Campitelli scarica Vivarini: vada via se non è motivato
«Tutti in discussione: chi ha gli attributi resta, altrimenti la porta è aperta...»
TERAMO. Sono ore di riflessione in casa Teramo. E' in programma oggi, nel tardo pomeriggio, un faccia a faccia nella sede di via Oberdan tra il patron Luciano Campitelli e il tecnico Vincenzo Vivarini. La sconfitta di domenica a Lucca (sesto ko esterno su otto) ha lasciato il segno nella società biancorossa e ha fatto sorgere degli interrogativi sul futuro di Vivarini. Ogni scenario è aperto. L'incontro odierno, in un modo o nell'altro, farà chiarezza sulle sorti di Vivarini e sulle intenzioni di Campitelli. Sarà decisiva la sfida di sabato con la Pistoiese ? Il presidente del Teramo – inibito per tre anni per illecito sportivo – , all'indomani del pesante 3-1 rimediato in Toscana, è di umore nero: «Le cose non vanno bene per niente», dice, «domani (oggi, ndc) vedrò Vivarini per analizzare e capire bene l'attuale situazione. Non posso più aspettare. Sono tutti in discussione. Ho fatto e faccio grandissimi sacrifici sul piano economico, ma voglio vedere i risultati. Questa squadra è stata allestita per stare in ben altra posizione ed è composta da giocatori pagati profumatamente. Chi ha gli attributi resta, altrimenti la porta è aperta e può andare via. E' giunto il momento della chiarezza definitiva. L'atteggiamento visto a Lucca è inaccettabile».
A proposito della posizione di Vivarini, il patron precisa: «Voglio parlarci e ascoltarlo per capire il suo stato motivazionale. Per andare avanti è fondamentale che da parte sua ci sia la motivazione giusta per farlo. Il mercato di gennaio, per esempio, ho intenzione di programmarlo con Vivarini. Il futuro è nelle sue mani. Il contratto triennale? Non è un vincolo. I rapporti tra due persone, nel bene e nel male, vanno al di là dei contratti».
Lo stesso Campitelli, qualche ora dopo la sconfitta di Lucca, era intervenuto telefonicamente su Rete 8 Sport lasciandosi andare ad affermazioni piuttosto pesanti nei confronti del tecnico di Ari: «Vivarini deve assumersi le sue responsabilità. Se vede che non è più in grado dà le dimissioni e resta a casa».
Il 2015 di Vivarini, nel frattempo, si è già concluso (almeno per quanto riguarda il campionato, visto che la prossima settimana c'è la coppa Italia con la Casertana). L'espulsione rimediata domenica, poco dopo il contestato rigore del momentaneo 2-1 toscano, gli è costata la squalifica di due giornate «per proteste» e «per avere rivolto frasi offensive contro la terna arbitrale».
Vivarini, dunque, non sarà in panchina con la Pistoiese e nella trasferta del 20 dicembre sul campo della Spal. E' un momento davvero da dimenticare per il tecnico che sette mesi fa aveva saputo condurre il Teramo alla promozione in B conquistata sul campo. Anche il direttore generale Gianluca Scacchioli è incappato in una squalifica. Il dirigente biancorosso è stato infatti inibito a svolgere ogni attività e a ricoprire cariche federali fino al 12 gennaio 2016 «per comportamento offensivo e minaccioso nei confronti dell'arbitro al termine della gara con la Lucchese».
Cosa non va. Nel mirino c'è soprattutto la difesa del Teramo. La retroguardia di Vivarini è attualmente la penultima del girone B, con 20 reti subìte, al pari di quella del Rimini. L'unica partita senza gol al passivo resta la vittoria con la Lupa Roma, per 3-0, dello scorso 10 ottobre. La scelta di tenere in panchina i rientranti Speranza e Perrotta, nella trasferta di Lucca, non ha dato i frutti sperati. Sabato, con la Pistoiese, sia Speranza che Perrotta sono pronti a tornare tra i titolari per dare una sterzata al rendimento difensivo disastroso di questi primi due mesi e mezzo di stagione. Non è da escludere un rilancio anche del terzino Stefano Scipioni (escluso nelle ultime due occasioni) sulla fascia destra. L'altra nota dolente è il trend esterno del Teramo. In otto esibizioni lontane dal Bonolis, il Diavolo ha raccolto soltanto quattro punti (un pareggio e una vittoria) ed ha perso in sei circostanze. L'unica consolazione della gara di Lucca è arrivata dall'attaccante Stefano Moreo, tornato al gol dopo 39 giorni di astinenza firmando l'illusorio 0-1 sul finire del primo tempo. Una curiosità: il gol di Moreo ha interrotto un'astinenza al Porta Elisa che durava addirittura da 38 anni (rete di Pulitelli in Lucchese- Teramo del maggio '77).
Verso la Pistoiese. Il match di sabato, con la Pistoiese (che appaia il Teramo a 12 punti), è dunque da non sbagliare per il Diavolo. I biancorossi riprendono gli allenamenti oggi, in doppia seduta, per preparare al meglio la delicatissima sfida contro i toscani guidati da Massimiliano Alvini. La Pistoiese dovrà rinunciare al capitano Di Bari, appiedato per un turno dal giudice. La squadra di Alvini ha il peggiore attacco con appena 7 reti all'attivo.
Gaetano Lombardino
©RIPRODUZIONE RISERVATA