pescara in ritiro
I tifosi suonano la sveglia ai giocatori: «Fuori gli attributi»
Delegazione al Poggio prima della partenza per Roma. Pasquato: «La squadra è viva e a Terni lo dimostrerà»
PESCARA. Un confronto serrato, durato una decina di minuti. Il tempo degli onori è finito, bisogna tornare a vincere per riconquistare piazza e tifosi. Gli stessi tifosi che ieri mattina hanno incontrato la squadra – prima della partenza per il ritiro a Roma – al Poggio degli Ulivi. Una delegazione di ultrà della curva Nord, una ventina, ha chiesto e ottenuto un colloquio con i biancazzurri. La tifoseria ha chiesto alla squadra massimo impegno e una pronta riscossa. «I tifosi ci hanno spronato, succede in tutte le piazze, e ci siamo confrontati», racconta l'attaccante del Pescara, Cristian Pasquato. «Non è successo nulla di grave. Ci hanno voluto manifestare il loro appoggio e ci hanno invitato a tirare fuori gli attributi». Dopo il blitz del presidente Sebastiani di qualche giorno fa, ieri è stata la volta della tifoseria che ha voluto far sentire la propria vicinanza al Delfino. «Secondo me c'è un problema di risultato, perché la squadra è sempre viva», continua Pasquato. «Anche a Crotone, sul 4-1, abbiamo creato diverse palle-gol. Questo aspetto deve darci forza, ma non possiamo sempre rincorrere gli avversari».
Pasquato, arrivato a gennaio dal Livorno, sabato dovrà sostituire lo squalificato Caprari. «Mi sento meglio rispetto all'inizio. Ho giocato subito le prime partite, però mi sentivo indietro rispetto al resto della squadra. A Livorno sono stato fermo per diverso tempo. Devo ringraziare Oddo per la fiducia che mi ha dato nelle prime partite, ma che forse non meritavo. Ora mi sento bene, sono pronto».
Il ritorno di Cristian non è stato felicissimo. «Nel calcio basta poco per ribaltare il momento. Non mi sarei mai aspettato di fare 8 partite e di non poter mai gioire, questo sì, perché la squadra veniva da un periodo straordinario. Tuttavia siamo nei play off e siamo a tre punti dal terzo posto. Ora sta a noi fare punti in queste 10 partite che mancano».
Partendo proprio da Terni, dove Pasquato l'anno scorso bagnò il suo esordio in biancazzurro con un gran gol su calcio di punizione. «Mi auguro che il risultato sia diverso rispetto a quello dell'anno scorso, quando abbiamo pareggiato. Preferisco vincere anche senza segnare. La Ternana lotta per la salvezza, ma in casa è una squadra tosta da affrontare. Il campionato di B è difficile, però massima tranquillità. Non dobbiamo avere paura, altrimenti le perderemo tutte».
Squadra spaventata, problema mentale o altro? «Non so se definirlo problema "mentale. A me la cosa che fa pensare è che la squadra gioca e produce. Non penso che manchi la cattiveria. La squadra c'è ed è vogliosa. Gli episodi e la sfortuna a volte ci hanno penalizzato». Tutti in ritiro a Roma, magari per gestire meglio le pressioni. «La squadra deve stare tranquilla, deve giocare come a Crotone mettendo più cattiveria e attenzione. Credo che le pressioni puoi trovarle anche in altre piazze, forse solo Carpi non dà pressioni o Sassuolo, perché è una città più piccola. Però non deve essere una scusante perché in Italia il calcio è questo. Dobbiamo responsabilizzarci di più e andare avanti a testa alta».
E Pasquato crede nella risalita. «Io ci credo fermamente perché altrimenti a gennaio sarei andato a Crotone invece di tornare a Pescara».
Regoliamoci a Pescara. Ieri mattina esponenti della Lega serie B, della FederBet e del Credito sportivo, hanno incontrato la squadra per parlare di regole sportive e del tema delle frodi sportive.
©RIPRODUZIONE RISERVATA