«Verificate i piani di emergenza»
La richiesta dell’avvocato di Feniello che ha dato l’input alla seconda tranche
PESCARA. «Occorrerà accertare se gli enti in questione, Comune, Prefettura e Provincia, principali protagonisti del sistema di protezione civile, siano forniti di adeguati piani di emergenza neve o valanghe, poichè tenuti per legge. E se, nel rispetto di questi piani, hanno adottato tutti i provvedimenti del caso in maniera puntuale». È questa richiesta, alla fine della memoria depositata il 17 febbraio dall’avvocato Camillo Graziano, legale della famiglia Feniello, che accende un riflettore importante sul lavoro degli investigatori, in quei giorni sottoposti a una pressione mediatica enorme e con la volontà di dare il prima possibile risposte concrete alle 29 famiglie in lutto. Un riflettore importante perché è da qui che poi partono tutte le verifiche su cui si sta imbastendo la seconda tranche dell’inchiesta relativa alle responsabilità della Prefettura e, ancora della Provincia. Perché, secondo quanto hanno verificato i carabinieri forestali e i carabinieri del Nucleo investigativo, i piani emergenza ci sarebbero, ma non sarebbero stati attuati nei giorni immediatamente prima alla valanga. Eppure, come ricostruisce il legale, ci sono tre leggi ad indicare la strada da seguire in materia di protezione civile: la 112 del 1998, la 100 del 2012 che ha riformato il sistema di protezione civile e la 225 che l’ha costituito nel 1992.