A testa alta da Berlino Antonetti: «Che partita c’è da essere orgogliosi»
Amaro il vice allenatore della Banca Tercas Ramondino «La prossima volta vogliamo giocare male ma vincere».
BERLINO. Sono appena usciti dalla sala stampa con un’espressione che definire delusa è poco. Il coach della Tercas Teramo Andrea Capobianco, il vice allenatore Marco Ramondino e il ds Lorenzo Marruganti hanno le facce lunghe e tirate: a poco serve la consapevolezza di aver fatto una grande partita al cospetto di una delle migliori squadre dell’Eurocup, con la vittoria sfuggita negli ultimi decimi di secondo. Non basta come consolazione, non certo cinque minuti dopo la fine del match. Una battuta amara di Ramondino sintetizza lo stato d’animo dei tre: «La prossima volta vogliamo giocare male ma vincere».
Stesse facce e stesso stato d’animo anche sul pullman che riporta dirigenti e tifosi del Teramo all’aeroporto, giusto in tempo per prendere l’ultimo volo disponibile, ma il presidente Carlo Antonetti cerca di vedere soprattutto il lato positivo: «Sono convinto che troveremo molta energia da questa vittoria... cioè volevo dire sconfitta». Lapsus più che giustificato: per la Banca Tercas aver perso in quel modo a Berlino al suo esordio in una competizione europea, davanti a diecimila persone che fanno un tifo infernale per i tuoi avversari, un pubblico che in Italia non si vede mai, ha moralmente il valore di una vittoria.
«E’ stata una grande impresa», continua il numero uno biancorosso, «è mancata solo la vittoria finale. Il Teramo è una squadra che sta crescendo, che ha fatto una grande partita su un campo difficile come questo, non si è mai disunita davanti a una squadra come l’Alba Berlino. Sì, il Teramo ha fatto vedere una grande pallacanestro».
Antonetti insiste molto sul fatto che i biancorossi no si sono mai persi d’animo nei momenti più difficili della gara: «Quando giochi a questi livelli, contro squadre come l’Alba, è facile disunirsi quando vai sotto di nove, dieci punti. E invece il Teramo è rimasto unito, forte, è stato capace di reagire, ha recuperato. Siamo sulla strada giusta, la squadra avrebbe meritato la vittoria. Comunque oggi abbiamo vissuto una giornata straordinaria. Trovarci qui, a Berlino, e giocare con questa autorevolezza contro un avversario così forte: io dico che c’è da essere orgogliosi».
Infine il presidente ringrazia i tifosi che sono arrivati fin lì, compresa la sparuta pattuglia dei ragazzi dell’“Inferno biancorosso” (il gruppo dei tifosi organizzati) cha non hanno voluto far mancare la propria voce anche nel gigantesco palasport berlinese.
Stesse facce e stesso stato d’animo anche sul pullman che riporta dirigenti e tifosi del Teramo all’aeroporto, giusto in tempo per prendere l’ultimo volo disponibile, ma il presidente Carlo Antonetti cerca di vedere soprattutto il lato positivo: «Sono convinto che troveremo molta energia da questa vittoria... cioè volevo dire sconfitta». Lapsus più che giustificato: per la Banca Tercas aver perso in quel modo a Berlino al suo esordio in una competizione europea, davanti a diecimila persone che fanno un tifo infernale per i tuoi avversari, un pubblico che in Italia non si vede mai, ha moralmente il valore di una vittoria.
«E’ stata una grande impresa», continua il numero uno biancorosso, «è mancata solo la vittoria finale. Il Teramo è una squadra che sta crescendo, che ha fatto una grande partita su un campo difficile come questo, non si è mai disunita davanti a una squadra come l’Alba Berlino. Sì, il Teramo ha fatto vedere una grande pallacanestro».
Antonetti insiste molto sul fatto che i biancorossi no si sono mai persi d’animo nei momenti più difficili della gara: «Quando giochi a questi livelli, contro squadre come l’Alba, è facile disunirsi quando vai sotto di nove, dieci punti. E invece il Teramo è rimasto unito, forte, è stato capace di reagire, ha recuperato. Siamo sulla strada giusta, la squadra avrebbe meritato la vittoria. Comunque oggi abbiamo vissuto una giornata straordinaria. Trovarci qui, a Berlino, e giocare con questa autorevolezza contro un avversario così forte: io dico che c’è da essere orgogliosi».
Infine il presidente ringrazia i tifosi che sono arrivati fin lì, compresa la sparuta pattuglia dei ragazzi dell’“Inferno biancorosso” (il gruppo dei tifosi organizzati) cha non hanno voluto far mancare la propria voce anche nel gigantesco palasport berlinese.