Basket serie B
Colpo grosso della We’re a Pescara, Rajola: «Mi vergogno»
Gli ortonesi espugnano il PalaElettra (80-81) grazie ai tiri liberi di Marchetti a 13 centesimi dalla fine. Furibondo il tecnico dell'Amatori
PESCARA. Un derby deciso negli ultimi centesimi di secondo premia la We’re sul campo dell’Amatori, vittoria legittimata da una condotta di gara più attenta e determinata da parte degli ortonesi contro la formazione di casa sempre combattiva, ma complessivamente non all’altezza delle prestazioni precedenti. Il primo derby abruzzese della stagione va dunque meritatamente alla società del presidente Valentinetti, dopo una partita tra due squadre gemelle per caratteristiche e obiettivi, ma che in campo sono state protagoniste di una appassionante battaglia agonistica.
Trame di gioco, tuttavia, efficaci solo a tratti per i pescaresi, spesso in difficoltà contro la zona avversaria e con momenti di bassa determinazione che alla fine hanno penalizzato Drigo e soci contro una We’re meglio organizzata nei quaranta minuti, sospinta dalla verve di un ottimo Marchetti e dalle conclusioni decisive, dalla distanza, di Crusca. La firma sulla vittoria va al capitano Martelli che con freddezza mette dentro i due liberi dell’ultimo sorpasso, a 13 centesimi dalla sirena. Insomma, un passo indietro per l’Amatori e conferma sul fronte avversario dopo la sonante gara vinta in casa con Recanati. Parte bene l’Amatori contro una difesa poco aggressiva che consente penetrazioni e una maggior attenzione ai rimbalzi che genera rapidi contropiede (15-7 al 5’). Ma contro la zona disposta da coach Salomone, i pescaresi sprecano e sbagliano nella seconda frazione, quando subiscono subito il sorpasso con una tripla di Martino (26-28 al 12’) e sono costretti a inseguire oltre che a cambiare a loro volta difesa. A metà gara è quasi equilibrio (31-32). Tentativo di allungo per Ortona nella terza frazione, sempre con la difesa a zona contro cui i pescaresi evidenziano solo confusione (34-42 al 23’), nonostante Rajola alzi il quintetto ma sia costretto a limitare l’utilizzo del play Caverni per i falli. I canestri di Bedetti e il rientro di Caverni procurano il controsorpasso (44-42 al 25’), e tutto rimane in un equilibrio con il tono agonistico che cresce insieme al ritmo della gara, di fronte a un pubblico partecipe.
Il punteggio del terzo quarto (54-57) prelude a un finale in volata e così è stato. Una serie di sorpassi alternati sul filo di pochissimi punti con diverse conclusioni da 3, fino al fallo sistematico dei pescaresi che ha consentito di issarli sul 76-79 con Caverni a 25 secondi dalla fine, e a una serie di decisioni arbitrali contestate da entrambe le panchine. Ma la vera fine è arrivata a pochissimi centesimi con i due tiri liberi del capitano ortonese Martelli, presi su un fallo dell’Amatori su rimessa a 1 secondo dalla sirena; è il 2/2 della vittoria per la We’re. Nerissimo a fine gara coach Rajola. «Io, se fossi un giocatore, mi vergognerei e da allenatore mi vergogno ancora di più. Non voglio togliere nulla alla prestazione di Ortona, ma non abbiamo lavorato in settimana per giocare una partita di così basso livello. Non abbiamo fatto nulla di quello che facciamo da due mesi, dobbiamo a questo punto farci tutti un esame di coscienza e un grosso bagno di umiltà», dice il coach pescarese. E il presidente Carlo Di Fabio: «Arbitraggio scientifico».
Di altro umore Benedetto Salomone per quello che invece i suoi hanno messo in campo.
«Abbiamo vinto meritatamente con il lavoro provato in settimana, soprattutto in difesa. Dopo un inizio tentennante, sono venute fuori le nostre caratteristiche, e nonostante un finale con decisioni che ci hanno penalizzato, abbiamo colto un successo per il quale devo ringraziare tutto lo staff e i ragazzi, che hanno dato tutto con impegno encomiabile».
Paolo Toro
©RIPRODUZIONE RISERVATA .
Trame di gioco, tuttavia, efficaci solo a tratti per i pescaresi, spesso in difficoltà contro la zona avversaria e con momenti di bassa determinazione che alla fine hanno penalizzato Drigo e soci contro una We’re meglio organizzata nei quaranta minuti, sospinta dalla verve di un ottimo Marchetti e dalle conclusioni decisive, dalla distanza, di Crusca. La firma sulla vittoria va al capitano Martelli che con freddezza mette dentro i due liberi dell’ultimo sorpasso, a 13 centesimi dalla sirena. Insomma, un passo indietro per l’Amatori e conferma sul fronte avversario dopo la sonante gara vinta in casa con Recanati. Parte bene l’Amatori contro una difesa poco aggressiva che consente penetrazioni e una maggior attenzione ai rimbalzi che genera rapidi contropiede (15-7 al 5’). Ma contro la zona disposta da coach Salomone, i pescaresi sprecano e sbagliano nella seconda frazione, quando subiscono subito il sorpasso con una tripla di Martino (26-28 al 12’) e sono costretti a inseguire oltre che a cambiare a loro volta difesa. A metà gara è quasi equilibrio (31-32). Tentativo di allungo per Ortona nella terza frazione, sempre con la difesa a zona contro cui i pescaresi evidenziano solo confusione (34-42 al 23’), nonostante Rajola alzi il quintetto ma sia costretto a limitare l’utilizzo del play Caverni per i falli. I canestri di Bedetti e il rientro di Caverni procurano il controsorpasso (44-42 al 25’), e tutto rimane in un equilibrio con il tono agonistico che cresce insieme al ritmo della gara, di fronte a un pubblico partecipe.
Il punteggio del terzo quarto (54-57) prelude a un finale in volata e così è stato. Una serie di sorpassi alternati sul filo di pochissimi punti con diverse conclusioni da 3, fino al fallo sistematico dei pescaresi che ha consentito di issarli sul 76-79 con Caverni a 25 secondi dalla fine, e a una serie di decisioni arbitrali contestate da entrambe le panchine. Ma la vera fine è arrivata a pochissimi centesimi con i due tiri liberi del capitano ortonese Martelli, presi su un fallo dell’Amatori su rimessa a 1 secondo dalla sirena; è il 2/2 della vittoria per la We’re. Nerissimo a fine gara coach Rajola. «Io, se fossi un giocatore, mi vergognerei e da allenatore mi vergogno ancora di più. Non voglio togliere nulla alla prestazione di Ortona, ma non abbiamo lavorato in settimana per giocare una partita di così basso livello. Non abbiamo fatto nulla di quello che facciamo da due mesi, dobbiamo a questo punto farci tutti un esame di coscienza e un grosso bagno di umiltà», dice il coach pescarese. E il presidente Carlo Di Fabio: «Arbitraggio scientifico».
Di altro umore Benedetto Salomone per quello che invece i suoi hanno messo in campo.
«Abbiamo vinto meritatamente con il lavoro provato in settimana, soprattutto in difesa. Dopo un inizio tentennante, sono venute fuori le nostre caratteristiche, e nonostante un finale con decisioni che ci hanno penalizzato, abbiamo colto un successo per il quale devo ringraziare tutto lo staff e i ragazzi, che hanno dato tutto con impegno encomiabile».
Paolo Toro
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