MOTOCICLISMO
Doping, confermata la squalifica di 4 anni per Iannone
I giudici del Tas di Losanna respingono il ricorso del pilota abruzzese (di Vasto). E lui su Instagram: "Ognuno di noi conosce quello che tiene chiuso dentro al cuore e che nessuno al mondo deve permettersi di giudicare"
ROMA. Il Tas di Losanna _ il Tribunale arbitrale internazionale dello sport _ si è pronunciato sul caso doping legato ad Andrea Iannone: il pilota dell'Aprilia è stato sospeso per 4 anni a partire dal 17 dicembre 2019.
I giudici del Tribunale di arbitrato dello sport hanno respinto il ricorso presentato da Iannone contro la squalifica di 18 mesi inflittagli a marzo dalla Disciplinare della FIM, che aveva riconosciuto una violazione del regolamento antidoping da parte del pilota abruzzese (presenza di Drostanolone). Hanno invece accolto il ricorso presentato dalla WADA, che chiedeva appunto 4 anni di stop, sostenendo che Iannone non fosse riuscito a dimostrare «secondo lo standard richiesto» che l'origine della sostanza proibita fosse imputabile alla contaminazione da carne, consumata in un albergo di Sepang (Malesia).
"Dentro ogni persona ci sono dolori che nessuno conosce, sacrifici che nessuno ha asciugato, cicatrici che nessuno ha curato", aveva commentato su Instagram il motociclista abruzzese (originario di Vasto) la comunicazione con la quale il Tas aveva previsto la sentenza per metà novembre: "Ci sono sentimenti che nessuno potrà mai giudicare, perchè nessuno ha pianto le stesse lacrime, sofferto per lo stesso dolore... Ognuno di noi conosce quello che tiene chiuso dentro al cuore e che nessuno al mondo deve permettersi di giudicare".