Vive con 3 bimbi in una casa piena di muffa
Via Tavo, appello di una donna: «Mio figlio più grande soffre d'asma, l'Ater mi aiuti»
PESCARA. Quindici anni vissuti sotto un tetto in amianto, in una casa Ater e, adesso, l'incubo delle crisi asmatiche del loro primo figlio, 12enne, allergico alla muffa, che ha completamente invaso l'abitazione dopo i lavori di rimozione dell'amianto. È il dramma di una giovane signora, Nada Perrotti, mamma di tre bambini, residente al 5º piano di un alloggio popolare in via Tavo.
La donna racconta preoccupata: «È cominciato tutto questa estate, dopo l'intervento di ristrutturazione del tetto in amianto. Ho tre figli. Il primo, di 12 anni, è allergico alla muffa e soffre di ripetute crisi asmatiche, il secondo ne ha 11 e il più piccolo soltanto tre. In passato, ho temuto mille volte per i miei figli a causa della tossicità del materiale, poi hanno finalmente eseguito i lavori. Da allora, sono comparse queste macchie gigantesche di muffa in quasi tutte le camere. Mi sono recata all'Ater più volte per sollecitare un intervento, pregandoli di aiutarmi a risolvere il problema. L'allergia di mio figlio è preoccupante, non posso continuare a somministrargli cortisone».
La muffa ha invaso la casa, oltrepassando la carta da parati nella cameretta dei bambini e annerendo buona parte del soffitto in una delle camere da letto. In questa stanza le macchie nere sono molto evidenti. L'angolo della parete più esposta è completamente ricoperto di muffa, così tanta da comparire anche sulle mattonelle del pavimento.
«Non mi spiego come possa la muffa uscire fuori, addirittura dal pavimento. Cominciato lo smantellamento del tetto in amianto, ci sentivamo sollevati, ma adesso stiamo vivendo un vero e proprio incubo». La donna dice di essersi sempre sentita rispondere dall'Ater che «non possiamo intervenire perché non abbiamo soldi».
Dopo una telefonata del Centro all'ufficio manutenzione, l'ingegnere dell'Ater Carmine Morelli ha spiegato: «Non sapevamo nulla del problema. Manderemo subito qualcuno a controllare». In effetti, i tecnici sono arrivato poche ore dopo a casa della signora. Che ha ricostruito com'è andata: «Hanno detto che è un fenomeno di condensa. Mi hanno consigliato di chiamare un esperto per risolvere il problema, a mie spese, di tenere le finestre spalancate, anche in pieno inverno, di pulire le pareti macchiate e passare la candeggina. E, in primavera, di riverniciare. Per loro, il problema non è legato ai lavori di ristrutturazione del tetto e per quanto riguarda mio figlio hanno detto di cambiare appartamento».
La donna racconta preoccupata: «È cominciato tutto questa estate, dopo l'intervento di ristrutturazione del tetto in amianto. Ho tre figli. Il primo, di 12 anni, è allergico alla muffa e soffre di ripetute crisi asmatiche, il secondo ne ha 11 e il più piccolo soltanto tre. In passato, ho temuto mille volte per i miei figli a causa della tossicità del materiale, poi hanno finalmente eseguito i lavori. Da allora, sono comparse queste macchie gigantesche di muffa in quasi tutte le camere. Mi sono recata all'Ater più volte per sollecitare un intervento, pregandoli di aiutarmi a risolvere il problema. L'allergia di mio figlio è preoccupante, non posso continuare a somministrargli cortisone».
La muffa ha invaso la casa, oltrepassando la carta da parati nella cameretta dei bambini e annerendo buona parte del soffitto in una delle camere da letto. In questa stanza le macchie nere sono molto evidenti. L'angolo della parete più esposta è completamente ricoperto di muffa, così tanta da comparire anche sulle mattonelle del pavimento.
«Non mi spiego come possa la muffa uscire fuori, addirittura dal pavimento. Cominciato lo smantellamento del tetto in amianto, ci sentivamo sollevati, ma adesso stiamo vivendo un vero e proprio incubo». La donna dice di essersi sempre sentita rispondere dall'Ater che «non possiamo intervenire perché non abbiamo soldi».
Dopo una telefonata del Centro all'ufficio manutenzione, l'ingegnere dell'Ater Carmine Morelli ha spiegato: «Non sapevamo nulla del problema. Manderemo subito qualcuno a controllare». In effetti, i tecnici sono arrivato poche ore dopo a casa della signora. Che ha ricostruito com'è andata: «Hanno detto che è un fenomeno di condensa. Mi hanno consigliato di chiamare un esperto per risolvere il problema, a mie spese, di tenere le finestre spalancate, anche in pieno inverno, di pulire le pareti macchiate e passare la candeggina. E, in primavera, di riverniciare. Per loro, il problema non è legato ai lavori di ristrutturazione del tetto e per quanto riguarda mio figlio hanno detto di cambiare appartamento».
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