CALCIO DONNE

Deborah da Pineto alle lacrime di commozione a Terni: ha un tumore, il club le rinnova il contratto

L’attaccante della Ternana Women (serie B) ha rivelato la malattia negli spogliatoi: «Dopo l’allenamento, ho trovato i dirigenti con l’accordo di prolungamento»

PINETO. La partita della vita. Deborah Salvatori Rinaldi, di Pineto, la sta giocando a testa alta e a viso aperto. «Ho un tumore, mi devo fermare», ha detto qualche settimana fa alle compagne di squadra della Ternana Women (serie B). Nel chiuso dello spogliatoio ha emozionato tutte. E all’uscita l’ex arbitro Paolo Tagliavento e Isabella Cardone, dirigenti rossoverdi, erano ad aspettarla con il contratto rinnovato per un’altra stagione per testimoniarle l’affetto e la fiducia nella pronta ripresa.

«Ero al parco con la mia famiglia», ha raccontato in un post su Instagram, «e ho ricevuto la telefonata del centro medico dove avevo fatto una serie di indagini: tumore maligno». Era metà febbraio. Deborah Salvatori Rinaldi, classe 1991, è stata operata il 1° marzo scorso all'ospedale Sant’Anna di Como e l’intervento (per rimuovere il tumore all'interno dei seni paranasali) è riuscito perfettamente.
Adesso la 31enne attaccante della Ternana Women non vede l’ora di ripartire: «L’operazione è andata bene. Sarà un periodo difficile fatto di pochissimi sforzi, lentezza, pazienza, mal di testa, radioterapia, controlli e visite».

A rivelare la storia toccante è stata la stessa calciatrice abruzzese con un post sui social: «Quel giorno, andare al campo non è stato un atto di coraggio o un voler coprire le mie emozioni. Semplicemente quella era l’unica routine che conoscevo. Quella mattina prima di allenarmi ho parlato dentro lo spogliatoio. Avevo iniziato l’anno parlando alla squadra facendo un discorso sulla riconoscenza e ho finito l’anno parlando della stessa cosa, ma questa volta le parole erano più pesanti. Questa volta stavo lasciando la nave per correre sulla mia scialuppa. Quella mattina, dopo l’allenamento, Paolo Tagliavento e Isabella Cardone erano nello spogliatoio con il rinnovo in mano. La Ternana quella mattina mi ha fatto piangere».
L’attaccante di Pineto è in convalescenza.

La carriera. Vanta anche una esperienza con la maglia della Fiorentina con la quale, nel 2017, ha vinto uno scudetto ed una Coppa Italia. In passato, ha giocato all’estero nella Wpsl con il Seattle e nella Liga spagnola con l’Espanyol. Ha esordito in Nazionale e ha giocato con il Milan dal 2019 al 2021. Una carriera di tutto rispetto. I primi calci li ha dati nel Pineto. «Ho fatto gli Esordienti e un anno di Giovanissimi con gli allenatori Di Marco e Criscuolo. Lungi da me l’idea di un futuro da calciatrice. Però, un giorno venne al campo un dirigente del Roseto Girls, che militava in serie A2, e mi aprì il mondo», ha avuto modo di raccontare tempo fa. Da qui il passaggio a Roseto. «Il destino ha voluto che esordissi (a 14 anni, ndr) in A2 a Firenze e segnai anche un gol». Due anni a Roseto e poi al Picenum, in serie B. A 18 anni il salto al Bardolino Verona, campione d’Italia, dove però ha giocato poco, debuttando però in Champions League. Da Verona a Bolzano al SudTirol. Poi, per la stagione 2010-2011, il trasferimento a Firenze e la stabilizzazione della serie A femminile. Nel frattempo, ha conseguito la laurea in Design.

La famiglia. La passione per il calcio le è stata trasmessa dal padre e dallo zio. Il padre, Rodolfo, ha fatto il settore giovanile nel Pescara e poi ha proseguito la carriera tra i dilettanti; lo zio, invece, è Giuseppe Palazzese indimenticato centrocampista del Giulianova e fratello della mamma Barbara. «Io sono nata con una pallonata», racconta Deborah, «ero nel pancione di mamma e mio cugino tirò il pallone contro mia mamma, la quale poi fu costretta ad anticipare la fine della gravidanza».
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