantiere per la bonifica a tutela dei cittadini e restituire così l’area al suo destino industriale come da programma».
«Fermo restando la positività della notizia», dice il sindaco Salvatore Lagatta, «si registra già un ritardo di oltre 4 anni e mezzo per l'avvio delle attività di bonifica. Un ritardo incomprensibile determinato dall’atteggiamento del ministero dell’Ambiente e avallato anche da alcune forze politiche. Un ritardo non privo di rischi visto che si possono perdere i finanziamenti utili per la bonifica se non si darà avvio alle procedure necessario, un ritardo anche per la salute dei cittadini dell'intera provincia di Pescara. La mancata bonifica, come testimoniano le indagini dell’Arta, ha continuato a produrre l'inquinamento del territorio con i conseguenti effetti sulla salute».
Il bando per la bonifica vinto dalla società DecDeme nel 2017, a cui lo stesso ministero aveva dato uno stop successivo, può quindi partire. La giustizia amministrativa aveva sconfessato l’operato del ministero dell’Ambiente, e ora il recepimento delle sentenze chiude così una stagione di polemiche e ricorsi.
Parla di «anni di ritardo buttati al vento» il presidente della Regione Marco Marsilio: «L’iter procedurale di stipula del contratto con l’aggiudicatario può finalmente partire per cui si chiude una stagione di polemiche e ricorsi. Rimane l’amarezza per il tempo perduto inutilmente», dice il presidente, «un ritardo incomprensibile determinato dall’atteggiamento del ministero dell’Ambiente e da chi ha governato in questi ultimi anni. Abbiamo avuto almeno due anni di ritardo, buttati al vento, perché la gara era pronta all’inizio del 2019 e qualche mese dopo avremmo potuto aprire il cantiere. Purtroppo il ministero ha voluto annullare la gara e revocare quell’appalto. Insieme al Comune di Bussi», continua Marsilio, «abbiamo dovuto difendere i cittadini abruzzesi e il loro diritto di vedere bonificata la discarica vincendo due volte, prima di fronte al Tar e poi al Consiglio di stato. Oggi si conclude questo iter sperando che sia l’ultimo passaggio burocratico amministrativo e da domani si possa aprire il cantiere per la bonifica a tutela dei cittadini e restituire così l’area al suo destino industriale come da programma».