Violenta lite in casa, in due all’ospedale 

Urla e botte nel palazzo alle spalle della pineta, i vicini allertano forze dell’ordine e 118: feriti due bengalesi. Ma è polemica

MONTESILVANO. Momenti di paura, ieri pomeriggio, in un palazzo del retropineta di Montesilvano dove due uomini sono stati protagonisti di una violenta lite in casa, terminata con una corsa in ospedale per entrambi. Per cause ancora da chiarire, e attualmente al vaglio dei carabinieri, intorno alle 18,30 i due, originari del Bangladesh, hanno iniziato a litigare all’interno di un appartamento al civico 6 di via Isonzo. La lite, però, è degenerata al punto che alcuni condomini dell’edificio hanno allertato i soccorsi e le forze dell’ordine, parlando in un primo momento addirittura di accoltellamenti e di un morto.
Sul posto sono intervenute immediatamente due ambulanze di Montesilvano, una medicalizzata e una infermieristica che dai primi giorni di agosto è stata attivata sul lungomare della città, che hanno prestato i primi soccorsi ai due bengalesi. Trasportati all’ospedale di Pescara, i due uomini sono stati sottoposti a tutti gli accertamenti da parte del personale medico che ha riscontrato solo traumi minori e nessuno dei due è apparso in condizioni particolarmente gravi. La lite e il ferimento si sono verificati in uno stabile già noto alle cronache locali perché ospita una casa confiscata alla criminalità e perché, nel marzo del 2017, fu teatro di un incendio che provocò la morte di un uomo, precipitato dal sesto piano per sfuggire alle fiamme. Questo ennesimo episodio ha, dunque, sollevato le rimostranze degli inquilini dell’edificio, costretti spesso a dover fare i conti con condomini dal comportamento non sempre impeccabile.
«Siamo stanchi», tuona Carlo Ariosto, residente nell’edificio. «Non conosco le persone coinvolte nella lite, ma contesto l’atteggiamento dell’amministratore di condominio. Subentrato nel 2017, poco dopo quel tragico incendio. Da tre anni non convoca assemblee di condominio e, cosa ancora più grave, da quando è arrivato, quindi da sette anni, non redige un’anagrafe condominiale. Questo significa che nessuno sa chi abita nel palazzo, chi entra, chi esce e chi sono gli ospiti che soggiornano. E questo “autorizza” alcuni proprietari ad affittare gli appartamenti a gente decisamente poco raccomandabile che crea solo problemi a noi persone perbene». Il residente torna anche sull’appartamento sequestrato ed entrato di recente nelle disponibilità del Comune di Montesilvano. «Forse assegnando quell’appartamento a forze dell’ordine o associazioni, si potrebbe presidiare meglio il palazzo, così da creare un deterrente ai comportamenti scorretti».
Lo scorso 4 gennaio, in via Gran Sasso, a Pescara, il 44enne bengalese Absal Houssain, fu accoltellato a morte dopo una lite con il coinquilino.