CALCIO SERIE B
Il Pescara è in orbita, ora serve l'Adriatico
Delfino capolista ma è decimo nella media spettatori (6mila 858)
PESCARA. Il pubblico pescarese è come il motore di una moto. Finché non dai gas, non capisci quanto è potente. Ma se alla prima accelerata s’impenna, è fatta. E, spesso, il pubblico si è impennato e ha trascinato la squadra verso obiettivi importanti.
Il Pescara vola e adesso deve trascinare con sè anche i tifosi più scettici. I biancazzurri, a distanza di oltre sei anni e quattro mesi, sono tornati i padroni della serie B con il primo posto in classifica. La squadra di Pillon è partita con il piede giusto, facendo il pieno di punti e consensi.
“Salutate la capolista”, cantavano i tifosi dopo aver battuto il Benevento, nel giorno in cui il Delfino si è issato al primo posto del campionato cadetto. Erano poco meno di 7mila i sostenitori di fede biancazzurra sugli spalti, oltre 1.000 da Benevento, per un totale di 8.074 spettatori, di cui 3.663 abbonati (30% in meno rispetto alla scorsa stagione). II pubblico dell’Adriatico nelle prime quattro partite casalinghe ha risposto, certo, ma forse ci si aspettava qualcosa in più, specie nelle ultime due sfide contro Crotone e Benevento. Erano in 6.211 nella gara vinta contro i calabresi e poco più di 8.000, sabato scorso, contro i sanniti. Alla prima in casa con il Livorno erano circa 5.956 gli spettatori presenti, 7.191 con il Foggia (di cui più di 100 di fede rossonera).
La media è di 6.858 spettatori a gara e il Delfino è al decimo posto in classifica tra le squadre di B. Davanti ci sono Cremonese (6.889), Padova (7.479), Perugia (7.638), Cosenza (8.030), Foggia (10.114), Salernitana (10.355), Lecce (10.426), Verona (11.344) e, al primo posto, c’è il Benevento (13.122).
Lo stadio Adriatico non è ancora pieno come era accaduto nelle ultime stagioni, ma le presenze potrebbero decollare definitivamente già dalla prossima gara interna, quando, il 27 ottobre, arriverà il Cittadella. La serie positiva dei biancazzurri dovrebbe risvegliare l’entusiasmo dell’ambiente e lo stadio dovrebbe tornare il catino infuocato che, negli anni, ha contraddistinto Pescara. Il pubblico biancazzurro è rimasto particolarmente scottato dalla passata stagione negativa e sta impiegando un po’ di tempo per tornare allo stadio. In città, però, si respira un clima diverso e il nome di Pillon ha fatto breccia nel cuore degli sportivi.
Facendo un confronto con le prime quattro partite della passata stagione, la media spettatori 2017-2018 è di gran lunga superiore. Erano, infatti, 9.285 i paganti che hanno affollato l’Adriatico nelle gare con Foggia (12.672), Frosinone (9.495), Virtus Entella (7.172) e Cittadella (7.801). Tocca, quindi, a Bepi Pillon e ai calciatori riaccendere la piazza, un po’ come accadde nel torneo 2011-2012, quando il Pescara di Zeman partendo con un misero numero di abbonati (2.882, record negativo degli ultimi dieci anni) riuscì a coinvolgere la città toccando picchi di presenze altissimi nella cavalcata verso la serie A. Alla fine, nelle gare in casa, il Pescara ebbe una media spettatori vicina alle 14.000 unità (13.940 per l’esattezza).
Un dato che testimonia le potenzialità della tifoseria biancazzurra. Il Delfino deve centrare l’obiettivo di far ripopolare lo stadio e di sconfiggere definitivamente lo scetticismo dell’ambiente. Un compito reso più arduo dalle frizioni ancora esistenti tra i supporter e la società, in particolare con il presidente Sebastiani. Ma con i risultati e il bel gioco tutto si può cancellare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Pescara vola e adesso deve trascinare con sè anche i tifosi più scettici. I biancazzurri, a distanza di oltre sei anni e quattro mesi, sono tornati i padroni della serie B con il primo posto in classifica. La squadra di Pillon è partita con il piede giusto, facendo il pieno di punti e consensi.
“Salutate la capolista”, cantavano i tifosi dopo aver battuto il Benevento, nel giorno in cui il Delfino si è issato al primo posto del campionato cadetto. Erano poco meno di 7mila i sostenitori di fede biancazzurra sugli spalti, oltre 1.000 da Benevento, per un totale di 8.074 spettatori, di cui 3.663 abbonati (30% in meno rispetto alla scorsa stagione). II pubblico dell’Adriatico nelle prime quattro partite casalinghe ha risposto, certo, ma forse ci si aspettava qualcosa in più, specie nelle ultime due sfide contro Crotone e Benevento. Erano in 6.211 nella gara vinta contro i calabresi e poco più di 8.000, sabato scorso, contro i sanniti. Alla prima in casa con il Livorno erano circa 5.956 gli spettatori presenti, 7.191 con il Foggia (di cui più di 100 di fede rossonera).
La media è di 6.858 spettatori a gara e il Delfino è al decimo posto in classifica tra le squadre di B. Davanti ci sono Cremonese (6.889), Padova (7.479), Perugia (7.638), Cosenza (8.030), Foggia (10.114), Salernitana (10.355), Lecce (10.426), Verona (11.344) e, al primo posto, c’è il Benevento (13.122).
Lo stadio Adriatico non è ancora pieno come era accaduto nelle ultime stagioni, ma le presenze potrebbero decollare definitivamente già dalla prossima gara interna, quando, il 27 ottobre, arriverà il Cittadella. La serie positiva dei biancazzurri dovrebbe risvegliare l’entusiasmo dell’ambiente e lo stadio dovrebbe tornare il catino infuocato che, negli anni, ha contraddistinto Pescara. Il pubblico biancazzurro è rimasto particolarmente scottato dalla passata stagione negativa e sta impiegando un po’ di tempo per tornare allo stadio. In città, però, si respira un clima diverso e il nome di Pillon ha fatto breccia nel cuore degli sportivi.
Facendo un confronto con le prime quattro partite della passata stagione, la media spettatori 2017-2018 è di gran lunga superiore. Erano, infatti, 9.285 i paganti che hanno affollato l’Adriatico nelle gare con Foggia (12.672), Frosinone (9.495), Virtus Entella (7.172) e Cittadella (7.801). Tocca, quindi, a Bepi Pillon e ai calciatori riaccendere la piazza, un po’ come accadde nel torneo 2011-2012, quando il Pescara di Zeman partendo con un misero numero di abbonati (2.882, record negativo degli ultimi dieci anni) riuscì a coinvolgere la città toccando picchi di presenze altissimi nella cavalcata verso la serie A. Alla fine, nelle gare in casa, il Pescara ebbe una media spettatori vicina alle 14.000 unità (13.940 per l’esattezza).
Un dato che testimonia le potenzialità della tifoseria biancazzurra. Il Delfino deve centrare l’obiettivo di far ripopolare lo stadio e di sconfiggere definitivamente lo scetticismo dell’ambiente. Un compito reso più arduo dalle frizioni ancora esistenti tra i supporter e la società, in particolare con il presidente Sebastiani. Ma con i risultati e il bel gioco tutto si può cancellare.
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