Il "Matteotti" attende l'ok di Di Luca
Cunego Basso rivela: ho ammesso troppo tardi la colpa
PESCARA. Entra nel vivo la 62ª edizione del Trofeo Matteotti in programma il prossimo 12 agosto a Pescara. Sono 13 le squadre che hanno confermato la partecipazione alla classica pescarese di ciclismo, che quest’anno si abbina ai festeggiamenti degli ottanta anni della fondazione della Provincia di Pescara. Per i prossimi giorni è atteso l’ok da parte di Danilo Di Luca, fresco vincitore del Giro d’Italia. Tra gli atleti iscritti, ci sono Daniele Nardello (Lpr), Leonardo Giordani (Aurum Hotel), il vincitore della passata edizione, Ruslan Pidgornyy (Tenax), Gabriele Missaglia (Selle Italia) e Giuseppe Di Grande (Miche). Quasi sicuramente al Trofeo Matteotti parteciperanno la Liquigas con Danilo Di Luca ed Enrico Gasparotto, la Milram e la Lampre-Fondital di Damiano Cunego. Il Trofeo Matteotti si disputarà domenica 12 agosto sul classico circuito pescarese. La partenza è fissata alle 11,15 da piazza Duca degli Abruzzi.
Muraglia. «Sono sereno e tranquillo, ho chiarito la mia situazione». Ascoltato per circa due ore dalla Procura antidoping del Coni il ciclista Giuseppe Muraglia, dell’Acqua&Sapone, ha ribadito la sua innocenza sia riguardo alla positività a un controllo antidoping dello scorso 4 marzo, sia riguardo al suo coinvolgimento nell’inchiesta “Oil for drug”. Al ciclista pugliese sono state contestate delle intercettazioni con il medico abruzzese Carlo Santuccione (lo stesso a cui si rivolgeva Eddi Mazzoleni) dalla Procura antidoping, in cui si faceva esplicitamente riferimento all’uso di sostanze dopanti. Tra le altre cose Muraglia ha precisato di non aver mai fatto il nome di Danilo Di Luca: «Non so chi sia questo Danilo a cui io stesso avrei fatto riferimento in queste intercettazioni con il dottor Santuccione, posso solo dire di averlo visto scritto lì. Io sono molto sereno e aspetto di fare chiarezza con la mia squadra».
Basso. «Io ho fatto quello che mi sono sentito, probabilmente ho confessato troppo tardi ed è stato un errore nell’errore»: Ivan Basso, intervistato ai microfoni di RTL 102.5, ha parlato della vicenda doping che lo ha visto coinvolto, dell’ammissione di colpa e della sentenza di venerdì scorso che ha stabilito per il ciclista lombardo i due anni di squalifica.
Muraglia. «Sono sereno e tranquillo, ho chiarito la mia situazione». Ascoltato per circa due ore dalla Procura antidoping del Coni il ciclista Giuseppe Muraglia, dell’Acqua&Sapone, ha ribadito la sua innocenza sia riguardo alla positività a un controllo antidoping dello scorso 4 marzo, sia riguardo al suo coinvolgimento nell’inchiesta “Oil for drug”. Al ciclista pugliese sono state contestate delle intercettazioni con il medico abruzzese Carlo Santuccione (lo stesso a cui si rivolgeva Eddi Mazzoleni) dalla Procura antidoping, in cui si faceva esplicitamente riferimento all’uso di sostanze dopanti. Tra le altre cose Muraglia ha precisato di non aver mai fatto il nome di Danilo Di Luca: «Non so chi sia questo Danilo a cui io stesso avrei fatto riferimento in queste intercettazioni con il dottor Santuccione, posso solo dire di averlo visto scritto lì. Io sono molto sereno e aspetto di fare chiarezza con la mia squadra».
Basso. «Io ho fatto quello che mi sono sentito, probabilmente ho confessato troppo tardi ed è stato un errore nell’errore»: Ivan Basso, intervistato ai microfoni di RTL 102.5, ha parlato della vicenda doping che lo ha visto coinvolto, dell’ammissione di colpa e della sentenza di venerdì scorso che ha stabilito per il ciclista lombardo i due anni di squalifica.