Giulianova, è un punto amaro

Doppia rimonta del Ravenna, l’arbitro sotto accusa per due episodi

GIULIANOVA. Continua il momento nero del Giulianova. Ai giallorossi non basta spezzare il digiuno di gol, né andare due volte in vantaggio, per centrare la vittoria che alimenterebbe speranze di salvezza diretta oggi sempre più flebili. Il Ravenna fa 2-2 nel finale e per la banda Bitetto arriva il 13º pareggio stagionale, il nono in casa. Arriva, ancora una volta, tra le recriminazioni.

Questa volta non sono i pali a suscitare le ire del Fadini, ma l’arbitro Merlino. Che, forse per tener fede al nome da mago, fa «sparire» un’espulsione sacrosanta, quella del terzino ospite Fasano che al 28’ della ripresa stende Schneider che sta per calciare in porta da pochi metri. Il rigore è scontato, l’espulsione a norma di regolamento anche, invece ci scappa solo un giallo. Errore grave. Il Giulianova rivendica anche un fallo non visto su Pucello nell’azione del 2-2: però qui siamo nel campo dei classici episodi dubbi.

Al di là dell’arbitro, il pareggio è giusto. Perché gli ospiti creano molte più occasioni del Giulianova, questa volta più fragile del solito nella fase difensiva, e negli ultimi, frenetici secondi vanno vicini più volte al terzo gol. In realtà il Ravenna subisce fino all’1-0 e diventa pericoloso solo dopo la mezz’ora del primo tempo. Fortunata a trovare il pari al primo tiro (con deviazione, per giunta), la squadra ospite si ringalluzzisce e si presenta nella ripresa con un attaccante in più (Packer), provando a vincere. Davanti ha un Giulianova incerottato: Lieti è fuori per l’influenza e a terzino si adatta Pucello; Garaffoni e Melchiorri giocano con la febbre (il secondo, infatti, dura solo un tempo); Campagnacci prende una brutta botta e resta in campo, zoppicando, finché può.

Se si aggiunge che rientra dopo una vita Del Grande, che non ha la gamba, ecco spiegato perché nella ripresa il Giulianova si disunisce e concede tanto, troppo ai romagnoli. Ci mettono l’anima, i baby giallorossi, e inseguono fino alla fine la vittoria. Ma lo fanno senza criterio, a testa bassa, esponendosi a rischi altissimi e non riuscendo a gestire a dovere il secondo vantaggio. Carattere a parte, da questa domenica arrivano altri brutti segnali. Si fa dura.

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