serie d

Chieti, poker da sogno contro la Sambenedettese

I teatini annichiliscono i marchigiani e tengono il passo play off

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Quattro gol con due messaggi incorporati. Il primo al San Nicolò, l’avversario principale per i play off, che resta distante due punti. E il secondo a se stesso: il vero Chieti è quello di ieri, capace di umiliare la Sambenedettese, e non quello visto con la Recanatese. Per la prima volta nella storia, il Chieti vince al Riviera delle Palme. E lo fa in maniera netta: finisce 2-4, ma il risultato poteva essere ancora più rotondo. Si è visto lo stesso film di Campobasso, ma con un finale diverso. Il Chieti ha dato spettacolo ed è uscita tra gli applausi del pubblico di casa. Stavolta, al contrario di quanto accaduto lo scorso ottobre al Nuovo Romagnoli sul campo di un’altra corazzata, i neroverdi tornano a casa con i tre punti. E blindano il quinto posto, avvicinandosi al Campobasso, quarto, ora distante solo una lunghezza. Il Chieti ha dato una lezione di calcio alla Samb e certificato la crisi dei rossoblù, alla seconda sconfitta consecutiva in casa.

Il Riviera delle Palme era una polveriera: dopo il terzo gol del Chieti, la curva nord ha intonato cori contro il tecnico Silvio Paolucci, ex di turno. «Questa Samb è una vergogna», cantavano i tifosi rossoblù, increduli davanti a una prestazione sconcertante. La contestazione è proseguita al termine della partita. Gli ultrà hanno chiamato la squadra sotto la curva e chiesto ai giocatori di togliersi maglie di cui non sono degni. Tozzi Borsoi e compagni hanno obbedito e sono tornati a testa bassa negli spogliatoi. Attimi di tensione anche in tribuna dove è stata sfiorata la rissa tra alcuni tifosi e il presidente Moneti. Il Chieti porta male alla Samb: all’andata la sconfitta dell’Angelini costò la panchina a Mosconi. Stavolta, invece, nonostante la disfatta, la società ha confermato la fiducia a Paolucci.

Il Chieti ha sbandato solo nel primo quarto d’ora, quando Napolano e D’Angelo l’hanno messo in difficoltà con la loro velocità. Al 9’ Rapino atterra in area l’ex giocatore dell’Atessa Val di Sangro e l’arbitro Catucci (sì, il fischietto che uscì dall’Angelini scortato dalla polizia dopo Chieti-Termoli) assegna il rigore alla Samb, che Napolano trasforma. La doccia gelata sveglia il Chieti. Che, dal gol del pareggio di Broso in poi, domina la partita. Il gol del raddoppio dei neroverdi è da manuale del calcio. Il cambio di gioco di Esposito per Del Grosso, la corsa a tutto campo del capitano sulla fascia destra, l’inserimento di Sbardella (un difensore) che calcia e la mette sotto l’incrocio dei pali. Giù applausi da tutto lo stadio.

La Samb fa acqua in difesa, soprattutto a sinistra, dove il terzino Lobosco, colpevole sui primi due gol, va in confusione ogni volta che Orlando e Del Grosso spingono. Paolucci lo cambia dopo 36’, ma dovrebbe sostituire altri dieci giocatori.

Il Chieti gioca a memoria e dà spettacolo. Alla fine del primo tempo, Esposito si fa male alla spalla e torna in campo dopo un’infiltrazione. Ma nessuno se ne accorge perché il fantasista teatino segna due gol, il secondo dei quali mette a nudo tutti i problemi difensivi della squadra di Paolucci. La rete di Tozzi Borsoi nel finale non serve alla Samb per evitare la contestazione dei tifosi.

«Ci davano per morti e, invece, abbiamo dimostrato di essere un grande gruppo», dice il tecnico teatino Donato Ronci. «Volevo una risposta importante dopo la sconfitta con la Recanatese e l’ho avuta. L’approccio alla partita non è stato positivo, ma il gol della Samb ci ha svegliato e da lì abbiamo iniziato a giocare come sappiamo. Per i play off si deciderà tutto all’ultima giornata, ma noi siamo davanti e non molleremo di un centimetro».

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