F1, l'abruzzese Jarno Trulli riconquista il terzo posto
L'abruzzese Jarno Trulli ritrova il terzo posto che si era conquistato e meritato a Melbourne, nel Gp d'Australia, il primo del Mondiale 2009 di Formula 1. La Fia, infatti, ha annunciato la squalifica di Lewis Hamilton e la restituzione del terzo posto a Trulli. "Oggi - spiega il pilota italiano della Toyota ai microfoni di Sky Sport 24 - siamo stati chiamati nuovamente dai commissari per fornire la versione dei fatti di Melbourne, io ho confermato quello che avevo già detto, ho portato con me anche le prove radio e della telemetria, sperando di convincere che non avevo fatto nulla di male e che a Melbourne non avevo infranto il regolamento.
La Federazione ha capito che c'era qualcosa che non andava, quindi ha voluto stranamente riaprire il caso e bisogna dargliene merito, è stata all'altezza della situazione. Quello di domenica è stato un caso estremo, ma hanno capito che sono stato onesto, che non ho commesso alcuna infrazione e che si doveva rianalizzare tutto il caso". E' felice Trulli, orgoglioso del suo terzo posto e di aver avuto il riconoscimento che voleva. "Io cercavo solo giustizia, mi hanno fatto passare per quello che non conosceva il regolamento o che l'aveva infranto - continua Trulli -.
Io, invece, il mio terzo posto me lo sono conquistato in pista, ho commesso degli errori, ma sicuramente non quello di aver superato con la safety car". Perdere il terzo posto gli dispiaceva più che altro per questioni di... famiglia. "La mia unica preoccupazione dopo che mi avevano tolto il terzo posto era quella di non poter portare la coppa ai miei bambini - spiega il pilota abruzzese -, avevo promesso che l'avrei fatto perché sapevo che potevamo fare bene, stavo già pensando dove poter comprare una coppa da portare a casa, per fortuna non servirà, anzi, adesso spero di portarne due".
E già perché anche a Sepang, in Malesia, Trulli vuole fare grandi cose, possibilmente senza polemiche, ricorsi, sentenze e controsentenze.
La Federazione ha capito che c'era qualcosa che non andava, quindi ha voluto stranamente riaprire il caso e bisogna dargliene merito, è stata all'altezza della situazione. Quello di domenica è stato un caso estremo, ma hanno capito che sono stato onesto, che non ho commesso alcuna infrazione e che si doveva rianalizzare tutto il caso". E' felice Trulli, orgoglioso del suo terzo posto e di aver avuto il riconoscimento che voleva. "Io cercavo solo giustizia, mi hanno fatto passare per quello che non conosceva il regolamento o che l'aveva infranto - continua Trulli -.
Io, invece, il mio terzo posto me lo sono conquistato in pista, ho commesso degli errori, ma sicuramente non quello di aver superato con la safety car". Perdere il terzo posto gli dispiaceva più che altro per questioni di... famiglia. "La mia unica preoccupazione dopo che mi avevano tolto il terzo posto era quella di non poter portare la coppa ai miei bambini - spiega il pilota abruzzese -, avevo promesso che l'avrei fatto perché sapevo che potevamo fare bene, stavo già pensando dove poter comprare una coppa da portare a casa, per fortuna non servirà, anzi, adesso spero di portarne due".
E già perché anche a Sepang, in Malesia, Trulli vuole fare grandi cose, possibilmente senza polemiche, ricorsi, sentenze e controsentenze.