PALLA AL CENTRO
Costretti ad ammirare la superiorità inglese
Adesso vanno di moda gli inglesi. Una settimana fa tutti pronti a gustarsi una finale di Champions tra Ajax e Barcellona e tutti abili a discettare sul calcio totale e sugli eredi di Cruijff. Solo che il campo ha ribaltato i pronostici mandando a Madrid, per la finale, Liverpool e Tottenham. Il riscatto del calcio inglese è stato poi completato da Arsenal e Chelsea che si sono qualificati per la finale di Europa League a Baku. Un monopolio mai registrato prima, comunque intuibile dal numero di squadre che si erano qualificate ai quarti di Champions: quattro inglesi su otto. Da anni la Premier League è il campionato più seguito nel mondo. Ha più appeal e ha dimostrato con gli anni di aver sconfitto la piaga degli hooligans. E poi è appassionante: ci sono almeno cinque-sei squadre che partono per vincere il titolo; in Italia la speranza è che qualcuno dia filo da torcere alla Juve che domina la scena da otto anni...
La Premier è la lega più pagata dalle televisioni. Piovono tanti soldi. Tanto per rendere l’idea, una squadra di medio-bassa classifica incassa quanto la Juventus in Italia dai diritti tv. E se la differenza della cultura calcistica esistente non è ancora ben chiara va detto che il Fulham ha speso oltre 100 milioni di euro sul mercato l’estate scorsa ed è retrocesso senza che ci siano state contestazioni plateali. Pensate un po’ che cosa sarebbe accaduto in Italia...
Soldi e cultura, certo, ma non solo. Sul piano del gioco quell’intensità agonistica tipicamente inglese è stata miscelata, nel tempo, con le nozioni che tecnici del calibro di Guardiola, Klopp, Sarri e Pochettino - tanto per fare qualche nome - hanno portato dall’estero. La verità è che in Inghilterra hanno imparato a spendere i soldi. Prima li sperperavano, ultimamente li fanno fruttare con i risultati. Il segnale della Nazionale che è arrivata in semifinale ai Mondiali di Russia 2018 non è stato colto. Sono arrivati i club a impossessarsi dello scettro dell’Europa calcistica per ostentare una potenza di fuoco economica di gran lunga superiore agli altri campionati continentali. Proprio mentre a Londra e dintorni si discute di Brexit. Ovviamente, non c’è confronto tra Inghilterra e Italia, al momento, sul piano calcistico.
@roccocoletti1.
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