Nicola Akele è nato a Treviso il 7 novembre 1995

L'INTERVISTA

D’Arcangeli incorona Akele: «È il miglior  talento del Roseto» 

«Nonostante i giovani siamo stati sempre competitivi Bushati? Penso che non sia soddisfatto di se stesso»

ROSETO. Fine anno è anche il momento per un primo bilancio per il Roseto Sharks, cui sono rimaste solo un paio di partite per finire il girone di andata. A rispondere è coach Germano D’Arcangeli, che finito il panettone natalizio, ha ripreso ieri pomeriggio gli allenamenti in vista della gara di venerdì sera alle 21 a Ferrara, che avrà la diretta tv su SportItalia.
Coach D’Arcangeli, gioco e risultati sono in linea con le sue aspettative?
«Non ne avevo di particolari, ho approcciato a questa A2 come fossi un foglio bianco. Ma ho sempre avuto la sensazione che saremmo stati competitivi e così è stato, tranne che per un quarto di gioco ad Udine. Mi aspettavo di girare l’andata a quota 10-12 punti, ci siamo vicini: abbiamo dimostrato che possiamo vincere ma anche perdere contro tutti, ma dei prossimi due incontri vorrei vincerne almeno uno».
Non ha paura che sfiorare troppe vittorie possa trascinare in basso il gruppo?
«Le paure ci sono sempre. Ma la cifra di una squadra si vede nel momento di crisi: a Verona eravamo -15 e siamo rientrati, quindi meglio fare tutto con attenzione, perché a volte aggiungere potrebbe essere dannoso. Ovvio che stiamo attenti e vigili a quel che succede intorno a noi, ma direi che in fondo questi siamo».
Come giudica i giovani?
«Hanno dovuto scalare un muro fatto di un campionato tosto, un ambiente nuovo, un metodo arbitrale diverso e alcuni compagni di squadra senior. Per quanto possibile all’inizio ho cercato di proteggerli, adesso mi stanno dando quel che mi aspetto, con le logiche altalene di un talento ancora fresco».
Andiamo sui nomi: Nikolic?
«Va meglio».
Panopio.
«Bravo a prendersi certe responsabilità dopo un migliaio di minuti in panchina».
Pené.
«Da lui, Eboua e Bayehe avremo sicuramente di più».
Chi è stato finora il migliore dei suoi?
«Akele, per la freschezza e la mentalità con cui ha approcciato a questa A2: gli abbiamo dato fiducia facendolo giocare dopo un periodo di quasi inattività al college. Lui ha lavorato tanto, soprattutto sulla concentrazione e sull’atteggiamento difensivo sugli esterni, ed ora ci sta ripagando. E’ un giocatore importante per il futuro, spero anche in chiave azzurra».
Il rovescio della medaglia ha il nome di Bushati.
«Era abituato a fare lo specialista, ed ha avuto il coraggio di rimettersi in discussione, ma penso che anche lui non sia soddisfatto del suo rendimento. Vedremo cosa riusciremo a fare con lui, da oggi (ieri, ndc) ricomincia a correre con il gruppo, proveremo a portarlo a Ferrara».

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