OMAGGIO ALLE 29 VITTIME
Il Giro a Rigopiano nella terra del dolore / VIDEO
Una delegazione di Rcs a Farindola, ma Ciccone è l’unico corridore
INVIATO A RIGOPIANO. Il Giro nella terra del dolore. Dopo il giorno di riposo, oggi la corsa rosa ripartirà da Penne, per la 10ª tappa, ma ieri il Giro ha voluto omaggiare i parenti e le vittime della tragedia di Rigopiano. Quel 18 gennaio 2017, quando una slavina travolse l’hotel, causando 29 vittime, non si potrà mai dimenticare e ieri la Rcs, la società che organizza il Giro giunto 101ª edizione, ha reso omaggio ai parenti delle 29 vittime.
GUARDA IL VIDEO
La decima tappa passerà proprio accanto al luogo della tragedia. Ai piedi della stele che commemora le persone che hanno perso la vita.
L’omaggio di Rcs. Ieri mattina il vice direttore del Giro Stefano Allocchio, Vittorio Adorni (uomo immagine della corsa rosa che vinse il Giro d'Italia del 1965) e il fiduciario teatino della Rcs, Maurizio Formichetti, sono saliti a Rigopiano. Con loro c’era Giulio Ciccone, corridore teatino della Bardiani. L’unico ciclista presente a Farindola per rendere omaggio alle 29 vittime provocate dalla valanga.
Un solo corridore. Davvero un peccato che Ciccone sia stato l’unico girino presente. Data l’importanza della visita, si poteva provare a portare a Rigopiano anche la maglia rosa o qualche big del Giro. Ma così non è stato, purtroppo.
La delegazione di Rcs è arrivata a Rigopiano intorno alle 12,45, capeggiata da Maurizio Formichetti il promotore di questa visita. «Era doveroso che il Giro e lo sport in generale tributassero un ricordo a queste persone», ha detto il dirigente. «La corsa quest’anno passa in Abruzzo soprattutto per questa ragione e per stare vicini ai parenti delle vittime di questa tragedia», ha spiegato Formichetti, che ha presentato ai parenti delle vittime la delegazione di Rcs. «Ho fatto di tutto per portare il Giro qui e sono felice di esserci riuscito». E alla delegazione dei parenti delle vittime è piaciuto il gesto degli organizzatori.
Il ricordo. «Quella sera del 18 gennaio 2017 ero a casa, a Brecciarola, insieme ai miei genitore», il racconto emozionato di Giulio Ciccone, che ha fatto di tutto per essere presente ieri sul luogo della tragedia. «Quando ho visto quelle immagini surreali non riuscivo a credere ai miei occhi. È stato un colpo al cuore e spero che non si spengano mai i riflettori su questa tragedia», continua il 23enne portacolori della Bardiani. «Per me pedalare domani (oggi, ndr) su questa salita sarà ancor più importante che l’arrivo di domenica a Campo Imperatore», Ciccone, insieme ad Allocchio, ha depsto un mazzo di fiori rosa sotto la stele rimasta in piedi nonostante la slavina del 18 gennaio scorso. «Conosco bene questa strada per averla percorsa moltissime volte in allenamento ma non ci ero mai più tornato dopo la tragedia. Ricordavo una fontana dove mi fermavo spesso a rinfrescarmi e adesso ho visto che anche quella non c’è più. Mi sembra impossibile che una cosa del genere sia successa a due passi da casa. Mi impegnerò al massimo, su questa salita, per onorare le vittime».
Onorare e ricordare è anche il messaggio che il vice direttore del Giro, Stefano Allocchio, legge davanti ai parenti delle vittime.
«Mi faccio interprete dei sentimenti e della commozione di tutto il Giro d’Italia per onorare la memoria delle vittime e il lutto delle loro famiglie per questa triste e drammatica vicenda».
Il percorso. Oggi il Giro arriverà a Rigopiano intorno a mezzogiorno. Sarà un passaggio “blindato” e silenzioso. La strada Provinciale che dal bivio Mirri porta al resort distrutto dalla valanga è stata chiusa ieri mattina, alle 13, e la carovana pubblicitaria che precede il passaggio del Giro transiterà in silenzio e senza fermarsi nella zona di Rigopiano.
«Ci ha fatto piacere e ringraziamo il Giro d’Italia per questo momento che ridà fiato alla nostra voce», ha detto il portavoce del comitato vittime, Gianluca Tanda, subito dopo la visita degli esponenti della Rcs. «Qui c’è stata una strage e speriamo si arrivi presto a un processo che possa fare chiarezza sulle responsabilità di quanto avvenuto. Noi chiediamo solo due cose: verità e giustizia. Anche se nemmeno queste potranno ridarci i nostri cari», il pensiero del portavoce del comitato vittime, che ieri durante la commemorazione ha esposto dei cartelloni di protesta.
La protesta silenziosa. «Le istituzioni abruzzesi ci hanno presi in giro. Aspettando il Giro d’Italia! “Loro” aspettano ancora che arrivi la turbina», si legge su uno dei cartelli esposti dai parenti delle vittime. E ancora: «Le istituzioni abruzzesi ci hanno preso in giro. Per asfaltare le strade dove passa il Giro d’Italia 1.400.000 euro», riferendosi alla spesa sostenuta. «Per la mancata riparazione di una turbina (25.000 euro): 29 morti a Rigopiano. Grazie presidente!». È questa la protesta silenziosa e composta dei parenti delle vittime presenti ieri, che oggi aspetteranno il passaggio della corsa rosa al bivio Mirri, evitando di tornare nella terra del dolore dove hanno perso i propri cari.
©RIPRODUZIONE RISERVATA