Chieti, nulla da fare a Fano Le assenze si fanno sentire
Marchigiani alla sesta vittoria consecutiva, Esposito dà forfait per motivi familiari L’analisi di Ronci: «Puniti dai calci piazzati, sul piano del gioco noi all’altezza»
FANO. Troppo lanciato il Fano, arrivato alla sesta vittoria consecutiva e alla nona nelle ultime dieci, troppo debilitato il Chieti, arrivato a Fano senza un paio di infortunati, senza il partente Vitale e, a sorpresa, senza Esposito. «Problemi familiari» dirà a fine gara Ronci, combattuto tra l’amarezza per una sconfitta così pesante e la soddisfazione per aver visto i suoi mettere alla frusta i granata di casa anche sotto di due gol e di un uomo, come da inizio secondo tempo in poi. Ridisegnata secondo il 3-4-3, con Di Pietro calato tra Sbardella e Sgambato, Maschio e Perfetti a comporre la mediana e Prinari alzato in prima linea, la squadra neroverde non ha avuto alcun timore ad affrontare il Fano a viso aperto e con tutte le controindicazioni del caso. Al 4’ Placidi ha dovuto compiere il primo intervento sul diagonale di Gucci, un minuto dopo se l’è vista brutta sull’angolo di Borrelli e la deviazione alta di Sassaroli da pochi metri, infine al 6’ ha tirato un sospiro di sollievo sul passaggio di Gucci a Sivilla risultato impreciso. Senza Esposito gli ospiti si sono però affidati al traino di Orlando che del grande assente ha esibito le movenze. Da incorniciare il suo slalom del 7’, sporcato solo dal passaggio a Prinari, poi chiuso da Nodari, quando sarebbe stato preferibile concludere in prima persona. Al 12’ il classe ’96 ospite decide invece che è arrivato il suo momento, ma ben servito da Broso non angola abbastanza e Ginestra può così respingere. Lo 0-0 appare terribilmente precario e infatti non passa molto prima che Sassaroli lo schiodi, correggendo in porta da un metro dopo che Di Pietro aveva respinto sulla linea il colpo di testa di Gucci, servito da Borrelli su corner. Lo svantaggio smonta un po’ il Chieti, che non riesce più a pungere e si espone al possibile 2-0 su un altro colpo di testa di Gucci (27’). La partita svolta con decisione solo a inizio secondo tempo. Prinari, che aveva già rischiato l’ammonizione nel primo, la trova per il fallo che origina la punizione con cui Lo Russo ispira il colpo di testa vincente di Torta. Pochi secondi dopo, Prinari protesta e va vicinissimo al secondo giallo che infine, sgambettando Clemente, incassa. Quasi in un colpo solo doppio svantaggio e uomo in meno, ma dopo che Placidi nega il terzo gol al Fano, respingendo il tiro di Gucci (7’), e Carpineta fallisce un’altra comoda occasione (12’), il Chieti rispolvera temperamento e qualità di gioco, prendendo in mano la gara. A difettare però continuano a essere le conclusioni. Un paio vengono rimpallate, un’ altra di Broso al 32’ non impensierisce Ginestra, mentre non sortiscono l’effetto sperato nemmeno le mischie che le punizioni di Giron innescano. Così è il Fano ad andare a segno di nuovo, stavolta in contropiede, con Gucci servito da Sivilla, che poi al 38’ si vede togliere il 4-0 da Placidi. Finisce di fatto con la sostituzione di Orlando e gli applausi del pubblico di casa al giovane talento avversario e, di riflesso, a tutto il Chieti. «Avevamo tanti problemi, gli over erano sette in tutto, ma ce la siamo giocata ugualmente. In fondo era l’unico modo per impensierire il Fano che, se ci fossimo difesi e basta, avrebbe avuto vita facile. Invece così ha dovuto ricorrere a due calci piazzati per fare sua la partita». Lì qualcosa non ha funzionato. «Sicuramente sì. Sul piano del gioco invece siamo stati all’altezza».
Pietro Gabrielli