Il brasiliano Cesar guarda dritto alla serie B
«La Valle del Giovenco ha tutto per essere ambiziosa».
AVEZZANO. Primo gol in maglia biancoverde e vittoria importantissima. Cesar Aparecido Rodrigues ha festeggiato così la prima marcatura con la Valle del Giovenco. «Sono contento e ammetto che è stata una gioia particolare realizzare il rigore del 2-1», spiega Cesar a ventiquattrore di distanza dal successo sul Potenza. «La situazione di classifica cominciava a farsi delicata e i tre punti erano di vitale importanza. Abbiamo giocato alla grande e non si poteva non vincere. La squadra ha dato tutto, mettendoci cuore ma anche tanta volontà e gioco».
Il brasiliano, ex Lazio e Inter, era arrivato in condizioni fisiche precarie, ma piano piano la forma va migliorando. «Chiaramente lo stato fisico migliora partita dopo partita e oggi mi sento davvero bene. Più si gioca, maggiore sono le possibilità di arrivare al top». La Valle del Giovenco sembra aver imboccato la via giusta, quella che guarda dritta alle zone alte di classifica. «Speriamo sia così», si augura l’esterno carioca. «Il gruppo è sempre stato forte, anche nei momenti più difficili. Ultimamente, però, abbiamo dimostrato di valere tanto anche come squadra, soprattutto nelle ultime partite. La partenza non è stata positiva, e tutt’ora paghiamo lo scotto di un inizio così così. La classifica precaria incide negativamente a livello psicologico e tutto diventa più difficile.
Ecco perché resta fondamentale uscire al più presto dalla zona a rischio». Miglioramenti netti, ma dove può arrivare questa Valle del Giovenco? «Come ha detto il mister Dario Bonetti non dobbiamo porci dei limiti. Vediamo partita dopo partita. Questo è un torneo strano e la classifica è cortissima. E basta una vittoria per tornare a ridosso dei play off, ma con una sconfitta tutto ridiventa complicato. L’importante sarà non sperperare più dei punti, come ci è successo in precedenza. Penso alle partite con Lanciano e Andria: con quattro punti in più a quest’ora saremmo davvero in ottima posizione».
Intanto la dirigenza continua a mirare in alto. «Ed è giusto così. La serie B non è un miraggio, perché qui c’è tutto per fare bene. Però, parlarne ora sarebbe inopportuno. I progressi ci sono, e non lo dico io ma il campo stesso. Adesso dovremo fare punti su punti». Ci spiega la scelta di Avezzano? «Tanti sono i fattori che mi hanno spinto ad accettare l’offerta, primo fra tutti la serietà del progetto di questa società che è ambiziosa. Essere parte integrante di un disegno prestigioso è sempre gratificante, sia che si giochi in serie A che in Lega Pro. Poi c’è anche un discorso legato al futuro che potrebbe vedermi restare in questo club. E non ultimo è stata una scelta di vita: Avezzano è vicinissimo a Roma, dove ho casa, e questo è importante».
Il brasiliano, ex Lazio e Inter, era arrivato in condizioni fisiche precarie, ma piano piano la forma va migliorando. «Chiaramente lo stato fisico migliora partita dopo partita e oggi mi sento davvero bene. Più si gioca, maggiore sono le possibilità di arrivare al top». La Valle del Giovenco sembra aver imboccato la via giusta, quella che guarda dritta alle zone alte di classifica. «Speriamo sia così», si augura l’esterno carioca. «Il gruppo è sempre stato forte, anche nei momenti più difficili. Ultimamente, però, abbiamo dimostrato di valere tanto anche come squadra, soprattutto nelle ultime partite. La partenza non è stata positiva, e tutt’ora paghiamo lo scotto di un inizio così così. La classifica precaria incide negativamente a livello psicologico e tutto diventa più difficile.
Ecco perché resta fondamentale uscire al più presto dalla zona a rischio». Miglioramenti netti, ma dove può arrivare questa Valle del Giovenco? «Come ha detto il mister Dario Bonetti non dobbiamo porci dei limiti. Vediamo partita dopo partita. Questo è un torneo strano e la classifica è cortissima. E basta una vittoria per tornare a ridosso dei play off, ma con una sconfitta tutto ridiventa complicato. L’importante sarà non sperperare più dei punti, come ci è successo in precedenza. Penso alle partite con Lanciano e Andria: con quattro punti in più a quest’ora saremmo davvero in ottima posizione».
Intanto la dirigenza continua a mirare in alto. «Ed è giusto così. La serie B non è un miraggio, perché qui c’è tutto per fare bene. Però, parlarne ora sarebbe inopportuno. I progressi ci sono, e non lo dico io ma il campo stesso. Adesso dovremo fare punti su punti». Ci spiega la scelta di Avezzano? «Tanti sono i fattori che mi hanno spinto ad accettare l’offerta, primo fra tutti la serietà del progetto di questa società che è ambiziosa. Essere parte integrante di un disegno prestigioso è sempre gratificante, sia che si giochi in serie A che in Lega Pro. Poi c’è anche un discorso legato al futuro che potrebbe vedermi restare in questo club. E non ultimo è stata una scelta di vita: Avezzano è vicinissimo a Roma, dove ho casa, e questo è importante».