"Dirty soccer"
Calcio sporco, occhi puntati sul Teramo: indagine sulla sfida promozione col Savona
Cinque avvisi di garanzia della Dda di Catanzaro: il presidente e il ds del Teramo avrebbero pagato 30 mila euro per la combine e si sarebbero rivolti a Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L’Aquila, affinché combinasse il risultato. Campitelli: «Tranquillo e fiducioso nel lavoro della magistratura»
CATANZARO. La gara del girone B di Lega Pro del 2 maggio scorso che ha visto il Teramo vincere sul campo del Savona e festeggiare la promozione in B finisce nel mirino della Dda di Catanzaro. La polizia ha notificato 5 avvisi di garanzia in relazione alla gara che, con un turno d’anticipo, ha permesso alla formazione abruzzese conquistare il salto di categoria per la prima volta nella sua storia. «Le indagini - si legge in una nota della polizia di Catanzaro - hanno portato alla luce come la dirigenza del Teramo abbia raggiunto il risultato dando mandato all’esperto di frodi sportive, Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L’Aquila e già indagato nell’operazione ’Dirty soccer’, affinché combinasse il risultato dell’incontro procurando la vittoria al Teramo». Il presidente del Teramo nega ogni coinvolgimento e si dice «tranquillo e fiducioso nel lavoro della magistratura».
Tra gli indagati il presidente e il ds del Teramo. Tra i cinque nuovi indagati dell'inchiesta sul calcioscommesse coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla squadra mobile con lo Sco di Roma, ci sono anche il collaboratore tecnico del Parma ed ex direttore sportivo della Ternana Giuliano Pesce, 50 anni, ed il presidente del Teramo Luciano Campitelli (59). Hanno poi subito perquisizioni e ricevuto un avviso di garanzia il ds del Teramo Marcello Di Giuseppe (47), quello del Savona Marco Barghigiani (52) ed il calciatore del San Paolo Padova Davide Matteini. Parte di queste persone erano già indagate nell'ambito della precedente operazione del 19 maggio scorso quando furono arrestate 50 persone, con 70 indagati.
Una "combine" costata 30 mila euro. I cinque sono accusati di avere alterato l’esito dell’incontro di calcio del 2 maggio scorso che ha visto il Teramo vittorioso fuori casa conquistando la promozione con una giornata di anticipo rispetto alla chiusura del calendario. Secondo gli inquirenti, sarebbe stata la dirigenza del Teramo calcio a dare mandato a Ercole Di Nicola, direttore sportivo dell’Aquila, già indagato nella prima fase dell’operazione Dirty Soccer, di combinare il risultato dell’incontro procurando la vittoria alla loro squadra. Di Nicola si sarebbe avvalso anche della complicità di Ninni Corda, allenatore del Barletta, pure già indagato, e di Giuliano Pesce, collaboratore tecnico del Parma, destinatario oggi di uno degli avvisi di garanzia. Il prezzo di 30.000 euro sarebbe stato pagato da Campitelli e Di Giuseppe per «truccare» la partita. Nel corso dell’attività, secondo quanto si apprende, sono stati sequestrati ad alcuni indagati supporti informatici sui quali saranno svolti approfondimenti investigativi.
Campitelli: "Tranquillo, la verità verrà a galla". Il patron del Teramo, Luciano Campitelli, si dice «tranquillo» e pensa ad allestire la "nuova" Teramo della serie B. «La verità verrà a galla. Il Teramo non c'entra nulla con questa storia. Sono tranquillo. Il 17 verrò ascoltato dagli inquirenti. Nessuna perquisizione sia in sede sia nelle nostre case. Il Teramo si terrà la serie B e nessuno gliela toglierà», ha dichiarto. Un concetto ribadito anche in una nota della società: «La S.S. Teramo Calcio, in merito alle notizie di stampa circolate sul presunto coinvolgimento del club in riferimento alla gara Savona-Teramo, su indagine disposta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, nell'affermare, senza timore di essere smentita, la totale estraneità a qualsiasi ipotesi delittuosa o illecita, dichiarandosi serena sotto ogni profilo e riponendo, contestualmente, assoluta fiducia nell'operato della magistratura, auspica nell'interesse proprio, della tifoseria e della città tutta, che venga fatta prontamente chiarezza sull'intera vicenda».