Giro d'Italia al Blockhaus
Cataldo, Ciccone e Fonzi scalpitano: il tris d’Abruzzo a caccia del colpaccio
Ecco i campioni di casa nostra: il veterano, la sorpresa e l'emergente. Corrono per l'Astana, la Bardiani e la Willer Triestina / Guarda le foto
PESCARA. Il veterano, la sorpresa e l’emergente. Il Giro d’Italia arriva sul Blockhaus e l’Abruzzo cala il tris. Sono tre, infatti, i corridori in gara che oggi correranno in casa. Dario Cataldo, 32enne di Miglianico, è il veterano con 9 partecipazioni alla Corsa Rosa, un palmares di tutto rispetto e una squadra, l’Astana, tra le più quotate nel panorama europeo.
Il miglianichese proverà a piazzare la sua bici davanti a tutti e sogna il colpo nella sua terra da diversi anni, dopo aver assaporato la vittoria nel 2010 sfiorando il successo (chiuse al secondo posto) nella tappa dell'Aquila.
L'edizione del 2016 è passata alla storia per l'exploit del teatino Giulio Ciccone, che nel primo anno tra i professionisti e alla prima partecipazione alla Corsa Rosa ha trionfato nella tappa di Sestola. Il 22enne è stato uno dei vincitori di tappa più giovani di sempre (l'acuto di un anno fa è arrivato all'età di 21 anni e cinque mesi) alle spalle di corridori del calibro di Argentin, Coppi, Marchisio e Taccone. Il corridore di Chieti vuole affermarsi nel Giro 2017 e sogna anche lui il colpo, con la parte finale della salita che si sposa abbastanza bene con le sue caratteristiche.
Il terzo abruzzese al Giro d’Italia del Centenario è Giuseppe Fonzi, 25 anni, pescarese in forza alla Wilier Triestina Selle Italia, il team di Scinto e Citracca che si è guadagnato una delle Wild Card della Rcs, la società organizzatrice della Corsa Rosa. È arrivato al Giro a sorpresa, chiamato all’ultimo momento. L’esordiente, però, non ha avuto paura, mettendosi in mostra già nella tappa di Alberobello con una fuga lunghissima. «Avevo preparato la tappa minuziosamente», racconta Fonzi al Centro. «Prima della partenza, con la mia squadra, abbiamo deciso di scattare subito e così ho fatto. Peccato perché stare in fuga per 200 chilometri è stata dura e alla fine non sono riuscito ad arrivare fino in fondo. Comunque sono felice, molto felice».
Il 25enne della Wilier Triestina Selle Italia è fiero delle sue origini. «Sono nato a Vallemare, una frazione di Cepagatti, ma sono praticamente cresciuto a Pescara, esattamente a Pescara Colli», continua il corridore, che descrive così il uso primo Giro.
«L’impatto è stato spettacolare, un sogno che avevo fin da bambino e, all’improvviso, si è realizzato». E adesso vuole andare oltre. «L’arrivo sul Blockhaus è una cosa emozionante. Ovviamente mi piacerebbe vincere, ma so bene che sarà molto difficile. Dovrò buttare il cuore oltre l’ostacolo. I big sono favoriti, come Nibali e Quintana, ma io proverò a fare la mia gara. La vittoria? Nulla è impossibile, anche se quella abruzzese è una tappa molto cara agli uomini di classifica». E ancora: «Quella cima è casa mia, perché mi alleno su quelle strade e conosco ogni metro di quella durissima salita. San Valentino, Roccamorice e Pretoro sono paesi che percorro quasi tutti i giorni, quando sono a Pescara per gli allenamenti».
Sogna una vittoria per la sua gente e per i suoi tifosi. «La mia famiglia mi aspetterà al Blockhaus, mentre diversi amici saranno sparpagliati lungo il percorso e mi hanno già detto che faranno un gran tifo. Sono felice di rappresentare la mia regione al Giro e farò di tutto per provare a lasciare il segno. Anche la tappa di Alberobello è stata fantastica. Durante la fuga fa un certo effetto sentire l’incitamento della gente che urla il tuo nome. Sono molto felice». (l.d.m.)
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