il primo grado
Calcio Sporco, il Teramo condannato alla serie D. Biancorossi retrocessi per il caso Savona
Stangata sulla squadra abruzzese: secondo i giudici federali la gara che ha garantito la promozione in serie B fu combinata. Per questo la squadra del presidente Campitelli è condannata a una doppia retrocessione ma nessun punto di penalizzazione
Teramo condannato in primo grado. Il sogno della serie B, per ora, sfuma a beneficio dell’Ascoli. Il tribunale federale nazionale ha punito i biancorossi (e il Savona) con la retrocessione in serie D, senza penalizzazione. Sostanzialmente accolto l’impianto accusatorio, nonostante lo scetticismo di un paio di componenti del collegio giudicante che riteneva troppo dura la retrocessione in serie D e i 20 punti di penalizzazione proposti dalla procura federale. E, infatti, la penalizzazione è stata eliminata.
I giudici hanno ricalibrato le pene richieste dall’ufficio di Stefano Palazzi: aumentando quella del Catania (retrocessione in Lega Pro con 12 punti di penalizzazione e 150mila euro di ammenda) e ridimensionando quelle del Teramo e del Savona, confermando la retrocessione in serie D ma cancellando le penalizzazioni. È stata riconosciuta la responsabilità diretta del presidente Campitelli, oltre che degli altri deferiti. Il tribunale nazionale federale non ha creduto alla versione fornita dalla difesa. Men che meno ai testimoni che hanno parlato durante il processo, i dirigenti biancorossi Fabio Mignini e Pasqualino Testa.
Secondo il collegio presieduto da Sergio Artico, Campitelli ha avuto un ruolo attivo nella presunta combine di Savona-Teramo del 2 maggio scorso, la partita che ha regalato la promozione in serie B sul campo con 90’ di anticipo alla formazione di Vincenzo Vivarini. Un punto di penalizzazione per responsabilità oggettiva per L’Aquila Calcio che paga il coinvolgimento nella vicenda dell’ex responsabile dell’area tecnica Ercole Di Nicola.
Non è finita, comunque. C’è l’appello, dopodiché le sentenze diventeranno esecutive. Le difese hanno un paio di giorni di tempo per presentare ricorso. E uno o due giorni si prenderà la procura federale per le controdeduzioni. La prossima settimana sarà convocata la corte federale d’appello, composta da soli magistrati, chiamata ad esaminare di nuovo un caso delicato, basato, almeno per quanto riguarda Campitelli, su un quadro indiziario. Non su prove certe. Retrocessione anche per il Savona, come da richiesta del procuratore aggiunto Gioacchino Tornatore.
Pene dure per quanto riguarda i tesserati, ma anche queste sono state ricalibrate dal tribunale nazionale federale: quattro anni e 100mila euro di multa per Luciano Campitelli (non cinque con preclusione, l’anticamera della radiazione), lo stesso dicasi per il ds (sospeso) Marcello Di Giuseppe. Per Ercole Di Nicola cinque anni con preclusione, ovvero l’anticamera alla radiazione. Alla quale è sfuggito, invece, l’ex presidente del Catania Antonino Pulvirenti condannato a cinque anni, ma senza preclusione, con 300mila euro di ammenda che si sommano ai 150mila inflitti al Catania. L’ex dirigente e azionista del Pescara Piero Di Luzio è stato squalificato per cinque anni e 150mila euro di ammenda.