Il Lanciano firma subito l’impresa
Oshadogan regala il successo ai rossoneri, la Reggiana sfiora il pari al 95’
REGGIO EMILIA. L’impressione è buona, al di là della vittoria. La sensazione è di una Virtus Lanciano tosta, capace di abbinare qualità caratteriali a quelle tecniche.
Una squadra spietata al Giglio, dove ha debuttato nel nono campionato di fila in Prima divisione (un tempo C1), battendo la Reggiana.
Grazie anche a un pizzico di fortuna, per carità, ma, soprattutto, giocando un calcio essenziale, senza fronzoli. Ha aspettato la Reggiana e poi è ripartita negli spazi.
Per un’ora ha lasciato solo il possesso palla ai granata, creando diverse occasioni da rete. Ha segnato con Joseph Dayo Oshadogan, di testa, e ha sfiorato il raddoppio.
Ha reclamato un calcio di rigore, per un’uscita a vuoto del portiere Tomasig su Colussi, quando il risultato era ancora bloccato sullo 0-0.
Per un’ora è stata tatticamente pressoché perfetta. Poi, è leggermente scesa sotto il profilo atletico. Sono venute a mancare le ripartenze. Così, la difesa è stata schiacciata ed è stata chiamata ad un superlavoro, premiato da un pizzico di fortuna (traversa di Alessi al 15’ e palo di Rossi al 50’ della ripresa) e dall’imprecisione dei granata (clamorose le palle gol fallite da Rossi al 24’ e da Alessi al 37’).
Si sta ancora mordendo le mani, la Reggiana, per le occasioni sciupate nell’ultima mezzora.
A questi livelli, cattiveria agonistica e concrettezza fanno la differenza: sono valori che i rossoneri hanno dimostrato di possedere. Buona la prima per una Virtus Lanciano che aveva dimenticato il gusto dolce del successo in trasferta, visto che l’ultimo risaliva al febbraio scorso ad Arezzo.
I rossoneri si sono dimostrati compatti nel 4-4-2. In particolare, eccellenti sono stati i due mediani, Di Cecco e Sacilotto, che hanno giocato insieme per la prima volta; attento Mammarella sulla destra, sgusciante Sansone sulla sinistra.
E lì davanti il debutto di Masini ha regalato buoni spunti. La difesa ha tenuto finché ha avuto birra nelle gambe. Poi, si è arrangiata con l’esperienza. Ha vinto soffrendo, la Virtus Lanciano, e quello del Giglio sembra un punto di partenza più che di arrivo. Quella che potrebbe essere la squadra titolare, infatti, ieri ha giocato per la prima volta insieme e, quindi, ha margini di miglioramento. Un altro passo rispetto a quella della passata stagione, tremebonda e con poca personalità.
Una squadra spietata al Giglio, dove ha debuttato nel nono campionato di fila in Prima divisione (un tempo C1), battendo la Reggiana.
Grazie anche a un pizzico di fortuna, per carità, ma, soprattutto, giocando un calcio essenziale, senza fronzoli. Ha aspettato la Reggiana e poi è ripartita negli spazi.
Per un’ora ha lasciato solo il possesso palla ai granata, creando diverse occasioni da rete. Ha segnato con Joseph Dayo Oshadogan, di testa, e ha sfiorato il raddoppio.
Ha reclamato un calcio di rigore, per un’uscita a vuoto del portiere Tomasig su Colussi, quando il risultato era ancora bloccato sullo 0-0.
Per un’ora è stata tatticamente pressoché perfetta. Poi, è leggermente scesa sotto il profilo atletico. Sono venute a mancare le ripartenze. Così, la difesa è stata schiacciata ed è stata chiamata ad un superlavoro, premiato da un pizzico di fortuna (traversa di Alessi al 15’ e palo di Rossi al 50’ della ripresa) e dall’imprecisione dei granata (clamorose le palle gol fallite da Rossi al 24’ e da Alessi al 37’).
Si sta ancora mordendo le mani, la Reggiana, per le occasioni sciupate nell’ultima mezzora.
A questi livelli, cattiveria agonistica e concrettezza fanno la differenza: sono valori che i rossoneri hanno dimostrato di possedere. Buona la prima per una Virtus Lanciano che aveva dimenticato il gusto dolce del successo in trasferta, visto che l’ultimo risaliva al febbraio scorso ad Arezzo.
I rossoneri si sono dimostrati compatti nel 4-4-2. In particolare, eccellenti sono stati i due mediani, Di Cecco e Sacilotto, che hanno giocato insieme per la prima volta; attento Mammarella sulla destra, sgusciante Sansone sulla sinistra.
E lì davanti il debutto di Masini ha regalato buoni spunti. La difesa ha tenuto finché ha avuto birra nelle gambe. Poi, si è arrangiata con l’esperienza. Ha vinto soffrendo, la Virtus Lanciano, e quello del Giglio sembra un punto di partenza più che di arrivo. Quella che potrebbe essere la squadra titolare, infatti, ieri ha giocato per la prima volta insieme e, quindi, ha margini di miglioramento. Un altro passo rispetto a quella della passata stagione, tremebonda e con poca personalità.