Carozza se ne va, la comproprietà al Bari
Il Pescara cede un altro gioiello del vivaio. Conto alla rovescia per l’iscrizione
PESCARA. Tanti saluti anche ad Andrea Carozza. Il talentuoso centrocampista è passato in comproprietà al Bari. Nelle casse del Pescara confluiranno 500mila euro. La plusvalenza, sommata a quella realizzata con la cessione di Diakitè alla Lazio, ha sistemato il bilancio del club agli occhi del governo calcistico. Per l’iscrizione al campionato di C1, considerato che oggi viene pagato lo stipendio di aprile, rimangono da sistemare l’Irpef e l’Enpals. Un milione e 200mila euro perché altri 500mila euro dovrebbero essere garantiti da vecchi crediti di mercato. Dovrebbero.
La partenza di Carozza (l’anno scorso era andato al Bari in prestito con diritto di riscatto) conferma che la linea del Pescara non è cambiata malgrado Pincione abbia sostituito Paterna nel ruolo di presidente. Vendere, vendere, vendere. Dato gli annunci roboanti - principe arabo, quotazione in borsa e milioni a palate - ci si aspettava una svolta netta e immediata. Forse ci sarà tra qualche mese. Per ora, non si può essere ottimisti. Soprattutto perché nella sede di via Mazzarino sono terrorizzati dall’idea di non riuscire a trovare i soldi necessari per garantire l’iscrizione al campionato. La cosa appare fuori dal mondo. Investire in un club, lottare come un leone per ottenerne il controllo e, poi, uscire fuori strada alla prima curva è roba difficile anche da pensare. Se davvero c’è questo rischio, Max Pincione deve dirlo subito, in modo che ci sia il tempo per trovare una soluzione alternativa.
Se il rischio non c’è - e non dovrebbe esserci perché solo pochi giorni fa ha cassato tutte le offerte ricevute - gli si consiglia di presentarsi meglio all’esterno, perché i pescaresi, già provati da retrocessioni a raffica, hanno bisogno di certezze e non di sentirsi appesi a un filo bruciacchiato. I fatti degli ultimi mesi stanno lì a ricordare che l’italoamericano, in extremis, ha sempre fatto fronte agli impegni assunti: dalla restituzione dei prestiti alla liquidazione dei soci al versamento dell’aumento di capitale sociale. Si tratta di un dato di fatto inconfutabile.
Pincione ieri a Milano, probabilmente per un’operazione finanziaria. E’ andata bene? Il diesse Iaconi, invece, nella città meneghina ha trovato l’accordo con il Bari. Oggi vengono depositate le offerte in busta chiusa per tre delle quattro comproprietà ancora in piedi: Olivieri (Chievo), Croce (Arezzo) e Felci (Giulianova). Per definire la posizione di Baù, invece, ci sarà tempo fino al 25 perché lo Spezia, squadra nella quale milita il fantasista, è impegnato nei playout. Le buste presentate oggi verranno aperte tra due giorni, mentre quella di Baù il 27 giugno. Il regolamento è chiaro: la società che mette la somma maggiore nella busta si assicura il calciatore, l’altra incassa i soldi. La bravura sta nel prendere il giocatore offrendo giusto qualcosina in più della controparte.
Bisogna aggiungere che a oggi non c’è traccia di un progetto tecnico. Nè si è mai parlato del ritiro precampionato. Le energie sono indirizzate alla vendita dei giocatori, al reperimento dei soldi per le tasse e alla concretizzazione delle fidejussioni a copertura delle eccendenze contrattuali e degli obblighi con la Lega di serie C.

