Calcio sporco, scontro totale tra Teramo e procura Figc anche in appello
Nessuna concessione tra le parti Chiacchio: la difesa non cambia
Sarà ancora muro contro muro. Anche nel processo di secondo grado del caso Savona-Teramo. «Gli argomenti su cui insisteremo sono gli stessi», ha detto l’avvocato del Teramo Eduardo Chiacchio durante una pausa della domenica di lavoro spesa a scrivere le motivazioni del ricorso contro la sentenza che ha condannato il Diavolo (alla retrocessione in serie D) e il presidente Luciano Campitelli (a quattro anni di squalifica e 100mila euro di multa). Oggi sarà materialmente consegnato l’appello. Gli altri, invece, hanno già depositato sabato oppure lo faranno in mattinata. La Procura federale avrà un giorno di tempo per preparare le controdeduzioni.
Muro contro muro, si diceva. La difesa proverà a forzare la mano, insistendo sugli argomenti che hanno comunque permesso di alleggerire la dura richiesta di condanna della Procura federale. Dieci degli undici deferiti (e condannati in primo grado) sostengono che la ricostruzione dell’accusa sia sbagliata. Che non ci sia nulla che possa portare all’incolpazione di illecito sportivo. Gli avvocati del Teramo puntano a far cadere la responsabilità diretta del presidente Campitelli nella speranza che possa bastare per conservare la serie B. E fanno leva sui dubbi che hanno attanagliano alcuni dei membri del Tribunale federale nazionale. Che, comunque, alla fine hanno firmato la sentenza che ha portato i biancorossi in serie D. Dubbi che riguardavano la gravità della pena più che la condanna del Teramo.
Nel giudizio di secondo grado i componenti del collegio giudicante saranno dei magistrati. Che hanno già in mano ricorsi depositati. L’obiettivo è quello di accelerare i tempi. Agli avvocati è stata raccomandata la massima celerità anche negli interventi nel corso del dibattimento. L’intenzione della federazione è quella di chiudere i dibattimenti dei tre processi (Catania, Savona-Teramo e Dirty Soccer Catanzaro) in due giorni, giovedì e venerdì, per poi attendere le sentenze (esecutive) per l’inizio della settimana successiva, quella che inizierà il 31 agosto e porterà all’inizio del campionato di serie B. Tempi stretti in cui cercare di minare le convinzioni maturate nel corso del primo grado. Ovvero che c’è stato l’illecito nella partita che ha regalato la promozione in B al Teramo. E che tra i protagonisti c’era anche Luciano Campitelli. La Procura federale insisterà nel sostenere che sia stato l’ideatore e il mandante della combine, nonostante il tribunale federale nazionale abbia scritto nella sentenza che il patron è stato trascinato nella vicenda dal ds Marcello Di Giuseppe. Muro contro muro anche perché il dirigente rosetano e l’ex responsabile dell’area tecnica Ercole Di Nicola non hanno intenzione di spostarsi dalle proprie posizioni. Negano ogni addebito e respingono anche le accuse di Ninni Corda. “Mi hanno proposto di combinare Savona-Teramo”, ha detto il tecnico sardo.
@roccocoletti
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