Il Chieti stecca col Matese  e chiude fuori dai play off 

Prova scialba contro l’ultima in classifica, cori dei tifosi contro il dg Sartiano 

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MATESE (4-3-3): Palombo 6; Filosa 6 (37’ st De Santis sv), Guarino 6.5, Langellotti 6.5, Setola 6 (29’ st Valentino 6); Bracaglia 6, Ricciardi 6, Ricamato 6.5; Passawe 5.5 (43’ st Codella sv), Galesio 6.5, D’Andrea 5.5 (12’ st Santangelo sv, 33’ st Crisci sv). A disp.: Rinaldini, De Marco, Riccio, Ciaramella, Codella
Allenatore: Feola.

CHIETI (4-3-3): Serra 6; Cucciniello 6, Vesi 6.5, Castellano 6 (44’ st Di Sabatino sv), Caterino 6; Forgione 5.5 (43’ st Marino sv), Esposito 5.5, Mercuri 5.5; Salvatore 6, Fall 5 (1’ st Mancini 6), Sueva 5 (26’ st Gatto A. 6). A disp.: Antignani, Canale, Bartoli, Gatto V., D’Urbano
Allenatore: Luiso.

Arbitro: Gallo di Bologna.
Note: spettatori 350 circa con folta rappresentanza ospite. Ammonito Mercuri. Angoli: 3-3. Recupero: 4’ pt, 4’ st.
PIEDIMONTE MATESE
Alla fine tutti scontenti. Il Matese per una retrocessione già conclamata la scorsa settimana, il Chieti perché un po’ tutti, tifosi compresi, si aspettavano di più. I neroverdi, tolto Fano, erano partiti lancia in resta e niente lasciava presagire questo tracollo finale. Due punti nelle ultime quattro partite frutto di due pareggi e due sconfitte. Mister Pasquale Luiso si è detto contento di aver raggiunto gli obiettivi prefissati, i tifosi lo sono un po’ meno anzi molto meno e lo hanno dimostrato a chiare lettere, a fine partita, riempiendo di improperi il dg Demetrio Sartiano. Al di là dello 0-0 finale, infatti, ai sostenitori teatini non è andata giù la posizione finale di una squadra partita con ben altre ambizioni. I cambi degli allenatori, la quadratura del cerchio che non c’è stata ed i tanti, troppi, punti persi per strada sono stati deleteri per la graduatoria finale dei neroverdi. Non poteva essere, naturalmente, la partita di Piedimonte Matese, vista la classifica e l’impegno interno del Roma City contro il già retrocesso Vastogirardi, a cambiare le carte in tavola. Serviva uno scatto “prima” della trasferta in terra campana.
La gara, nel complesso, è stata noiosa con pochi spunti degni di cronaca e portieri scarsamente impegnati. Formazioni speculari in avvio con Serra che para un destro di Galesio. Poi ci provano Salvatore prima (9’) e Forgione poi (13’) ma la mira è sbagliata. Chi si aspetta una gara vibrante con tanti tiri in porta, però, resta deluso. Fino al 42’ (percussione di Galesio) non accadrà più niente. Il Chieti consegna le chiavi al centrocampo matesino, i verde-oro di Feola (vecchia gloria teatina) sono però incapaci di affondare il colpo e così l’equilibrio è totale. Ne approfitta, chiaramente, il Matese per fare la voce grossa ed abbaiare più a lungo mentre il Chieti sonnecchia abbondantemente.
Nella ripresa qualcosina di più viene fuori. Ci provano Salvatore (6’) e Mancini (26’) in mezzo ad un nulla generalizzato ma anche in questo caso la mira difetta. La gara s’infiamma nel finale. Castellano sbaglia da buona posizione, il Chieti prende coraggio e cambia l’inerzia della gara anche, e soprattutto, per le sostituzioni operate da Luiso. Mancini ed Alessandro Gatto, in particolare, danno la scossa ed è proprio Gatto al 37’ a scheggiare il palo con una saetta dal limite dell’area di rigore. Più nulla fino al recupero quando è Ricamato, con un colpo di testa che sbatte per terra e s’impenna, a timbrare in pieno la traversa. È la goccia che fa traboccare il vaso. I tifosi teatini, stanchi di un campionato non certo all’altezza della fama della loro squadra, se la prendono con la società, con il presidente e, soprattutto, con il ds Sartiano mentre i tifosi matesini imitano i colleghi ma, stavolta, per un motivo più valido. Loro sono passati dalle promesse di una serie C in tre anni ad un’amarissima retrocessione. I sostenitori campani non hanno sopportato nemmeno che mister Feola andasse ad applaudire i tifosi teatini che lo acclamavano.
Luigi Tirimbò