C’è il derby per uscire dalla crisi
I marsicani e biancazzurri a caccia del primo successo dell’anno
Il pareggio non serve a nessuno: nè alla Valle del Giovenco, terz’ultima in classifica, nè al Pescara che rischia di uscire dalla zona play off e di vedere scappare le battistrada Reggiana e Verona. Quindi, tutti all’attacco. Un po’ per scelta e un po’ per necessità. Serve una vittoria, l’unica medicina che potrebbe aiutare a guarire due squadre convalescenti. Non vincono dal 13 dicembre scorso, più di un mese.
Il Pescara, nel frattempo, ha cambiato l’allenatore; la Valle del Giovenco, che ha già cambiato due tecnici, si è tuffata sul mercato per trovare le energie per risalire la china. Non può più sbagliare il Pescara, men che meno la Valle del Giovenco. E allora guai a chi fallisce. Assalto ai tre punti in palio con la paura del baratro. Ad Avezzano i biancazzurri tornano a giocare dopo quasi sessanta anni, esattamente dal 1952. Allo stadio Dei Marsi è previsto il record di spettatori paganti in questa stagione.
Almeno 2.000 tifosi sugli spalti. Da queste parti il Pescara ultimamente ha giocato solo amichevoli, oggi deve vincere per uscire dal periodo di crisi (una vittoria nelle ultime dieci gare). Di Francesco ha in mente una formazione d’attacco sulla falsariga di quella di domenica scorsa: probabilmente Dettori al posto di Zappacosta a centrocampo e Carboni in luogo di Artistico davanti. Sta di fatto che resta un 4-2-3-1 a trazione anteriore. Magari nella speranza che le punte comincino a fare gol con continuità. Probabile un impiego part time dell’ultimo arrivato Danilo Soddimo. Fuori Bonanni, Gessa, Tognozzi, Sembroni e Verratti.
In casa marsicana vigilia agitata dalle assenze e dal caso Capparella. Dario Bonetti contava di gettarlo subito nella mischia, ma l’ala non è (ancora) un giocatore della Valle del Giovenco. La diffida inviata dalla Juve Stabia alla Lega Pro ha bloccato il tesseramento. Il giocatore sarebbe stato vittima di minacce provenienti dall’ambiente stabiese. Ormai ha rotto. E il tecnico Rastelli ieri è andato giù pesante: «Mi ha deluso». Intanto, ha preso il sostituto, Varriale dalla Cavese. Quindi, non resta che trovare un accordo a tre per uscire dal vicolo cieco.
Dovrebbero giocare gli altri volti nuovi, arrivati in settimana. Sia Giuseppe Caccavallo, giunto dal Cosenza, che Maikol Negro, prelevato dal Celano. Infermeria piena in casa biancoverde. Probabilmente, torna Di Berardino terzino destro con Locatelli confermato nel ruolo di ala destra. Dovrebbe giocare anche Matteo Pomponi, uno nel gennaio del 2006 ha abbracciato il progetto della Valle del Giovenco. Era in Eccellenza. A distanza di quattro anni eccolo sfidare il Pescara in Prima divisione, la vecchia C1. Una bella soddisfazione per il 32enne terzino sinistro. Pomponi è l’emblema di una realtà emergente che negli ultimi anni ha bruciato le tappe, ma che in questa stagione sta raccogliendo meno di quanto preventivato. Hanno speso sia il Pescara che la Valle del Giovenco. Tanti giocatori in organico, alcuni ben pagati. Ma nel 2010 nemmeno l’ombra di una vittoria. Ecco perché oggi devono privarci a tutti i costi.
Il Pescara, nel frattempo, ha cambiato l’allenatore; la Valle del Giovenco, che ha già cambiato due tecnici, si è tuffata sul mercato per trovare le energie per risalire la china. Non può più sbagliare il Pescara, men che meno la Valle del Giovenco. E allora guai a chi fallisce. Assalto ai tre punti in palio con la paura del baratro. Ad Avezzano i biancazzurri tornano a giocare dopo quasi sessanta anni, esattamente dal 1952. Allo stadio Dei Marsi è previsto il record di spettatori paganti in questa stagione.
Almeno 2.000 tifosi sugli spalti. Da queste parti il Pescara ultimamente ha giocato solo amichevoli, oggi deve vincere per uscire dal periodo di crisi (una vittoria nelle ultime dieci gare). Di Francesco ha in mente una formazione d’attacco sulla falsariga di quella di domenica scorsa: probabilmente Dettori al posto di Zappacosta a centrocampo e Carboni in luogo di Artistico davanti. Sta di fatto che resta un 4-2-3-1 a trazione anteriore. Magari nella speranza che le punte comincino a fare gol con continuità. Probabile un impiego part time dell’ultimo arrivato Danilo Soddimo. Fuori Bonanni, Gessa, Tognozzi, Sembroni e Verratti.
In casa marsicana vigilia agitata dalle assenze e dal caso Capparella. Dario Bonetti contava di gettarlo subito nella mischia, ma l’ala non è (ancora) un giocatore della Valle del Giovenco. La diffida inviata dalla Juve Stabia alla Lega Pro ha bloccato il tesseramento. Il giocatore sarebbe stato vittima di minacce provenienti dall’ambiente stabiese. Ormai ha rotto. E il tecnico Rastelli ieri è andato giù pesante: «Mi ha deluso». Intanto, ha preso il sostituto, Varriale dalla Cavese. Quindi, non resta che trovare un accordo a tre per uscire dal vicolo cieco.
Dovrebbero giocare gli altri volti nuovi, arrivati in settimana. Sia Giuseppe Caccavallo, giunto dal Cosenza, che Maikol Negro, prelevato dal Celano. Infermeria piena in casa biancoverde. Probabilmente, torna Di Berardino terzino destro con Locatelli confermato nel ruolo di ala destra. Dovrebbe giocare anche Matteo Pomponi, uno nel gennaio del 2006 ha abbracciato il progetto della Valle del Giovenco. Era in Eccellenza. A distanza di quattro anni eccolo sfidare il Pescara in Prima divisione, la vecchia C1. Una bella soddisfazione per il 32enne terzino sinistro. Pomponi è l’emblema di una realtà emergente che negli ultimi anni ha bruciato le tappe, ma che in questa stagione sta raccogliendo meno di quanto preventivato. Hanno speso sia il Pescara che la Valle del Giovenco. Tanti giocatori in organico, alcuni ben pagati. Ma nel 2010 nemmeno l’ombra di una vittoria. Ecco perché oggi devono privarci a tutti i costi.