Via ai saldi, tanti davanti alle vetrine pochi comprano

I commercianti: «Colpa della crisi e dei continui ribassi» Un cliente: prezzi buoni, pronto a spendere 500 euro

PESCARA. Nessuna "febbre da saldi", almeno per il primo giorno. Piene le strade, zeppe le vetrine. I negozi meno, nonostante aria clemente, giornata serena e negozianti cordiali. I commercianti, però, non si perdono d'animo e sanno ben spiegare perché, ieri, acquisti sostenuti ma niente boom. Troppi saldi tutto l'anno, anche se non si chiamano sempre così. Questo è il problema. Vendita promozionale, liquida tutto, sconto alla cassa e simili e così non vale più la pena aspettare l'inizio delle svendite per tutti. Ma attenzione: già nei giorni scorsi i controlli da parte della polizia municipale hanno fatto fioccare multe per i saldi non autorizzati.

«Io, addirittura, tre giorni prima dei saldi ho chiuso, per preparare il negozio», dice Francesca Di Masci, commerciante di via Venezia, «ma molti fanno sconti tutto l'anno, e così il cliente che può avere il piccolo prezzo ogni giorno non si crea nessuna aspettativa sui saldi», dice la commerciante trovando l'accordo delle due collaboratrici Annalisa Aiello e Raffaella Chiapperini.

«Mi rattrista vedere la gente interessata non alla roba bella, ma solo al prezzo, c'è poca attenzione alla qualità», dice Massimo Iaciancio che vende calzature su via Fabrizi. La sua collega Sabrina conferma che questa è la tendenza: prezzo minore e gli occhi del cliente brillano.

I saldi non sono più come prima, lo conferma Vincenzo Di Rado, «la gente compra poco e spesso». Tuttavia, dalla parte del consumatore qualche aspettativa c'è. «I prezzi sono già competitivi e ho fatto un calcolo di quanto spenderò», dice il giovane Matteo Di Tommaso, «credo che 500 euro li dedicherò a queste svendite, per tutto quello che mi serve». Per la signora Claudia, che fa shopping col suo bimbo di nove anni, la spesa si aggirerà attorno ai trecento euro. Giacomo Genchi rappresenta i commercianti di via Fabrizi, dice che come prima giornata quella di ieri è stata positiva, «ma la gente spende con più attenzione e punta all'utile, lo si è visto anche con gli acquisti di Natale».

«In molti negozi i saldi sono partiti a novembre, purtroppo», dice Walter Di Michele , che vende accessori e borse, «i veri saldi non esistono più», si rammarica. «Il fatto», aggiunge la collega Rita Gialloreto, «è che il panorama del commercio è cambiato, ma anche dallo scorso anno a questo: non c'è più il primo vero giorno di sconti».

Orietta Campanella, titolare di un negozio di prodotti sportivi, sostiene che «c'è stato un crollo nei consumi. La gente ha fatto i regali di Natale, ma giusto perché era costretta a farli per buon costume , non ha comprato nulla per sè», annuisce la collaboratrice Valeria.

Insomma, vie affollatissime, negozi un po' meno, ma le percentuali di sconto sono piuttosto alte. In molti negozi il 50 per cento è già normalità, tranne che per i capi continuativi che di norma non presentano grossi sconti.

La gente, però, ha voglia di guardare le vetrine e vedere cosa c'è, e magari aspetta i prossimi giorni per acquistare il capo tanto atteso, sperando in un ulteriore abbattimento dei prezzi in piena svendita.

I prossimi giorni diranno di più sull’impatto dei saldi sul commercio di inizio 2013, saldi condizionati dalla forte crisi ma, si spera, beneauguranti per il futuro.

Paola M.S. Toro

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