Ambizioni e speranze: l’ortonese Nicolai  alla quarta Olimpiade 

Il 35enne azzurro con Cottafava sarà a Parigi 2024: «Ho fiducia e stiamo bene». Obiettivo semifinali

ORTONA. A quasi 36 anni si appresta a disputare la sua quarta e ultima Olimpiade. A coronamento di una vita con i piedi sulla sabbia. Paolo Nicolai da Ortona è ormai diventato il punto di riferimento del beach volley italiano. Negli ultimi anni il movimento è ruotato anche attorno al suo pensiero di sviluppo: ha testa il ragazzo diventato uomo, marito e papà. A Parigi, a fine luglio, si presenterà con il suo nuovo compagno di coppia, rispetto alle altre tre partecipazioni olimpiche: quel Samuele Cottafava da Modena su cui lui stesso, oltre che la federazione, ha scommesso. I due si allenano a Pescara con il tecnico (pescarese) Simone Di Tommaso. Hanno chiuso al nono posto il processo di qualificazione olimpica. Sabato la partenza per le ultime due tappe del World Tour e poi a metà luglio qualche giorno a casa prima di partire per Parigi. «Non mi nascondo», ha detto Paolo Nicolai, «le aspettative sono migliori di quelle di Tokyo (in coppia con Lupo eliminazione ai quarti, ndr), anche se certamente non siamo tra i favoriti. Vediamo… Dipenderà da tante cose e i dettagli faranno la differenza come al solito. Perché ad alti livelli si vince e si perde per le minuzie. Il nostro compito è quello di prepararci al meglio senza trascurare nulla». Domani il sorteggio a Parigi: la coppia azzurra conoscerà gli avversari e il cammino olimpico. «Lavoro come se fosse l’ultimo torneo», ha detto il beacher ortonese, «ci mettiamo l’anima e sono stracontento di fare coppia con Samuele Cottafava».
Parigi sarà il passo di addio per Nicolai? «C’è chi pensa al mio posto e pensa anche al mio futuro… No, scherzo, in realtà non ho deciso niente. Potrebbe essere la mia ultima Olimpiadi dal momento che per la prossima avrò 40 anni. Ma no, non ho deciso di abbandonare il beach volley agonistico. Facciamo Parigi, chiudiamo la stagione. E poi farò il punto della situazione. Ma state tranquilli: non ho deciso di smettere».
Nicolai rispetto alle precedenti Olimpiadi? «Mi sento bene. Ho trovato una dimensione di gioco e affiatamento con Samuele. Diciamo che funziona. E poi, chiaramente, vogliamo arrivare il più in alto possibile». Non lo dice, ma spera di salire sul podio. E di riportare in Abruzzo un’altra medaglia olimpica dopo quella del 2016 a Rio de Janeiro in coppia con Lupo, dal quale ha divorziato sul piano sportivo all’indomani dell’eliminazione ai quarti di Tokyo. Un risultato leggermente al di sotto delle aspettative. Di certo, è un altro Nicolai rispetto al debuttante di Londra 2012, quando con Lupo, fu eliminato ai quarti dalla coppia olandese Reinder Nummerdor e Rich Schuil.
«Diciamo che oggi sono più anziano ed esperto», sorride Paolo Nicolai, «è altresì vero che il livello del movimento – soprattutto a livello tecnico – si è alzato notevolmente». L’Italia nel beach volley ha vinto una medaglia, quella del 2016, proprio con Nicolai e Lupo. Ai nastri di partenza i campioni uscenti Anders Berntsen Mol e Christian Sandlie Sorum e i campioni del mondo Ondrej Perusic e David Schweiner della Repubblica Ceca sono i favoriti almeno sulla carta. «Possiamo far bene e dire la nostra», ribadisce Nicolai. «Sappiamo che un qualcosa di importante può essere fatto. L’attenzione sul lavoro quotidiano sarà sempre alta. Siamo molto felici ma restiamo umili per ciò che ci attende da oggi in avanti». Non lo dice, ma - ad agosto - spera di tornare a casa con una medaglia da appendere al collo dei figli.
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