CALCIO / SERIE C

Di Matteo: Teramo in B nel giro di tre anni

Il nuovo socio al 20%: «Non sono venuto per perdere tempo»

TERAMO. Il 2019 inizia con novità importanti, sul fronte societario, in casa Teramo. Entra nei quadri dirigenziali un nuovo socio, l'imprenditore edile di origini casertane Nicola Di Matteo, che va ad aggiungersi agli ingressi di Luigi Di Battista e Mauro Schiappa, già formalizzati l'estate scorsa. Di Matteo avrà il 20 per cento delle quote del Teramo (Di Battista e Schiappa hanno il 10 per cento a testa) e ricoprirà la carica di amministratore delegato. Al fianco di Luciano Campitelli, che mantiene la maggioranza del club (60 per cento), dovrebbe presto esserci anche un quarto socio. Il nome di Nicola Di Matteo ha iniziato a circolare in città a ridosso di Capodanno, ma le trattative per un suo ingresso nel Teramo erano partite da un mese e mezzo. Nel passato calcistico del 66enne imprenditore campano, da oltre 50 anni residente in Emilia Romagna, ci sono le esperienze come presidente del Mantova e dell'Imolese, direttore generale del Santarcangelo e azionista di minoranza della Spal.

«A Teramo si può fare calcio a livelli molto importanti», ha detto Di Matteo durante la sua presentazione a stampa e tifosi, «e con il presidente Campitelli c'è stata subito un'ottima intesa. Nel giro di tre-quattro anni, o magari anche prima, vogliamo vincere qualcosa. Non sono venuto qui per perdere tempo. Io, senza il calcio, non vivo. La serie C non si può fare, perché prima o poi ci si stanca e si buttano via tanti soldi. Bisogna perciò puntare a vincere il campionato. Non è facile, ma è una cosa che può avvenire. Se ci riusciremo, la mia esperienza calcistica potrà considerarsi conclusa. In serie B si possono ottenere risorse e ci si può divertire di più. Faccio l'esempio della Spal, che con poco, partendo dalla Lega Pro, è riuscita poi ad arrivare in serie A. Sono molto ambizioso, non lo nascondo. Ho conosciuto Campitelli in Lega, 4 anni fa, e ci siamo rivisti a Santarcangelo successivamente. Grazie a degli amici in comune siamo arrivati a questo accordo».

Il patron Campitelli, nel prendere la parola, ha chiarito i passaggi che hanno portato all'ingresso di Di Matteo: «La trattativa è iniziata un mese e mezzo fa e ho visto in lui un grande amore per il calcio. Quando ci siamo visti ci siamo detti che fare altri campionati come quelli delle ultime stagioni non è più possibile. Bisogna fare un nuovo progetto e toglierci delle belle soddisfazioni nel giro di qualche anno. Nicola, al quale va il 20 per cento della quota societaria, ha la mia stessa passione. E' un imprenditore serio e sarà molto vicino alla squadra. Stiamo parlando, inoltre, anche con un'altra persona. Se il suo ingresso andrà a buon fine il nostro progetto diventerà ancora più grande. Avere al mio fianco dei soci importanti è fondamentale per costruire insieme qualcosa di bello. Guarderemo sempre ai giocatori giovani, con il giusto mix di giocatori esperti».

Inevitabile, da parte di Campitelli, un commento sull'epilogo della vicenda-Costantino. «È stato meglio che Costantino non sia venuto da noi», ha detto il presidente biancorosso, «perché quando si sposa un progetto bisogna avere l'amore per farlo. Avevamo trovato l’accordo con lui, ma quando si inizia a tentennare è giusto scegliere altre strade. Non possiamo rimproverarci niente. Lui si è scusato mercoledì sera con un messaggio. Ringrazio nuovamente il presidente del Pescara Sebastiani per il supporto che ci aveva dato per favorire l'arrivo del giocatore».
Gaetano Lombardino
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