Vende farmaci vietati Arrestato un culturista
La sua auto piena di fiale anabolizzanti. La giustificazione: «Erano per me»
PESCARA. Denunciato per la «commercializzazione» di farmaci dopanti e, un’ora dopo, arrestato perché è stato beccato a vendere «un sacchetto della spesa» pieno di doping. È un ragazzo di 27 anni, residente a Notaresco ma frequentatore di palestre a Pescara, il protagonista di questa storia.
Il giovane, appassionato di fitness e partecipante anche a competizioni di body building nazionali, è stato arrestato con l’accusa di vendita di prodotti dopanti: M.M. ha passato due notti nel carcere di San Donato, l’arresto è stato convalidato e ora gli è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora. Per ora, dovrà rinunciare ad allenarsi nelle palestre di Pescara e dovrà farsi bastare i pesi di Notaresco. Denunciato l’acquirente: si tratta di un trentenne pescarese, professionista di arti sanitarie.
I carabinieri della stazione di Pescara Scalo hanno fermato il culturista alla guida della sua macchina a un posto di blocco vicino all’area di risulta: un controllo come tanti a un passo dalle strade della movida del centro. Dopo aver chiesto i documenti e notato la stazza dell’automobilista, i carabinieri si sono accorti che nella macchina c’erano «alcune» confezioni di farmaci dopanti. Di fronte alle domande dei carabinieri, il giovane ha risposto che tutti quei farmaci erano per «uso personale». Sono intervenuti, così, gli ispettori Antidoping del Nas che, in pochi minuti, hanno capito che quei medicinali non potevano essere destinati solo a un «uso personale» ma per la vendita. Si tratta di farmaci provenienti da circuiti esteri e illegali, probabilmente comprati anche via Internet: il trenbolone, uno steroide utilizzato solitamente dai veterinari per aumentare la crescita muscolare e l’appetito degli animali, e il testosterone, un ormone che favorisce lo sviluppo della massa muscolare.
Dopo la denuncia e il sequestro del doping, il culturista è uscito dalla caserma di via Botticelli ed evidentemente non aveva voglia di perdere tempo: si è diretto, in auto, verso il centro commerciale L’Arca di Villa Raspa di Spoltore: non sapeva di essere seguito dai carabinieri del Nas e del Radiomobile di Pescara, è entrato nel parcheggio e si è accostato a un’altra macchina che lo stava aspettando. Uno scambio in diretta davanti ai carabinieri: il culturista ha passato una busta all’acquirente. Così, i Nas - guidati dal maggiore Domenico Candelli - sono intervenuti e hanno scoperto che in quel sacchetto c’erano «trenbolone, testosterone e ormone della crescita». In più nella macchina dell’acquirente, sotto un tappetino, sono state trovate altre confezioni di farmaci dopanti, tra cui «alcune» fiale di nandrolone, un ormone che aumenta la forza. L’acquirente è stato denunciato e i farmaci sequestrati.
L’ipotesi dei carabinieri è che dietro il ritrovamento di queste centinaia di scatole di farmaci vietati ci sia un mercato nero: una vendita abusiva, e pericolosa, per gli appassionati di palestra pronti a mettere a rischio la propria salute solo per sfoggiare in spiaggia un corpo magro e muscoloso oppure per calcare i palcoscenici delle gare di body building di paese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giovane, appassionato di fitness e partecipante anche a competizioni di body building nazionali, è stato arrestato con l’accusa di vendita di prodotti dopanti: M.M. ha passato due notti nel carcere di San Donato, l’arresto è stato convalidato e ora gli è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora. Per ora, dovrà rinunciare ad allenarsi nelle palestre di Pescara e dovrà farsi bastare i pesi di Notaresco. Denunciato l’acquirente: si tratta di un trentenne pescarese, professionista di arti sanitarie.
I carabinieri della stazione di Pescara Scalo hanno fermato il culturista alla guida della sua macchina a un posto di blocco vicino all’area di risulta: un controllo come tanti a un passo dalle strade della movida del centro. Dopo aver chiesto i documenti e notato la stazza dell’automobilista, i carabinieri si sono accorti che nella macchina c’erano «alcune» confezioni di farmaci dopanti. Di fronte alle domande dei carabinieri, il giovane ha risposto che tutti quei farmaci erano per «uso personale». Sono intervenuti, così, gli ispettori Antidoping del Nas che, in pochi minuti, hanno capito che quei medicinali non potevano essere destinati solo a un «uso personale» ma per la vendita. Si tratta di farmaci provenienti da circuiti esteri e illegali, probabilmente comprati anche via Internet: il trenbolone, uno steroide utilizzato solitamente dai veterinari per aumentare la crescita muscolare e l’appetito degli animali, e il testosterone, un ormone che favorisce lo sviluppo della massa muscolare.
Dopo la denuncia e il sequestro del doping, il culturista è uscito dalla caserma di via Botticelli ed evidentemente non aveva voglia di perdere tempo: si è diretto, in auto, verso il centro commerciale L’Arca di Villa Raspa di Spoltore: non sapeva di essere seguito dai carabinieri del Nas e del Radiomobile di Pescara, è entrato nel parcheggio e si è accostato a un’altra macchina che lo stava aspettando. Uno scambio in diretta davanti ai carabinieri: il culturista ha passato una busta all’acquirente. Così, i Nas - guidati dal maggiore Domenico Candelli - sono intervenuti e hanno scoperto che in quel sacchetto c’erano «trenbolone, testosterone e ormone della crescita». In più nella macchina dell’acquirente, sotto un tappetino, sono state trovate altre confezioni di farmaci dopanti, tra cui «alcune» fiale di nandrolone, un ormone che aumenta la forza. L’acquirente è stato denunciato e i farmaci sequestrati.
L’ipotesi dei carabinieri è che dietro il ritrovamento di queste centinaia di scatole di farmaci vietati ci sia un mercato nero: una vendita abusiva, e pericolosa, per gli appassionati di palestra pronti a mettere a rischio la propria salute solo per sfoggiare in spiaggia un corpo magro e muscoloso oppure per calcare i palcoscenici delle gare di body building di paese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA