Calcio sporco, tra punti e ammende L’Aquila rischia un salasso
I legali proveranno a dimostrare che Di Nicola aveva interrotto il rapporto con il club da febbraio
La stagione dell'Aquila rischia (concretamente) di trasformarsi in un calvario. Per la squadra e per la società. I processi sportivi, per forza di cose, condizioneranno il cammino dei rossoblù e le casse sociali. Da qui ai prossimi mesi, infatti, il club va incontro a oltre venti capi di incolpazione per responsabilità oggettiva: per le presunte partite combinate che lo riguardano e per quelle (di altre squadre) in cui sarebbe coinvolto Ercole Di Nicola, l'ex responsabile dell'area tecnica.
La difesa composta da Flavia Tortorella e Marco De Paulis ha già in parte scoperto le carte nei processi celebrati nei giorni scorsi a Roma. La linea è la seguente: Di Nicola aveva interrotto il rapporto di collaborazione con la società già dallo scorso mese di febbraio, tant'è che non andava nemmeno più in panchina. Quindi, la dirigenza era all'oscuro di tutte le presunte malefatte. Né aveva possibilità di controllarlo. Resta il fatto che era comunque un suo tesserato. E la procura federale ha chiesto un punto di penalizzazione per ognuna delle due vicende esaminate (Savona-Teramo e Pisa-Torres). Più le ammende: 40mila euro per Savona-Teramo e 25mila per Pisa-Torres. La difesa ha contestato in toto la linea della Procura.
E l'avvocato Tortorella nella sua arringa ha fatto riferimento al caso Nicco-Pescara del 2012, quando al club biancazzurro furono inizialmente inflitti due punti di penalizzazione poi revocati. Sta di fatto che L'Aquila per responsabilità oggettiva dovrà per forza di cose "pagare" qualcosa, in termini di punti o di ammenda.
Tanto più che ci sono almeno sei casi, in itinere, di partite (quattro vinte e due perse) giocate dai rossoblù sotto inchiesta. E in questi casi il conto da pagare sarà più oneroso. Indipendentemente dal giudizio definitivo dei primi due casi già esaminati, L'Aquila va incontro a una penalizzazione consistente (non meno di una decina di punti, probabilmente di più) e ad ammende che potrebbero fiaccare le casse sociali, indipendentemente dal lavoro che gli avvocati riusciranno a svolgere. Se venissero accolte le richieste della procura federale per le prime due gare esaminate sarebbero già due punti di penalizzazione e 65mila euro di multa. Un salasso difficile da sopportare per una società di Lega Pro, soprattutto se si considera che il difficile deve ancora arrivare. Un salasso che potrebbe incidere radicalmente sul cammino della squadra nella prossima stagione.
Carte federali alla mano non sembra ipotizzabile l'esclusione dal campionato in corso d'opera. Ma il calvario è assicurato.
Le sentenze, attese per dopo Ferragosto, aiuteranno a capire quale sarà lo scenario. L'entità delle ammende verrebbe sottratta alla società al momento dell'erogazione dei contributi. Per quanto riguarda quelle inflitte ai tesserati, la Figc potrebbe rifarsi su ognuno di loro in sede civile qualora non venissero pagate.
C'è poi il discorso relativo a Ercole Di Nicola, ancora agli arresti domiciliari e quindi impossibilitato a difendersi di persona a Roma. La richiesta di stralcio della sua posizione non è stata accolta, malgrado sia nelle stesse condizioni di Arbotti (caso Catania), anche lui ai domiciliari. Situazioni simili, ma non uguali.
L'avvocato Libera D'Amelio difende Di Nicola sia in sede penale che sportiva e quindi ha potuto parlare con il suo cliente per organizzare la difesa, mentre Arbotti ha scelto un avvocato per il penale e un altro (Toppeta di Lanciano) per i processi sportivi. Di conseguenza, Toppeta non ha potuto conferire con l'agente di calciatori di Termoli e davanti al tribunale federale nazionale ha chiesto e ottenuto lo stralcio. Detto ciò, il destino sul piano sportivo di Di Nicola sembra segnato. La procura federale ha chiesto quattro anni e dieci mesi di inibizione (e 85mila euro di ammenda) per Savona-Teramo e quattro anni e nove mesi (più 80mila euro di ammenda) per Pisa Torres.
E se il tribunale accoglierà la linea di Palazzi e soci il 38enne dirigente di Morro d'Oro andrà incontro alla radiazione. Già cumulando cinque anni e un giorno la radiazione sarà nei fatti. Figurarsi con tutti i capi di incolpazione che la procura federale ha in canna… D'altronde, finora, Palazzi e soci hanno dimostrato di aver abbracciato in toto la linea delle procure che hanno girato loro gli atti delle inchieste penali. E se per la procura di Catanzaro Di Nicola è il regista della gran parte delle (presunte) combine avvenute in Lega Pro l'equazione è presto fatta. Tanto più che il diretto interessato ha sempre negato. Tutto.
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