Il Giulianova rompe il digiuno

Torna a vincere dopo due mesi, è determinante una difesa di ferro

GIULIANOVA. Due mesi e due giorni senza vittoria sono lunghi e pesanti. Li senti soprattutto quando vai in vantaggio in una partita difficile e intravedi la possibilità di vincere. Il Giulianova sull’1-0 rinuncia quasi a giocare pur di difendere quel vantaggio. E ce la fa.

Complice una Reggiana quasi inguardabile, la baby gang di Bitetto spezza un digiuno che durava dalla quarta di campionato (era il 13 settembre, blitz a Marcianise) e si riporta al centro di una classifica comunque cortissima. Vittoria preziosa e meritata, sebbene sia figlia soprattutto di un episodio: il rigore che il brasiliano Anderson regala ai giallorossi al 34’ stendendo Carbonaro su una palla innocua. È il sesto rigore a favore del Giulianova dall’inizio del campionato e finora solo due su cinque sono stati messi dentro. In assenza di Campagnacci dovrebbe tirare Carratta, ma va Carbonaro perché, così dice, se la sente lui. Il suo tiro è una mezza telefonata, Tomasig para. Ma il primo ad avventarsi sulla respinta è Croce - già, proprio lui, l’ex rigorista - e la butta dentro. Come dire: la “malattia da rigore” continua, ma stavolta finisce bene.

Prima di questo episodio la partita è aperta ed equilibrata. Entrambe le squadre attaccano anche con i difensori, entrambe però sono abili a coprire gli spazi quando non hanno la palla. Di grosse occasioni, così, non se ne vedono, complice un campo di patate dove la palla ballonzola impazzita. Nel Giulianova qualche uomo fondamentale va a corrente alternata e non c’è grande continuità. A sprazzi, però, si vedono le belle azioni in velocità del Giulianova migliore.
Sull’1-0 cambia tutto. La Reggiana non ci sta e si riversa in massa nella metà campo giuliese, collezionando punizioni e calci d’angolo. Il Giulianova smette di proporsi in avanti in modo corale e se ne sta piantato a difesa della porta di Dazzi. Che, va detto subito, corre un solo pericolo serio: un quasi autogol di Migliore, con carambola sul palo.

Nella ripresa è una partita da vecchi tempi. Il Giulianova fa catenaccio, quasi sempre spazzando via il pallone e ripartendo poco in modo ragionato. La Reggiana fa mucchio in avanti e nel mucchio scaraventa palloni ciechi. Il risultato è esteticamente osceno, ma assai gradito al popolo del Fadini. Perché gli ospiti non creano neanche una mezza palla-gol e i ragazzini giallorossi, pur in un angosciante batti e ribatti, portano i tre punti in porto (tra l’altro colpendo anche un legno con il bimbo prodigio Dezi). Il Giulianova non avrà giocato la sua miglior partita ma alla fine merita gli applausi convinti del suo pubblico. Il catenaccio, del resto, bisogna saperlo fare. E il Giulianova di Bitetto, quanto a capacità difensiva, è ai limiti della perfezione.

IL TABELLINO

GIULIANOVA: 1 -   REGGIANA: 0
  • GIULIANOVA (4-3-3): Dazzi; Sosi, Garaffoni, Vinetot, Migliore; Dezi, Carratta, Croce; Carbonaro (37’ st Del Grande), Melchiorri (25’ st Di Matteo), Schneider (44’ st Rinaldi). A disp. Gasparri, Teho, Giovannetti, Iachini. All. Bitetto.

  • REGGIANA (4-3-1-2): Tomasig; Girelli (40’ st Ferrari), Zini, Mei, Anderson; Nardini, Viapiana, Maschio; Alessi; Temelin (11’ st Eusepi), Ingari. A disp. Manfredini, Ferrando, Mallus, D’Alessandro, D’Amico. All. Dominissini.

    ARBITRO: Pizzi di Saronno.
    RETI: 35’ pt Croce.
    NOTE: terreno disastroso. Spettatori 1.767 di cui 557 paganti e 1.210 abbonati, incasso totale 12.284 euro. Ammoniti Garaffoni, Carbonaro e Croce (G), Mei (R). Angoli 4-7. Recupero 1’ e 5’.