Dragonetti presidente, a lui il rilancio di Miglianico
Oggi viene illustrato il piano ai soci: «Lo sviluppo del turismo è fondamentale per far decollare il nostro impianto. Punto su marketing e scuola per bambini»
MIGLIANICO. C'è voglia di rinascita al Golf Club di Miglianico che, dopo varie vicissitudini, è attualmente di proprietà del Comune con gestione affidata alla società Non Solo Golf. L'anima della struttura è però il "Miglianico Golf & Country Club Asd", associazione di cui Mario Dragonetti è appena divenuto presidente. Infatti in occasione della cena natalizia dei soci, dopo la finale del torneo sociale di oggi e prima della "gara degli auguri" della successiva domenica, Dragonetti presenterà il nuovo direttivo. «Abbiamo già un nutrito programma da realizzare», ha detto Dragonetti, «con obiettivi che mirano alla diffusione della cultura di questo sport, ideale per trascorrere tempo immersi nella natura. Al momento il Golf Club Miglianico non è particolarmente conosciuto né in Italia né tantomeno fuori dai confini nazionali. Al di là dei soci, le persone che vengono a giocare da noi, molti stranieri, lasciano sempre commenti positivi, specialmente per via delle condizioni del campo e del clima».
Crede siano tutte potenzialità capaci di attrarre periodicamente i turisti stranieri?
«Ne sono convinto, il campo di Miglianico è ormai facilmente raggiungibile dall'estero, pensi a turisti e giocatori provenienti dai vari Paesi collegati all'Aeroporto d'Abruzzo grazie alla compagnia aerea Ryanair, cioè Norvegia, Germania, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Inghilterra e Francia, dove la cultura del golf è senz'altro sentita e dai quali parte molto turismo, occasionale ma anche abituale, che per esempio sceglie di tornare in Abruzzo acquistando anche residenze nei borghi».
Che tipo di attenzione c'è da parte del pubblico nei confronti del golf?
«Sia a livello locale che nazionale, l'attenzione sta cambiando in positivo, grazie soprattutto ai media che danno sempre più spazio a questo sport; un obiettivo comune sono infatti le Olimpiadi del 2016, dove non mancherà il golf, che potranno riportarlo all'attenzione del grande pubblico».
Tornando a Miglianico, com'è organizzato il suo direttivo?
«È formato da soci di spessore professionale che ovviamente hanno una grande passione per questo sport. Il nostro programma, diviso per deleghe, ne rispecchia la volontà e la passione, con la comprensione comune delle enormi potenzialità del circolo».
Quali sono i punti fondamentali?
«Ritengo importanti in questa fase le deleghe che riguardano le infrastrutture, come la Club House che necessita di una nuova sede e di una gestione sempre più ricettiva, ma anche la delega al marketing per promuovere i nostri servizi anche al di fuori del circolo e, naturalmente, la delega alla tesoreria che dovrà occuparsi dell'erogazione dei finanziamenti regionali e di un'amministrazione economicamente sostenibile anche attraverso fondi esterni. Il mio desiderio, poi, è di riuscire a far avvicinare i bambini a questo sport perché, durante la manifestazione estiva dell'Axa Golf Cup, mi sono accorto di un'attenzione stupefacente dei più piccoli per il golf, penso a progetti nelle scuole della nostra zona o a campus estivi».
Come sono e quali saranno i rapporti col vicino Golf Club di Brecciarola?
«A mio parere dovranno sempre perseguire in sinergia l'unico intento di sviluppare grandi progetti comuni volti allo sviluppo turistico attraverso il mondo del golf».
Si dice che sia uno sport un po' snob, quanto crede possa interessare l'Abruzzo?
«È vero, c'è ancora scetticismo nei confronti del golf, visto erroneamente come sport d'elite, perché molti non sanno che i costi per praticarlo sono accessibili a tutti. Tra l'altro il Club di Miglianico ha attivato delle importanti promozioni. Spero che tutto questo venga presto compreso anche dalla Regione, la prima istituzione a dover investire nei nostri progetti».
Giorgio D’Orazio
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