Baroni ci crede: a Brescia un Lanciano senza paura Brescia- Lanciano: 1-1
Il gol di Caracciolo al quarto minuto porta il Brescia in vantaggio, al 31' il Lanciano pareggia con un goal di Paghera
LANCIANO. Ci siamo! A novantotto giorni di distanza dall’ultima esibizione (quella del 18 maggio scorso, a Novara) la Virtus Lanciano torna a riassaporare profumo di serie B. Conquistata due stagioni fa e difesa strenuamente nella stagione scorsa, complice una salvezza ottenuta proprio all'ultima giornata. Un anno fa, di questi tempi, fu l'Euganeo di Padova a tenere a battesimo i rossoneri di Gautieri, mentre stasera (fischio d'inizio previsto alle ore 20.30), al suo erede Marco Baroni toccherà un altro stadio importante, come il Rigamonti di Brescia. Subito un ostacolo duro per la squadra frentana opposta ad una delle compagini sulla carta meglio attrezzate. «Ne siamo consapevoli», il commento alla vigilia del match dello stesso mister Baroni, «ma questo non vuol dire che la temiamo. Ogni avversaria, a mio avviso, va infatti affrontata col massimo rispetto ma nessun timore reverenziale».
Emozionato? «A 50 anni e con 15 anni di carriera da allenatore alle spalle, c'è poco spazio per questo tipo di sentimenti, anche se sono consapevole di giocarmi una bella opportunità e dunque ben determinato a sfruttarla nel migliore dei modi».
E la squadra? «Ha faticato molto in queste settimane, e spero di vedere i frutti del lavoro svolto. Ai ragazzi ho chiesto di mantenere le giuste distanze, cercando di rimanere sempre compatti e corti».
C'è chi dice che al debutto è meglio affrontare una delle favorite. Alla luce di un calendario abbastanza impegnativo, qual è il suo pensiero al riguardo? «A queste cose non bado più tanto, visto che a me interessa soprattutto la mia squadra. Non è per presunzione, ma perché sono convinto che facendo bene e rispettando le consegne anche una compagine come la nostra, che magari non gode di grande considerazione da parte degli addetti ai lavori, possa essere in grado di giocarsela alla pari con chiunque». E' un Brescia annunciato a trazione anteriore: «Abbiamo visto i filmati», sottolinea il neo tecnico della Virtus, «e, in effetti, gioca con due esterni particolarmente offensivi, quasi in linea con i due attaccanti centrali. Domani sera (stasera per chi legge, ndc), però, si scende in campo per i tre punti e sarà tutta un'altra storia. Abbiamo due risultati su tre dalla nostra, anche se per abitudine non parto mai accontendandomi del pari. Che, comunque, ed a scanso di equivoci, rappresenterebbe un ottimo punto di partenza».
Venti gli atleti convocati per l'occasione dall'allenatore toscano, orfano dello squalificato Sepe. Al suo posto, tra i pali, ci sarà Aridità, che curiosamente difendeva i pali della porta rossonera anche in occasione dello storico debutto in B di Padova. Col gruppo sono partiti pure Vastola e Troest, anche se difficilmente saranno impiegati sin dall'inizio da Baroni, il cui 4-3-3 dovrebbe presentare poche novità rispetto all'undici sceso in campo in coppa Italia. Oltre al già citato Aridità, e con una difesa invariata rispetto al match col Benevento, in linea mediana dovrebbe toccare a Minotti il ruolo di esterno a destra, con l'eclettico Di Cecco spostato sulla fascia sinistra, orfana di Volpe, ceduto alla Salernitana. In mezzo, Fabrizio Paghera il grande ex della serata, visto che il centrocampista è cresciuto nel Brescia.
In attacco, invece, accanto a Piccolo e Falcinelli è ballottaggio, per il ruolo di esterno sinistro, tra Gatto, reduce dalle buone prove in azzurro, e Turchi, mentre per le rondinelle sono tre le assenze certe: quelle degli infortunati Carigliano, Corvia e Zambelli. L'ultima di Baroni riguarda infine le nuove regole, in tema di fuorigioco: «Aumenteranno di sicuro le difficoltà», avverte, «non solo per i difensori ma anche per i collaboratori di linea, per cui bisognerà lavorarci su allo scopo di metabolizzare al meglio questa novità».
Primavera. Oggi alle 15 debutta anche la rinnovata formazione rossonera. I ragazzi del neo trainer Salvatore Alfieri saranno infatti di scena sull'ostico campo dell'Udinese.
Stefano De Cristofaro
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