Beccalossi: «Fidatevi di Cuccureddu»
L’ex interista è consulente del Taranto: «La sfida con il Pescara sarà spettacolare».
PESCARA. «Pescara, quanti ricordi: gente passionale, stadio pieno, per non parlare del mare e degli arrosticini. Una terra speciale». L’amarcord di Evaristo Beccalossi. Ex centrocampista di Brescia, Sampdoria e, soprattutto, dell’Inter. 249 presenze e 37 reti in serie A e 159 con 23 gol in serie B. Le strade di «Becca» e del Pescara si incrociano di nuovo a distanza di parecchi anni. Questa volta, però, in circostanze diverse. Beccalossi adesso è seduto dietro la scrivania del Taranto, come consulente tecnico del presidente rossoblù D’Addario. Beccalossi, dopo tanti anni, rientra nel calcio da dirigente. «Il presidente del Taranto mi ha chiesto di aiutarlo nella nuova avventura nel calcio e sono felice di dare il mio contributo. Non sono un direttore sportivo, perché non mi interessano gli incarichi. Mi piace il progetto che si sta costruendo e sono onorato di farne parte».
E del Pescara capolista che cosa ne pensa? «E’ una squadra con un potenziale enorme. E’ stata costruita per fare un campionato di vertice e ci sta riuscendo insieme al Verona. Spero, però, che insieme a loro arrivi anche il Taranto in vetta. Senza dimenticare che c’è Cuccureddu che, oltre ad essere un grande allenatore, è un mio amico». Che ricordo ha di Cuccureddu? «Antonello per me è stato un personaggio da imitare. Quando io mi affacciai nella serie A, lui era già affermato. E’ una grande persona a cui auguro le migliori fortune, ma dopo la gara con il Taranto, ovviamente». Beccalossi-Cuccureddu, campioni di altri tempi. «Il nostro calcio non ha nulla a che fare con quello di oggi. Adesso le squadre sono aziende che devono produrre utili, invece una volta il calcio veniva considerato come un hobby. Gli ingaggi di oggi sono spaventosi, cosa che non succedeva vent’anni fa». «Mi chiamo Evaristo», hanno scritto un libro che racconta Beccalossi: come mai? «Non è stata una mia idea, ma di un gruppo di amici, tra cui un giornalista (Luca Pagliari, ndc).
Mi è piaciuta subito anche se non potevo dedicarci troppo tempo. Alla fine è venuto fuori un bel libro». Crede che la sua storia possa ripetersi? «Non credo, erano periodi diversi. Sono cambiati i tempi e penso che oggi sia tutto più difficile. Ora il ragazzino ha già un procuratore, mentre prima il procuratore lo faceva tuo padre. E’ cambiato tutto nel calcio e nel libro ho cercato di ricordare queste cose». Quando sente il nome Pescara che cosa ricorda? «Ero amico di Benini, ma anche di Nobili e Zucchini, quando giocavo. Mi ricordo lo stadio sempre pieno e con un pubblico passionale. Pescara è una piazza storica.
Sono venuto spesso dalle vostre parti. Il mare di Pescara, ma anche Francavilla dove ho tanti amici. Sapete che cosa mi piace di più della vostra terra. Tutti quegli agriturismo belli e accoglienti e, poi, come faccio a non citare gli arrosticini, sono formidabili». Notiziario. Ieri allenamento singolo mattutino. Verratti è ancora infortunato e difficilmente verrà recuperato per domenica. Piccolo trauma al ginocchio per Bonanni, ma la sua presenza non è a rischio. Oggi amichevole contro la Berretti.
E del Pescara capolista che cosa ne pensa? «E’ una squadra con un potenziale enorme. E’ stata costruita per fare un campionato di vertice e ci sta riuscendo insieme al Verona. Spero, però, che insieme a loro arrivi anche il Taranto in vetta. Senza dimenticare che c’è Cuccureddu che, oltre ad essere un grande allenatore, è un mio amico». Che ricordo ha di Cuccureddu? «Antonello per me è stato un personaggio da imitare. Quando io mi affacciai nella serie A, lui era già affermato. E’ una grande persona a cui auguro le migliori fortune, ma dopo la gara con il Taranto, ovviamente». Beccalossi-Cuccureddu, campioni di altri tempi. «Il nostro calcio non ha nulla a che fare con quello di oggi. Adesso le squadre sono aziende che devono produrre utili, invece una volta il calcio veniva considerato come un hobby. Gli ingaggi di oggi sono spaventosi, cosa che non succedeva vent’anni fa». «Mi chiamo Evaristo», hanno scritto un libro che racconta Beccalossi: come mai? «Non è stata una mia idea, ma di un gruppo di amici, tra cui un giornalista (Luca Pagliari, ndc).
Mi è piaciuta subito anche se non potevo dedicarci troppo tempo. Alla fine è venuto fuori un bel libro». Crede che la sua storia possa ripetersi? «Non credo, erano periodi diversi. Sono cambiati i tempi e penso che oggi sia tutto più difficile. Ora il ragazzino ha già un procuratore, mentre prima il procuratore lo faceva tuo padre. E’ cambiato tutto nel calcio e nel libro ho cercato di ricordare queste cose». Quando sente il nome Pescara che cosa ricorda? «Ero amico di Benini, ma anche di Nobili e Zucchini, quando giocavo. Mi ricordo lo stadio sempre pieno e con un pubblico passionale. Pescara è una piazza storica.
Sono venuto spesso dalle vostre parti. Il mare di Pescara, ma anche Francavilla dove ho tanti amici. Sapete che cosa mi piace di più della vostra terra. Tutti quegli agriturismo belli e accoglienti e, poi, come faccio a non citare gli arrosticini, sono formidabili». Notiziario. Ieri allenamento singolo mattutino. Verratti è ancora infortunato e difficilmente verrà recuperato per domenica. Piccolo trauma al ginocchio per Bonanni, ma la sua presenza non è a rischio. Oggi amichevole contro la Berretti.