Roberto Breda, il nuovo tecnico del Pescara, al Poggio degli Ulivi (fotoservizio Giampiero Lattanzio)

VENERDI' IL DEBUTTO

Breda cambia il Pescara: «Galano è l’uomo in più» 

Il nuovo allenatore pronto a disegnare il suo 3-5-2, Valdifiori e Maistro i perni

PESCARA . Lavori di forza, tanta corsa e prolungate esercitazioni sulle due fasi, in particolare su quella difensiva. Ieri il nuovo allenatore del Pescara, Roberto Breda, ha diretto il primo allenamento tracciando subito i punti cardine della sua missione. Dal tecnico trevigiano la società si aspetta che la squadra faccia presto un salto di qualità sotto il profilo atletico, arresti l’emorragia di reti subite (19 in 9 gare) e diventi più incisiva in attacco. Il successore di Massimo Oddo debutterà venerdì (ore 21) ad Ascoli sfidando il suo vecchio mentore, Delio Rossi, che due giorni fa ha sostituito Valerio Bertotto alla guida dei bianconeri.
Amici contro. I due si conoscono dal 1993, quando Breda, ex centrocampista, passò dalla Sampdoria alla Salernitana guidata dal tecnico riminese. Da allora non si sono mai persi di vista, tant’è che in estate trascorrono ancora le vacanze insieme con le famiglie nella casa di Rossi a Peschici. «Per me Delio è stato fondamentale quando ero calciatore, poi mi ha aperto le porte per diventare allenatore», le parole di Breda, «grazie a lui ho scelto di intraprendere la carriera in panchina. Sinceramente avrei preferito non incontrarlo all’esordio, per di più in un derby molto sentito con una posta in palio altissima. Di sicuro non lo chiamerò prima del match».


Nuovo modulo. Breda ha seguito tutte le partite dei biancazzurri e prima di firmare il contratto si era già fatto un’idea sul sistema tattico da utilizzare qualora fosse arrivata la chiamata. Con ogni probabilità la sua avventura partirà con il 3-5-2, ma non è detto che la scelta sia definitiva. «Ho in mente cosa fare», ha detto il 51enne prima di dirigere l’allenamento, «poi, lavorando con i ragazzi, magari potrò cambiare. La rosa mi permette di utilizzare tutti i moduli».
Gli interpreti. La novità più significativa interesserà Fabio Maistro, il capocannoniere del Delfino, infatti, sarà riportato nel suo ruolo naturale di mezzala, anche se da trequartista con Massimo Oddo ha realizzato tre reti. Accanto all’ex salernitano, spazio a Valdifiori che avrà il compito di dare equilibrio e geometrie a centrocampo. L’altro posto in mediana se lo giocheranno Ledian Memushaj e Massimiliano Busellato, con quest’ultimo che conosce bene il tecnico avendolo avuto alla Ternana nel 2015-16. Infine, l’altro compito prioritario del nuovo condottiero: rilanciare Cristian Galano. Nei minuti finali dell’allenamento, Breda ha provato qualche soluzione offensiva ponendo le basi della rinascita dell’attaccante foggiano. «Galano ha sempre disputato ottimi campionati di B», commenta Breda, «per qualità tecniche avrebbe potuto fare qualcosa in più in carriera. È un giocatore determinante, va lasciato libero di esprimere il suo talento, poi bisogna capire come incastrarlo nel contesto di squadra. Valorizzare i calciatori più forti è un obbligo dell’allenatore, ma, al tempo stesso, è indispensabile avere equilibrio».
Breda è convinto di poter risalire la china e quando è arrivata la telefonata di Repetto non ci ha pensato due volte ad accettare l’incarico. «Rifiutare Pescara è quasi impossibile, ho detto sì perché in questi anni la società ha lavorato benissimo lanciando tanti giovani forti e ottenendo due promozioni in serie A. Poi la passione della piazza, ricordo ancora le immagini dell’Adriatico pieno quando ero calciatore e la festa promozione del 2012 del Pescara di Zeman con una marea di tifosi nelle strade. Avevo anche un’altra opportunità, però ho dato precedenza al Delfino». Infine, un pensiero per il suo predecessore. «Conosco Oddo, l’ho affrontato varie volte quando giocavo. È un bravissimo allenatore e gli auguro le migliori fortune nel prosieguo della carriera».
Giovanni Tontodonati
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